Tutta roba risaputa

Tutta roba risaputa

controfase

2013 - Post-Rock

Descrizione

01 Tutta roba risaputa 05:37
words Frigato
music Beggio/Frigato/Schindler/Zottino

Mi hanno detto irritanti stormi di uccelli che questa è l’ultima sigaretta.
I cani mi ringhiano minacciosi i gatti rizzano il pelo e mi soffiano sinistri.
Ma se fisso le formiche, cessano di muoversi. Allora accarezzo anche la schie- na irsuta delle mosche lungo le pareti di corridoi d’albergo tutti uguali.
I bambini piangono, o fanno segno di sparare.
Posso mangiare brioche avvelenate.
Coi miei cambi d’umore determino se vi sia pioggia o bel tempo.
Gli allarmi delle auto si agitano al mio solo passaggio, non so più dove ho parcheggiato la macchina, non posso più ritrovarla.
Con tutti questi stronzi che mi seguono, tutti questi stronzi che pensano che non me ne accorga, tutti questi pezzi di merda che vogliono farmi fuori.
Mi hanno detto cespugliosi stormi di uccelli che questa è l’ultima sigaretta. I cani fumano minacciosi, mentre i gatti ringhiano e muggiscono.
I bambini sparano ghighi orribili.
Parlo solo alle mosche alle mosche che accarezzo.
E tutt’attorno questi stronzi, tutti questi stronzi che non sanno che ho la forza spaventosa di un coccodrillo,
che posso sparargli addosso tuoni e fulmini
Il fiume del silenzio, poi suoni mai sentiti, movimenti mai visti, nausea soverchiante, arrochita la voce per rabbia.
Parole incatenate, gridate, incontrollate.
«Se ti do tre MS tu mi dai due Marlboro,
se ti tre Marlboro tu mi dài cinque MS»
Roba risaputa, roba risaputa, tutta roba risaputa.
Gocce a colazione, gocce a mezzogiorno, oppio legale che chiude fuori il mondo. Paolo l’altro giorno non riconosce il padre. «Se ti do tre MS tu mi dai due Marlboro,
se ti do tre MS tu mi dai quattro Marlboro» Paolo l’altro giorno non riconosce il padre. Roba risaputa, tutta roba risaputa.
Natura e fortuna cause di rovina. Per i chiodi e per il sangue. Radix malorum est cupiditas. Radix malorum est cupiditas.
Gocce a colazione, gocce a mezzogiorno, oppio legale che chiude fuori il mondo.
Paolo l’altro giorno non riconosce il padre.
Roba risaputa, roba risaputa, tutta roba risaputa. Roba risaputa, roba risaputa, tutta roba risaputa.
Da un pulpito inesistente rivelai sgomento verità inconfessabili sul futuro, dicendo:
il cielo si spaccherà a metà
tranciato da metallici raggi accecanti mentre pneumatici dal diametro di palazzi neri e mordenti
rotoleranno
rimbalzando tra gli avallamenti di un ripido prato e a velocità impressionante
travolgeranno noi piccoli vermucci insignificanti al ritmo delle stupide risate di un dio alcolizzato.

La fabbrica del dubbio 05:06
words Frigato
music Zottino

Non occorrono pistole, coltelli, obici. Non servono bombe, esplosivo, missili, truppe d’assalto o cacciabombardieri. Con il dubbio si uccide, in contese com- battute su mari di carte. Con il dubbio si guadagna. Per questo, si fabbrica ala- cremente incertezza. L’incertezza paralizza. L’incertezza impedisce di stabilire e di deliberare qualcosa: come faccio a dire che, per esempio, esiste un chiaro nesso tra esposizioni ricorrenti a campi elettromagnetici e certi tipi di tumori?
L’industria digitale sa che può avvalersi di sedimentate esperienze di successo nel far perdurare l’incertezza e il dubbio evitabili. Sa che proprio una ben col- tivata incertezza, appiccicata come sputo filoso vuoi al piombo, al berillio, al tabacco, all’amianto, agli ogm, alle nanotecnologie, ai campi elettromagnetici, all’effetto serra, alle polveri sottili, al policroruro di vinile, al cromo, dà rigogliosi frutti. Permette di produrre l’umanamente improducibile per molti anni.
Sostanze, composti, pacchetti di condizioni ambientali incontrollate nelle strade, al lavoro, nei cortili e nelle piazze. Sui rischi, lunghi silenzi, seguiti da rumore cieco. Le evidenze su cavie animali non valgono tout court nel caso degli umani; la popolazione monitorata è insufficiente; la popolazione mo- nitorata è sufficientemente ampia ma non lo è il periodo di follow-up.
Senza bisogno di armi si uccide e si massacra come con armi.
Per anni, a volte per decenni, a volte per mezzo secolo, si riesce a continuare a produrre condizioni e beni mortali, senza che possa farsi nulla, senza di- vieti, senza messe al bando, senza neppure una qualche soglia di sicurezza obbligatoria e vincolante. Il progresso è una fabbrica di dubbi.
Bisognerebbe dubitare di tutti questi dubbi. Non ci sono uomini, risorse, tempi e modi adeguati anche se si dovrebbe dubitare molto più di quanto non si faccia attualmente su tutti questi dubbi.
Industry has learned that debating the science is much easier and more effective than debating the policy. Take global warming, for example. The vast majority of climate scientists believe there is adequate evidence of global warming to justify im- mediate intervention to reduce the human contribution. [...] I need only cite a cy- nical memo that republican political consultant Frank Luntz delivered to his clients in early 2003: [...] «Voters believe that there is no consensus about global warming within the scientific community. Should the public come to believe that the scien- tific issues are settled, their views about global warming will change accordingly. Therefore, you need to continue to make the lack of scientific certainty a primary issue in the debate... The scientific debate is closing [against us] but not yet closed. There is still a window of opportunity to challenge the science». (Michaels)1
Se Kurzweil avesse ragione, rimarrebbe comunque da chiedersi: se, intorno al 2045, l’intelligienza artificiale supererà quella umana e le macchine saran- no in grado di progettare macchine il cui funzionamento e i cui effetti saran- no incomprensibili per i nostri migliori ingegneri e specialisti, non è che si rischia un miglioramento rispetto al periodo storico in cui progettisti umani lavoravano per profitti privati? Difficilmente, infatti, le macchine possono es- sere più disumane degli umani.
Senza bisogno di armi si uccide e si massacra come con armi.
1 Il testo citato in inglese è stato estratto da D. Michaels (2008) Doubt is their product, Oxford University Press, p. xi. 7

Love Will Tear Us Apart 04:02
words & music Joy Division [Curtis/Morris/Hoock/Summer]

When routine bites hard
and ambitions are low
And resentment rides high but emotions won‘t grow And we‘re changing our ways, taking different roads
Then love, love will tear us apart again
Love, love will tear us apart again
Why is the bedroom so cold You‘ve turned away on your side Is my timing that flawed,
our respect run so dry?
Yet there‘s still this appeal
That we‘ve kept through
our lives
Love, love will tear us apart again Love, love will tear us apart again
Do you cry out in your sleep
All my failings exposed
There‘s a taste in my mouth
As desperation takes hold
Just that something so good Just can‘t function no more When love, love will tear us apart again
Love, love will tear us apart again

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