Quando cantavano Cicciolina e Moana, intervista a Ilona Staller

Le mitiche canzoni delle pornostar degli anni 80, con intervista ad Ilona Staller

Ilona Staller
Ilona Staller
18/06/2015 - 10:00 Scritto da Simone Stefanini

Mi ricordo ancora le apparizioni sugli schermi televisivi di Cicciolina e Moana. Dee alte 5 metri, che promettevano e mantenevano tutto. Appartengo alla generazione degli sfigati degli anni 80, quelli che stavano anche mezz'ora davanti all'edicola, tentando di trovare il coraggio di chiedere Blitz (un giornaletto semipornografico) e finivano con lo scambiare duemila lire in gettoni e finirli a Puzzle Bobble o a Wonder Boy. Ma la pornografia ci entrava lo stesso in casa, tramite le prime tv private e per noi ragazzini, quelle donne erano immagini divine. Le ragazze Cin Cin di Colpo Grosso, la Cicciolina e la Moana univano il sacro col profano, erano personaggi, alla stessa stregua delle collezioni dei Masters o dei Micronauti. Erano accettate (e anche parecchio) dai nostri padri e guardate in cagnesco dalle nostre madri, ma anche rispettate per il coraggio che dimostravano.

Cicciolina e Pippo Baudo in un'immagine degli anni '80

Poi sono arrivati i 90, le superiori, Berlusconi che scende in campo e le occupazioni. Il divertimento del decennio precedente svanito del tutto, rinnegato, nessuno era più socialista, nessuno guardava più il Drive In, nessuno votava più il Partito dell'Amore, la gente voleva i contenuti. Di tipo filosofico, certo, come gli ammiccamenti di Non è la Rai, in cui le minorenni facevano lo stesso gioco delle pornostar, senza arrivare al climax. Fino ad arrivare alla tristezza della pornografia odierna, che esce da ogni falla dell'internet 2.0, piena di categorie e facce tutte uguali, priva dei supereroi e delle supereroine. C'è qualche divetta, ma somiglia sempre a qualche altra.

Quando Cicciolina era su tutti i giornali

Qualche tempo fa abbiamo potuto parlare con Ilona Staller in merito a quel periodo. Lei ha risposto a tutte le domande, pure a quelle più ficcanti, da vera signora. Una curiosità: Ilona, quando deve dire qualcosa di spiacevole su di una donna, la appella come "zitella". Non usa altri termini ben più volgari. Questo è stile. Ecco i passaggi più significativi di quell'intervista, per capire meglio se era oro tutto quello che luccicava.

Com'è nato il personaggio di Cicciolina?
Sono arrivata in Italia dall'Ungheria nel 1971 e ho conosciuto Riccardo Schicchi nel 1974. Eravamo due figli dei fiori. Una mattina uscii con lui nella sua vecchia Citroen decappottabile, che a volte la dovevi prendere a calci per farla partire. Giunti in centro a Roma entrammo in una Coin. Mica per fare shopping, solo per guardare le vetrine. Eravamo squattrinati, non avevamo letteralmente una lira. Ad un certo punto, un cordoncino viola con dei fiorellini rosa shocking attirò la mia attenzione. Lo provai e d’istinto me lo posi sui capelli e sulla fronte, a mò di coroncina, nonostante la commessa mi dicesse che lo si doveva indossare al collo. Me lo feci mettere da parte (sarà costato diecimila lire, mica le avevamo) e lo comprai il giorno successivo. Nacque così Cicciolina.

Dell'industria pornografica odierna cosa ne pensi?
I tempi sono cambiati. Io per quattro giorni di girato prendevo 200mila euro e tutti i film che facevo andavano a ruba, infatti i produttori mi strapagavano. Oggi YouPorn e compagnia fanno vedere tutto gratis, non è più possibile guadagnare quei soldi. Le attrici e gli attori di oggi se fanno 10mila euro a film è grasso che cola. Poi non c’è novità né fantasia. Io e Riccardo abbiamo inventato.

