Il Ministero blocca la SIAE: non ci sarà aumento dell’equo compenso

Ecco perché non pagheremo di più smartphone e tablet

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13/01/2014 - 17:21 Scritto da Marco Villa

Sono passati quasi tre mesi da quando la SIAE, con una lettera firmata dal presidente Gino Paoli, ha chiesto al Ministero di rivedere al rialzo le cifre dell’equo compenso, per equipararle a quelle degli altri paesi europei.

L’equo compenso è una cifra che paghiamo ogni volta che compriamo un apparecchio o un supporto (dallo smartphone all’hard disk) in grado di ospitare materiale coperto da diritto d’autore. L’equo compenso è previsto in quasi tutti i paesi e si paga come compenso per la copia privata di un prodotto coperto da diritto d’autore.

Con la lettera al Ministero, la SIAE sperava di poter vedere un aumento per decreto delle cifre da versare all’ente stesso, ma dal Ministero è arrivato uno stop: il Ministro Massimo Bray non ha infatti accolto la richiesta di aumentare l’equo compenso, preferendo avviare uno studio per valutare l’effettiva necessità di un provvedimento del genere.

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Tag: siae

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