Top.it 2011 *81-90

Le 100 canzoni dell'anno, le più belle, quelle che ricorderemo a distanza di tempo. Le migliori. Tutte in ascolto e recensite una ad una. Ecco la prima parte: dalla 100 alla 51.

Foto di Sha Ribeiro
Foto di Sha Ribeiro

 

 

81. Zabrisky

I Can't Leave

 

Pochissimi minuti, un basso che penetra nelle viscere, una batteria che martella incessante e chitarre che corrono nervose. Brano dal ritornello azzeccatissimo, che rimane in testa per ore. Traccia da inserire per forza nei vostri dj set di puro rock’n’roll con l’assoluta certezza di far bella figura. // Oscar Cini

 

 

 

82. The Hacienda

We were supposed to be together

 

We were supposed to be from Great Britain! A volte la vita è iniqua, ma, anche se si nasce a Firenze invece che a Manchester, si può sempre giocare a fare gli Englishmen in Italy, e suonare come se per il rock della grande madre patria dell'anima il tempo non passasse, e quindi Kinks e Clash e Oasis e Arctic Monkeys facessero tutti parte dello stesso supergruppo. // Letiza Bognanni

 

 

 

83. The Vickers

Baby G

 

Baby G è il brano dell’attesa, però non quella triste, vuota e lacerante dell’amore ormai perduto. Tamburello e dolci accordi disegnano con spensierato lo-fi-folk questa melodia ariosa che ci fa tornare in estate, anche in pieno inverno. Da ascoltare al mattino appena svegli, per continuare a sognare ma con gli occhi bene aperti. // Mara Guzzon

 

 

 

84. Nada

Stagioni

 

Nada non si è fatta imprigionare dalle lamiere contorte degli anni’ 60, si è scelta i giusti collaboratori e si è lanciata in un coraggioso percorso artistico anticonvenzionale: “Stagioni” è un tormentato scarabocchio elettrico, una gemma minuta di indie-cantautorato deviato che continua a scalciare dalle viscere del suo riconoscibile pop malato ed emotivo. // Antonio Belmonte

 

 

 

85. Alborosie

Revolucion

 

Dice: “Quiero Che Guevara in revolution, y que cante el mi destino con esta canciòn, revolucionario musical es mi ispiraciòn”. Questo pezzo è la versione Manu Chao di Alborosie, che allo stesso tempo richiama spudoratamente quell'immaginario combakt alla Carlos Puebla. E poi il pezzo è in spagnolo. Cioè ormai Alborosie di italiano non c'ha veramente più nulla, se non il passato. Sempre meglio. // Wad

 

 

 

86. Jovanotti

Il più grande spettacolo dopo il Big Bang

 

Non gli basta essere da sempre l'Uomo Ideale a detta di tutte le nostre fidanzate. No. Esagera, riuscendo a trasformare in ritornello-bomba anche una frase-puttanata come 'il più grande spettacolo dopo il bigbang, siamo io e te'. Altro che chiacchiere: Lorenzo è uno stregone che conosce l'ingrediente segreto del magicomondo del pop. E ci fa quello che vuole, senza limiti, anzi andando ogni volta più in là. // Fiz

 

 

 

87. Le Man Avec Les Lunettes

Crawling Down The Stairs

 

Dimmi qual è l'ingrediente segreto, dimmi qual è. Tra i violoncelli che vibrano maturi, tra i giri di chitarra a spirale, le voci sussurrate all'orecchio. Quelle che canticchieresti anche tu, se solo sapessi dove. diamine. sei. finito. Dai le istruzioni anche a me, per perdersi in meraviglia e giocosamente tra Sigur Ròs e Belle and Sebastian. // Paola Cantella

 

 

 

88. Oh Petroleum

If you don't want to

 

Non basta avere un debole per reinterpretare il blues, perché a questi livelli ci vuole molto di più. Oh Petroleum, altra grande sorpresa del 2011, dimostra di poter competere con chi, dall’altra parte dell’Oceano, del blues ne ha fatto una ragione di vita. E canzoni come “If you don't want to” non lasciano spazio all’immaginazione. // Faustiko

 

 

 

89. Musica per Bambini

Tartarugola feat. Caparezza

 

Prendete Gianni Rodari, tostatelo e infilatelo in un frullatore professionale ad alta velocità. Lasciate riposare qualche ora e versate il contenuto in un tegame e se si materializza Musica per bambini non preoccupatevi perché oggi è lui il re della filastrocca. L’ha capito anche Caparezza, essenziale in questo bel featuring. // Alessandra Cristofari

 

 

 

90. Dadamatto

Il cantico delle creature

 

Sono bravi e mettere insieme le cose: il mondo dei contadini, il male di vivere, la filosofia, lo stupore e le facce della gente, le cazzate stupide e quelle divertenti. Non sempre riescono a farsi capire (il più delle volte no) ma questa canzone è un piccolo fulmine a ciel sereno. Bella, con tutte le sfumature che servono e i sorrisi lasciati a metà (ma altrettanto dolci). Bravi. // Sandro Giorello

 

 

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L'articolo Top.it 2011 *81-90 di Redazione è apparso su Rockit.it il 2011-12-12 00:00:00

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