The Buildzer: il dubstep in Italia? Allora è la fine

E' nata una label italiana totalmente focus on dubstep, la High Scream, e questo è già qualcosa di strano, alieno, fantascientifico. Da un mesetto gira anche un videoclip fatto benissimo e qualche single-track a nome The Buildzer che è dubstep di ottima qualità. Se il dubstep sta realmente arrivando in Italia allora è la fine di qualcosa: o del dubstep o dell'Italia.

Bob The Buildzer: chi diavolo sei?
Sono un produttore e sound engeneer e da circa 10 anni produco musica elettronica, sono partito producendo beat hip hop poi ho scoperto la drum'n'bass e mi si è aperto un mondo di sonorità.

Ok, aspetta però anagraficamente chi sei?
Sorry, sono Flavio Morana in arte The Buildzer, nato ad Enna, 32 anni fa.

Più che altro perchè non appare da nessuna parte il tuo nome. Temevo fossi un b-side di Bob Rifo...
(ride, NdA)

video frame placeholder

(I Love You - Video ufficiale)


Producevi hip hop con e per chi? E con quale nome?
Con il nome BoB the Buildzer, nel lontano 1997, avevamo fondato un piccolo gruppetto musicale con i miei amici storici ci chiamavamo Sinestesia Assoluta ed eravamo in 3: un dj un mc ed un produttore ed mc, cioè io.

Ok, quindi ex rapper.
Più che rapper proto-rapper. Per me era un mondo nuovo ed ero principalmente attratto dai primi computer per suonare e primi campionatori. Per me era più facile scrivere un beat che scrivere un testo.

Con quali software, campionatori e computer producevi?
Avevo un vecchissimo pc 486 con una scheda audio soundblaster sistema operativo DOS, programma utilizzato Fast tracker2 e un EMU ESI32 con 8 mb di ram e un disco fisso da 100 mb.

Hai poi convertito le stesse macchine quando ti sei messo a fare d'n'b?
No, poi sono arrivati i primi programmi audio per sistemi operativi come windows '98. In particolare usavo Soundforge 4.5 e Rebirth 2 e Acid 2 e un Pentium2 con cui nel 2000 ho fatto il mio primo vinile firmato The Buildzer.

Di che genere era quel vinile?
In quel periodo ero appena tornato da un viaggetto a Londra dove avevo scoperto la jungle e la d'n'b dell'epoca e affascinato da quei suoni ho cercato di riprodurli con i mezzi a mia disposizione, quindi diciamo una sorta di jungle\drum and bass. Il vinile era composto da 4 tracce e si intitolava “To Milk a Duck”.

Che tipo di hip hop lasciavi e che tipo di d'n'b prendevi?
Adoravo Sangue Misto, Otr, Kaos one, i Colle der fomento erano i miei preferiti, ed ero stato totalemente rapito dalla versione jungle di “Ready or not” dei Fugees e dalle prime tracce di Renegade Hardware. E Ed rush & Optical.

Ok quindi il classico corridoio per entrare nel d'n'b.
Esatto, Roni Size permettendo...

Invece quando hai sentito per la prima volta la parola 'dubstep'?
4 anni fa...

(con a Skrillex e Flux Pavillion)

4 anni fa era il 2008. Wikipedia dice: Nel 2008 Sonny Moore iniziò a produrre sotto l'alias Skrillex nei club di Los Angeles. Quindi sicuramente la prima volta che hai sentito dubstep non era un pezzo di Skrillex...
No, no. La prima volta che ho sentito parlare di dubstep è stato ad una serata a Milano, ma la cosa non mi colpì particolarmente anzi non mi piacevano le sonorità troppo dub e poco step..

Dov'era questa serata?
Era una storia strana perchè doveva essere un festival all'aperto con un sacco di grossi dj d'n'b e una piccola saletta fumatori dubstep, ma credo che per problemi meteo la cosa fu spostata all'Alcatraz, ma non ricordo piu bene i dettagli... a causa del fumo della saletta dubstep.

Com'era?
Era molto dub, sonorità smooth e poco incisive...

Cioè quello che un tempo era il dubstep praticamente...
Esattamente ed il pubblico era principalmente reggae style.

I "veri duri"...
Ma in realtà io non faccio parte di quella fazione...

Eh no, perché altrimenti non avresti prodotto dubstep oggi...
Ho iniziato ad apprezzare la dubstep dopo l'introduzione dei suoni d'n'b potenti e struggenti, ma il tutto rallentato a 140 bpm infatti quando sentii quel sound escalami wow una specie di d'n'b lenta, esattamente il contrario di quello che acclamano molti ragazzini oggi cioè che la d'n'b è la dubstep veloce...

Quindi, praticamente, è come se fossimo già arrivati a distinguere la old school dubstep dalla new school dubstep...
Ti direi si ma è una definizione da prendere con le pinze...

Spiega pure...
Più che distinguere tra old e new school, nello UK dove è nata (ed anche negli USA praticamente) una parte è diventata mainstream grazie a produtori come Nero, Chase & Status e Skrillex che hanno utilizzato sonorità prettamente dance, mentre esiste tuttora un altra scuola più pura che risulta meno "dance" e più dub nel vero senso del termine

Perfetto. Per far capire meglio ai lettori: dicci 3 nomi non-mainstream da avere per forza...
Killawatt, Sky people e il conosciutissimo Benga.