Ma tu non avevi un buon rappoto con Schicchi vero?
Guarda, ho avuto disguidi e bisticci, ma oggi lui mi manca. È una storia durata dal ’74 all’ 88, non eravamo marito e moglie ma il nostro rapporto andava oltre il matrimonio. Lui temeva che i cicciolini (i fans) si allontanassero se ci fossimo sposati, io non lo ritenevo necessario. Vivevamo insieme nel mio appartamento, lui aveva un superattico e io un attico, abbiamo speso i nostri primi guadagni subito e siamo finiti in bolletta. Io sono sagittario, ottimista di natura e all’epoca gli dissi “sicuramente guadagneremo ancora molto”. Così fu, facemmo una barca di soldi e comprammo delle case. Insieme abbiamo costruito due agenzie, la DNA Staller S.n.c. e Diva Futura, tramite le quali abbiamo lanciato divi come Rocco Siffredi e Moana Pozzi.

L'attività politica dell'Onorevole Ilona Staller

Da alcuni sei stata accusata di non aver rifiutato il vitalizio per la tua attività politica
Per legge mi spettano 2000 euro dal Parlamento e non sono certo questi gli sprechi che gravano sulla gente. Ci sono persone in politica che prendono duemila euro al minuto. In Parlamento sono stata eletta coi voti della gente, me li sono guadagnati tramite una campagna elettorale vera, nel 1987 e sono stata eletta non col porcellum o mediante autoincoronazione, ma proprio dalla gente. Non sono come quelli che son stati messi lì dai vari partiti che nessuno ha votato. Gente che è stata messa dentro da altra gente e che guadagna quei soldi ingiustamente.  

Hai parlato di Moana. Molte persone hanno speculato sulla sua tragica scomparsa
Io posso dirti solo una cosa: Moana purtroppo è morta e lasciamola in pace. Non c’è nessun caso. Moana era una donna bellissima, molto erotica, le piaceva fare sesso, perché la sua testa la conosco, siamo state molto amiche e abbiamo fatto tante cose insieme. Ero addirittura imbarazzata quando dovevamo girare delle scene insieme, vista l’amicizia che ci legava e quando lo facevamo, ridevamo come pazze. Moana purtroppo è morta di una malattia incurabile nel settembre di quel faticoso 1994 a Lione. L’attico di Moana, di fronte a casa mia, è stato venduto dopo la sua morte e adesso ci abita una famiglia borghese. C’è chi dice che eravamo nemiche. Ma quando mai? Nel periodo della malattia di Moana io ero andata a vivere con il mio ex marito Jeff Koons a Monaco di Baviera, poi sono rimasta incinta ed ho partorito a New York. Abbiamo vissuto 2 anni e mezzo di matrimonio e poi ho avuto i miei bei ben noti problemi con Koons. Sono persino arrivata a rapire il mio stesso figlio nel 1994. Con Moana ci siamo viste quando io sono tornata dall’America. Io ero tornata quasi anoressica e lei era molto malata. Un incontro segreto, nostro. Non posso aggiungere altro.

 

In effetti la morte di Moana ha segnato la fine del sogno, Moana che era entrata nell'immaginario degli italiani per il cervello unito ad un corpo da paura, che in ogni intervista rilasciata esprimeva più carisma ed intelligenza di tutte le Carfagna e le Gelmini messe insieme. Noi realizzammo che le pornostar non erano personaggi, potevano morire di aids o di cancro. E andammo avanti. Restano i loro film e ancor di più le loro apparizioni televisive, nelle quali, non potendo fare il loro lavoro principale, cantavano. Incidevano album, sigle, con voci malferme, sussurrate, più signorile quella di Moana e più bambinesca, con accento dell'est quella di Ilona, su musiche che vanno dal jingle commerciale al simil Gainsbourg. Ogni tanto usciva una tetta, ma si poteva fare. "Io adoro cantare! Non sono certo Barbra Streisand ma ho inciso delle canzoni molto belle, storiche." dice Ilona. Non possiamo che darle ragione.

 

Cicciolina - "Più su sempre più su"

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Cicciolina - "Muscolo Rosso"

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Cicciolina - "Bambina cattiva"

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Cicciolina canta a Colpo Grosso

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Moana Pozzi - "L'ultima notte"

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L'articolo Quando cantavano Cicciolina e Moana, intervista a Ilona Staller di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2015-06-18 10:00:00

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