Il concerto de Le luci della centrale elettrica al The Cage di Livorno

La prima data del tour de Le Luci Della Centrale Elettrica

La prima data del tour de Le Luci Della Centrale Elettrica
La prima data del tour de Le Luci Della Centrale Elettrica - Foto di Annapaola Martin

Il nuovo album de Le Luci della Centrale Elettrica è uscito lo scorso 4 marzo. La prima data è stata venerdì al Cage di Livorno. Alice Tiezzi ce la racconta.

 

È una notte buia e meravigliosa, l’importante è che succeda qualcosa, qualsiasi cosa.

In un venerdì qualunque può succedere una quantità infinita di cose. Pensa alle persone che oggi hanno fatto l’amore, a chi si è lasciato, a chi si è perduto o a chi si è alzato all’alba per andare a lavorare. Pensa semplicemente a chi, in un giorno come questo e senza un perché, è felice. Felice di quella felicità nonsense che ti fa vibrare i tendini come fossero corde di violino, che ti rende elettrico come quella centrale che andavamo a guardare di notte, felici da fare schifo. Oggi, venerdì 14 marzo, andiamo a vedere le luci della centrale elettrica che, per la prima data del tour Costellazioni, suonano al The Cage di Livorno.

Lo Spettacolo si apre con “La Terra, l’Emilia, la Luna” e il suo insieme di violenze e di speranze, un rumore di scontri e di feste, direttamente dal nuovo disco “Costellazioni”: un inizio toccante, una sorta di manifesto su quella che sarà l’atmosfera che attraversa l’ultimo lavoro e in generale l’intero live. Vasco, con la sua immancabile chitarra, è cambiato e rimasto uguale allo stesso tempo, cerchi di scorgere cosa c’è di nuovo sul suo volto ed è come rincontrare qualcuno dopo tanto tempo, qualcuno che ha trovato il suo centro di gravità almeno momentanea. In "Cara catastrofe" ritroviamo proprio quella persona lì e ci tuffiamo nel passato con un brano che tutti cantano all’unisono, seguito da "Macbeth nella nebbia", pezzo in cui Vasco abbandona la chitarra per dedicarsi completamente al cantato, lasciando gli arrangiamenti nelle mani dei musicisti dietro di lui. “Le ragazze stanno bene” è uno dei pezzi più emozionanti di “Costellazioni”, che esorta ad affrontare la vita come fosse un’Odissea che piano piano ci dimenticheremo, e che importa se adesso ci sembra tutto più difficile, dobbiamo solo celebrare le sensazioni positive in arrivo. È meraviglioso vedere Brondi scatenarsi sul palco, saltare in qua e in là come se esplodesse di carica positiva, irrefrenabile e pazzo fino a calmarsi in “Un bar sulla via Lattea", che termina nella lettura di uno dei racconti di "Cosa racconteremo di questi cazzo di anni zero", recitato senza più fiato nei polmoni, urlato con quella grazia sbilenca che lo contraddistingue.

Torniamo di nuovo indietro nel tempo con “La lotta armata al bar” e “Lacrimogeni”, le sue telefonate inconcludenti e i suoi futuri inverosimili, per poi planare sul presente con “Ti vendi bene”, pezzo trascinante che fa muovere e cantare tutto il locale. “Questo scontro tranquillo” è presentato come la canzone più stupida del disco e Vasco ci augura a tutti di essere davvero felici da fare schifo. Come potremmo non esserlo al suono di questi accordi leggeri e spensierati, con questo disincanto davvero così bello, che ci libera da tutti i nostri pianti trattenuti? È la volta di “Punk sentimentale”, con le sue note delicate che scivolano con grazia in “C’eravamo abbastanza amati”, arrangiato qui in maniera più grossa, corposa e sembra di vederli davvero quei campi di grano rettangolari, vestiti adesso di abiti nuovi e luccicanti. In “Sonic Youth” Vasco si siede al piano e ogni parola è poesia e penso ai giorni sacri che abbiamo passato assieme e a questi giorni invece davanti a te come dei rettilinei, mentre i lampi stanno davvero illuminando la fine (anche se, per me, suona come un inizio fantastico). È la volta di “Piromani” e “Le ragazze kamikaze” e in fondo quei tramonti che Le Luci descrive sono sempre stati là, alla nostra portata, solo che non sapevamo guardarli, non eravamo pronti. Ora lo siamo e mentre parte “40 km” si scatena dentro di me una guerra di sensazioni, malinconia leggerezza tristezza felicità e cos’è la giovinezza in fondo cosa doveva essere oltre a questa tremenda corsa in Ciao sotto la pioggia al vento verso casa di qualcuno.

Durante la pausa, nell’attesa del bis, dalla folla si alza un “e adesso che quando ci parliamo i nostri aliti fanno delle nuvole che fanno piovere”, ripetuto all’infinito, finché Vasco torna, solo lui e la sua chitarra per fare “L’amore ai tempi dei licenziamenti dei metalmeccanici”, “Quando tornerai dall’estero” e “Per combattere l’acne”. Giungiamo al termine con “I destini generali” e Vasco che si scatena e si dimena come un bambino che esulta e gioisce con le braccia al cielo, senza un apparente motivo, solo mosso dal bisogno irrefrenabile di saltare e volteggiare nell’aria per scaricare tutta quella gioia inattesa che riesce a trasmetterci appieno. 


Per essere la prima data del tour direi che Le Luci Della Centrale Elettrica ha superato a pieni voti le mie aspettative, il ragazzo con la chitarra e le sue canzoni urlate è sempre lì, ma ornato di sensazioni nuove, positive; è più spensierato, una sorta di motivatore che ci spinge ad esultare anche nella catastrofe, non più oscura come nel passato. Gli arrangiamenti curati rendono il tutto più grande, il violoncello caldo che accompagna i pezzi e le percussioni in prima linea, le tastiere delicate e l’elettrica in sottofondo, tutto coeso e armonioso.

E possano questi lampi illuminare la fine.

Eccola, la fine è arrivata ed è davvero chiara e luminosa e adesso sono sempre più convinta che è solo un momento di crisi di passaggio che io e il mondo stiamo superando. Ce ne torniamo a casa, saturi di emozioni, felici e grati di aver assistito al live di un artista che ci ha trasmesso tutta la sua voglia di suonare per noi, riconoscenti di quello che abbiamo e speranzosi per il futuro che, nel disastro, era sempre lì a sorriderci.

Qui dove anche le rondini si fermano il meno possibile, qui dove tutto mi sembra indimenticabile.

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L'articolo Il concerto de Le luci della centrale elettrica al The Cage di Livorno di Alice Tiezzi è apparso su Rockit.it il 2014-03-14 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • AliceT 10 anni fa Rispondi

    Grazie! :)

  • bussiriot 10 anni fa Rispondi

    non vedo l'ora. e complimento per la recensione del live.