Come si arriva a fondare una label dubstep in italia e chi siete?
Pochi mesi fa stavo cercando una label per fare uscire “4eva”, e tutti i miei amici mi avevano invitato a contattare DJ Promenade che già possedeva una label d'n'b, la BNC Express, con un po di release alle spalle, e cosi ho fatto. Ci siamo subito trovati bene ed abbiamo subito collaborato alla realizzazione di tracce d'n'b ma io volevo principalmente produrre dubstep, così siamo passati ad un progetto più ambizioso cioè fare una label dubstep, sorella della BNC Express. Abbiamo giusto avuto il tempo di creare un logo, un sito e sbrigare i dettagli burocratici e già usciva il 12 marzo la prima release, “4eva” appunto, è passato poco più di un mese e abbiamo fatto altre 3 release tutte e 3 piazzate ai primi posti nelle Daily chart dubtep di Track it down, e “4eva” è ancora li in top ten...

Ok. Che sensazione ti viene quando leggi la parola “dubstep” e la parola “Italia” nella stessa frase?
L'effetto 8-mile, cioè: quel film usci circa 10 anni fa ma solo oggi fanno “Spit” in italia...

Mmm...intendi che siamo arrivati, come sempre e in tutto, con 10 anni di ritardo?
Esattamente.

E scusa una label dubstep non potevate farla 10 anni fa?
Ti racconto un aneddoto. Circa 3 anni fa ho iniziato a collaborare con Marracash alla produzione del disco “Fino a qui tutto bene”, per l'occasione avevo prodotto un bel po di beat hip hop nulla di particolarmente innovativo. Un giorno stava facendo uno dei miei primi pezzi dubsep e Marracash arrivò in studio ed impazzì, mi chiese cosa fosse quella roba e perchè non avevo fatto nulla del genere per lui. Beh alla fine mi confiscò la traccia in questione quella conosciuta come “Il divo”.

Stai dicendo quindi che tu sapevi tutto (del dubstep) e aspettavi che qualcuno venisse a chiedertelo?
Purtroppo sono sempre stato affascinato dalle nuove sonorità alternative e ho sempre prodotto per il piacere di produrre non per vendere la musica, tant'è che un sacco di tracce sono rimaste sepolte nel mio hd per anni.

Anche perché figurati se si venderebbe il dubstep in italia.
Solo adesso che i tempi sono maturi le sto tirando fuori sia per la d'n'b che per la dubstep. Per esempio i pezzi “Away” e “Error 404” che sono appena usciti per la BNC Express di Promenade sonostati prodotti nel 2004, li ho solo rinfrescati un attimo.

“4eva” fa parte dell'ultimo periodo?
Si, “4eva” è nata lo scorso anno.

C'hai messo anche la Radio Version, quali radio italiane la passerebbero secondo te?
“4eva radio version” è stata nominata così solo perche è la versione piu pop secondo me tra le 4... quindi ipoteticamente quella piu radiofonica... c'è un programma in Italia, l'unico vero programma dedicato alla dubstep e d'n'b che sia chiama Bass Island condotto da Vivien su Radio Maliboom Boom (una delle web radio di Radio150,NdR) che ha passato più di una volta la VIP version... e per esempio quando ho presentato tutto il pacchetto di “4eva” a Radio 105 la radio version è stata la più apprezzata... ma dato il successo schiacciante della Vip version le altre versioni sono passate in secondo piano ed anche Fabiola nel suo programma ha prediletto la Vip version.

Tu ci hai lavorato a 105 vero?
Io attualmente lavoro per il gruppo Finelco che possiede Radio 105, Virgin, Rmc e Rmc 2 e nello specifico faccio mantenance engeneering dell'infrastruttura audio.

Perché non gli proponi di fare una radio only dubstep?
E' il mio sogno!! ma figuriamoci...

E metti che poi il dubstep finisce? Sai quanti dicono (e lo dicevano anche 5 anni fa) che il dubstep è finito?
Se Gianni Morandi è ancora li...

---
L'articolo The Buildzer: il dubstep in Italia? Allora è la fine di Michele Wad Caporosso è apparso su Rockit.it il 2012-04-23 00:00:00

COMMENTI (2)

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia
  • utente107001 9 anni fa Rispondi

    Puoi dire quello che vuoi, ma per me il drum'n'bass è la dubstep più veloce.

  • jim-dod 12 anni fa Rispondi

    Premettendo che la mia non è una critica, e che nutro grande stima per la High Scream Records dato l'ottimo lavoro fatto in così poco tempo, mi sento in dovere di sottolineare che definire "una label italiana totalmente focus on dubstep" come "qualcosa di strano, alieno, fantascientifico" mi sembra un pò eccessivo.
    Nel 2007 nasce l'Elastica Records, etichetta Italiana di spessore che produce ancora oggi release in 12".
    Nel 2008 nasce l'Erba Records, etichetta Italiana, anch'essa in attivo e con tanti forthcomin' in corso.
    Ultima non per importanza ma per nascita la NoMad Records,etichetta torinese attiva dal 2010 su tutti i portali digitali e non.
    Altre realtà, come Rhymast Music Rec. o Gamma Audio Recs. ormai trasferita a Londra, che insieme alle prime han portato la Dubstep ad alti livelli sin dal 2007.
    Mi sembrava giusto menzionarle in un contesto così interessante ed importante.
    Per il resto auguro un ottimo lavoro a tutti, The Buildzer, Promenade e i miei fratelli di sangue Nino e Ruggero.
    E state sicuri che fin quando si rema tutti dalla parte giusta, la Dubstep non annegherà mai.

    Stefano