Top.100 - Le migliori canzoni del 2012

14/12/2012 - 15:51 Caricato da Redazione
#1. Dimartino
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Siamo vivi ed è già qualcosa. Siamo in movimento ed è ancora più importante. Contro ogni treno e ogni scelta obbligata. Se non siamo isole e non siamo alberi, se viviamo in un'Italia che si accontenta di sapere che continuiamo a respirare, la presunta illegalità dei sentimenti e delle volontà è tutto quello che ci resta. Ed è giusto cantarlo, urlarlo. Come fa Dimartino, nel primo pezzo di un disco bellissimo. "Non siamo gli alberi" apre la strada e tutto si mette in discesa: il resto è piacere vero. E legale. // Marco Villa

Ascoltale tutte

#9. Threelakes
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Tra i solchi della musica di Threelakes si respira una preziosissima poetica minimalista. Sonorità che si aggirano timidamente nel sottobosco della mente, accarezzandoti il cuore, lasciandoti all'interno un pregiato e aggraziato folk intimista.“The day my father cried” ti rassicura, ti ispira, ti scalda: una delle warm ballads più avvolgenti di questo di 2012. // Chiara Angius

#8. Colapesce
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Adesso, mentre fuori è tutto un misto di bianco tra neve e nebbia, in casa ci resto volentieri. La trasformo in un fortino, dove difendere pace e isolamento. E lì, in quella trincea che va dal divano al letto, sembra quasi di poter resistere per un tempo infinito. Un tempo fatto di gesti minuscoli e di un silenzio che non fa più paura. Finché qualcuno o qualcosa ce lo porterà via, senza nemmeno saperlo. La canzone più bella di Colapesce, quella in cui tutti vorremmo vivere in questo preciso istante. // Marco Villa

#7. Thony
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Guardarsi dentro e avere paura. Scappare da un amore incondizionato che sa prendersi cura di ogni ferita scoperta, di ogni debolezza svelata. But your love is there, your only love is there. You'd better come home. La voce incredibile di Thony ti spoglia dentro, non ti lascia scampo. E la musica ti avvolge dolcemente, rassicurandoti, come una carezza che riesce ad intercettare quella lacrima che non hai potuto trattenere. Semplicemente una canzone bellissima. // Angela Maiello

#06. Saluti da Saturno
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Quando tutto cambia non puoi fare altro che smettere di muoverti. Fermarti, chiudere gli occhi e farti trascinare. Dagli eventi o dall'onda lunga del mare, che poi è lo stesso. Per dividerti, da un amore o da te stesso. Per ritrovarti, in un altro amore o in un altro te stesso. Mentre tutto cambia, ma anche ora che tutto è cambiato, i Saluti da Saturno cullano e medicano. Terapia vera. // Marco Villa

#05. King Of The Opera
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Samuel Katarro non esiste più. Dalle sue ceneri sono nati i King Of The Opera ed Alberto Mariotti colleziona un altro successo. “Worried About” è una cavalcata elettrica che assume le sembianze di una perfetta canzone indie-pop. La sezione ritmica è irruenta, le linee vocali intense e nelle chitarre si scorgono echi di Pavement e Dinosaur Jr. Un brano spensierato e contagioso come pochi. // Nicolò Riccomagno


#04. Nicolò Carnesi
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Un po' è voglia di altrove, tipo Erasmus. Un po' c'entra con il fatto che non è più tornato da Lei, tutto si è cristallizzato: là si fumava meglio, là sì viveva meglio, là stava con Lei anche se un palermitano e una di Zanzibar non sempre si capiscono. Poi passano i mesi e le stagioni, passano gli anni e i capodanni, e in sostanza Lui cresce e capisce che il mondo non è poi così piccolo e, in sostanza - purché non ci sia al mondo nulla di minimamente paragonabile a Lei – comprende come sia più bello raccontare a sé stessi di voler tornare rispetto al tornare davvero. Carnesi non si è inventato nulla (giusto un paio di aperture belle, che portano un po' freschezza nuova ai cantautori di oggi) ha solo più aria nei polmoni, ha più fantasia, ha più voglia. I sentimenti sono sempre i soliti ma bisogna pur saperli raccontare, se no è la fine. //Sandro Giorello


#03. Iori's Eyes
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A marzo il duo milanese da alla luce Double soul, ufficiale album di debutto. Una sintesi – un po’ da primi della classe ma fatta egregiamente– della lezione inglese, ben rappresentata dai vari Massive Attack, James Blake, Tricky e Portishead. Sono soprattutto questi ultimi ad intravedersi nella luce incerta messa in scena da Winter Olympics. Movimenti lenti e suoni lo-fi. La voce di Sofia accompagna un risveglio senza punti di riferimento. Lo rende meno confuso, più caldo. Mette ordine tra le coperte stropicciate. Effetto di Tyndall reso musica. // Teresa Bellemo


#02. Rancore e Dj Myke
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Rap d'autore, cioè il rap cuore&cervello come dovrebbe essere sempre: una poesia urbana dalla metrica a orologeria su una base potente e immaginifica. L'equilibrio perfetto. Cinema. // Stefano 'Fiz' Bottura

#10. Vadoinmessico
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Mollo tutto e apro un bar sulla spiaggia a Puerto Escondido. Quante volte l'abbiamo pensato? Tot volte più tutte quelle in cui abbiamo ascoltato una canzone rilassata, fatta per movimenti d'anca e fantasie di fuga ai tropici. Ma senza esagerare con l'abbronzatura, ché sotto sotto siamo britannici, e ci piace quando “è la fine di settembre e sono ancora al mare, mi siedo e intorno a me non c'è nessuno”. // Letizia Bognanni

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