MI AMI 2012 - MI PENSI

La settimana del MI AMI è iniziata con il MI PENSI: lunedì 11 giugno all'ARCI Bellezza di Milano. Una serata di slam poetry, reading e musica. Ospiti Davide Golin, Simone Lenzi, Alessandro Raina e Dimartino. Una carrellata di parole e foto per raccontarvi cosa è successo quella sera.

Il MI PENSI 2012 al Circolo Arci Bellezza di Milano apre la settimana del MI AMI 2012. Ospiti: Alessandro Raina, Simone Lenzi, Dimartino e Davide Golin
Il MI PENSI 2012 al Circolo Arci Bellezza di Milano apre la settimana del MI AMI 2012. Ospiti: Alessandro Raina, Simone Lenzi, Dimartino e Davide Golin - Foto di Starfooker

La settimana del MI AMI è iniziata con il MI PENSI: lunedì 11 giugno all'ARCI Bellezza di Milano. Una serata di slam poetry, reading e musica. Ospiti Davide Golin, Simone Lenzi, Alessandro Raina e Dimartino. Una carrellata di parole e foto per raccontarvi cosa è successo quella sera. E il racconto vincitore del contest letterario del MI AMI 2012

 

IL REPORT DI DIMARTINO

Al MI PENSI mi hanno invitato a leggere "Il chiosco di gelati" il mio racconto breve uscito nella raccolta "Cosa volete sentire" (minimum fax 2011). Non lo lessi, soffro di esaurimento da reading. Il reading è una cosa che mi distrugge, e poi ho la stessa pronuncia di "Franco Franchi su raiuno intervistato da Baudo" (come dice un mio caro amico bresciano). Arrivato all’Arci Bellezza mi rilassò molto scoprire che la giacca rosa che indossavo aveva lo stesso identico colore delle pareti, questo cominciò a infondermi un senso di familiarità che andò via solo la mattina dopo.

Tutto aveva il sapore di una festa di compleanno nel momento in cui scatta il gioco del bastone e mi sentivo molto a mio agio. I racconti da un minuto alcuni veramente geniali , un uomo vestito da marinaio parla di un pene gigante ritrovato in una strada, incontro Marco Philopat e mi dice che gli piacciono i miei dischi, un tipo di Vicenza mi regala un libricino di poesie nero che adesso è qui accanto al mio computer, un ragazzo con la barba legge poesie bellissime a bassissima voce dal suo diario e qualcuno grida "vai Dostoevskj sei tutti noi", Alessandro Raina suona i Verdena (molto bene), la parola cazzo e la parola Milano sono le più gettonate dai concorrenti, i Carver intanto sonorizzano alla grande i semifinalisti, l’ora è tarda e la gente è sfinita.

Tocca a me, sono certo che se leggo il mio racconto mi tirano i tavoli, a un certo punto penso pure che se mi appoggiassi a un muro non mi vedrebbe nessuno, decido infine di prendere la chitarra dalla macchina perché non so leggere e preferisco cantare.

Dimartino

I VINCITORI DEL MI PENSI 2012



MARCO SANGALLI



SIMONE SAVOGIN

IL RACCONTO VINCITORE DEL CONTEST LETTERARIO

Pensieri Sospettosi, di Fabio Reato

Dentro al bar c’è più silenzio del solito. Me ne accorgerò soltanto dopo, intanto ordino. Il solito. Caffè liscio. Thomas è seduto. Lo sguardo perso dentro al televisore che, non so come, ha ancora su di lui una certa fascinazione. Accenna un saluto, come lo accenno io. Ha mezza birra in mano, potrebbe già essere ubriaco. Strappo lo zucchero e lo mescolo. Piano. Tutto bene? Mi chiede. Più o meno Rispondo. Poi di nuovo, silenzio. L’intero bar sembra essere assorto in una strana venerazione mediatica. I soliti volti noti che trovi qui dentro. Volti grigi, vaghi, di certo esistenze sprecate. Rapito, Thomas beve a piccoli sorsi dal bicchiere. Che succede? Gli chiedo mentre ancora mescolo. Non hai sentito? Neanche mi guarda, ma almeno risponde. Mi sono appena alzato Poi sono venuto qui. Neanche Facebook? Insiste. No Confermo. Beh, guarda là. Sembra siano arrivati E punta il dito contro lo schermo. Tolgo gli occhiali neri e tiro un po’ gli occhi. Dalla mensola, che lo eleva ad altare pagano per noi comuni mortali, il televisore mi dà la sua verità in due dimensioni. C’è un disco volante, il più classico dei dischi volanti, fermo in mezzo ad un prato. Un giornalista parla, ma non capisco. Il volume è troppo basso. Le scritte che scorrono sotto di lui non lasciano scampo IL PRESIDENTE DICHIARA ‘QUESTO E’ UN MOMENTO STORICO’ Sarà la solita bufala Cinicamente sostengo. Guarda che è da stamattina che ne parlano. Ci sono tutte le televisioni del mondo in collegamento Sorseggia ancora Thomas. Sarà una trovata pubblicitaria per qualche nuova serie televisiva Ormai il caffè sarà freddo. Ma stai scherzando? Hanno schierato anche l’esercito Annuisce serio. Non dovrebbero venire in pace? Tutto questo mi fa sorridere. Dopo anni di film con gli alieni che ci fanno il culo, scusa tanto ma credo che siamo un po’ prevenuti Ha ragione. Alza! Alza! Urla Thomas. I pochi avventori del bar si animano tutti di colpo. Le tacchete blu del volume si rincorro fino al limite massimo. Il portellone grigio del disco volante si apre. Del fumo grigio sale. Come nelle più classiche sequenze da cinema, scende una rampa di scale. Chi ha inscenato tutto questo ha sicuramente poca fantasia. Tutto già visto decine e decine di volte. Non mi so più meravigliare. E invece, con grande stupore, a spuntare è la punta bianca di uno stivale. Dei pantaloni a zampa. Una giacca che conosco. Un ciuffo alto. Un volto. Ma quello è Elvis Sbiascica incredulo Thomas. A quanto pare sì. Tutto il mondo ora sembra essere in silenzio. O in adorazione. O semplicemente in confusione. Improvvisamente dal disco volante escono altre figure. E la cosa incredibile è che le conosciamo tutte. John Lennon saluta la folla. Amy Winehouse. Jim Morrison. Ian Curtis vicino a Michael Jackson. Cazzo! Quello è Kurt Cobain! Sbraita Thomas, con la voce rotta dall’emozione. Io non so fare altro che annuire. Quello è veramente Kurt Cobain. O almeno la figura ideale che io ho in testa di Kurt Cobain. Come per magia, nella mano di Elvis compare un microfono. Comincia a cantare. Non una canzone qualunque, ma Suspicious Mind. Tutti dentro al bar si sciolgono. Si alzano e si abbracciano. Piangono. Felici e storditi. Inermi di fronte ad una forza così devastante. Canta Elvis. Canta come non l’ho mai sentito cantare. Il Re è vivo Mi sussurra all’orecchio Thomas mentre mi stringe a se con una tenerezza che non ho mai sentito prima. In quel frangente un pensiero mi lacera la mente. Come un fulmine in cielo chiaro d’Agosto. C’hanno messo cinquant’anni, ma ci hanno già conquistato.

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L'articolo MI AMI 2012 - MI PENSI di Redazione è apparso su Rockit.it il 2012-07-06 00:00:00

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