SIAE, affidata ad un novantenne: il futuro della musica

La notizia è di qualche giorno fa, ma è bene ribadirla perchè forse a qualcuno è sfuggita: il Consiglio dei Ministri, su proposta del presidente del Consiglio e del Ministro per i Beni Culturali (nonché poeta) Sandro Bondi, ha nominato Commissario Straordinario della Siae un uomo che compirà presto 90 anni. Si novanta, avete letto bene. E non è né una bufala, né un'amara azione situazionista del nostro ministro-poeta. C'è bisogno di aggiungere altro? Recuperate la mascella che vi è caduta e provate a fare mente locale. Stiamo parlando di un signore nato nel 1921, che quando è arrivata quella “piccola” rivoluzione digitale, per non parlare del formato mp3, di anni ne aveva già oltre 70 (ovvero già in età ampiamente pensionabile). Possiamo immaginare quanto sia dentro a quel cambiamento digitale che è prima causa del problema che è chiamato a risolvere.

Ora, omettiamo volutamente il suo nome perché nemmeno ci interessa sapere chi sia, la sua storia, il suo percorso, il suo valore, anzi, proprio perché non vi è nulla di personale, a dirla tutta proviamo un sentimento ambivalente nei suoi confronti: tenerezza e schifo.

Il nuovo commissario ha così commentato: ”Ho accettato per amore della cultura”. Nessuno mette in dubbio il suo amore, ma forse un atto di amore ancora più importante avrebbe potuto essere quello di mandare a fanculo questa proposta, facendo riflettere il nostro governo sulle sue politiche di assegnazione dei ruoli di potere. E' ciò che ci si aspetta da un uomo con tale esperienza, con nulla più da perdere e dimostrare.

Comunque, il primo compito del nuovo commissario, sarà quello di riformare lo Statuto della SIAE ed i suoi regolamenti. Avete capito? La riforma di un ente che sta rischiando il collasso a causa della rivoluzione digitale è affidata ad un uomo di 90 anni. Un quasi centenario chiamato a gettare le basi per il futuro della gestione del diritto d'autore in Italia. Con tutto l'estremo rispetto per gli anziani, siamo oltre la soglia del grottesco.

Cari musicisti, se proprio volete far parte di tutto questo, almeno riflettete sui motivi che vi spingono ad iscrivervi alla SIAE. Non è un obbligo. Rifletteteci, seriamente.

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L'articolo SIAE, affidata ad un novantenne: il futuro della musica di Redazione è apparso su Rockit.it il 2011-03-07 00:00:00

COMMENTI (14)

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  • briscola 13 anni fa Rispondi

    io lo so chi è quel novantenne lì: è il nonno di bellapennoi

    damarama intervieni!

  • utente49616 13 anni fa Rispondi

    E vediamo se questo novantenne riesce a capovolgere la discutibile delibera del 2006 secondo la quale chi fa musica propria nei cosiddetti concertini si vede negare gran parte dei diritti attraverso il metodo di campionatura che trasferisce gran parte del ricavato ai soliti noti (e gia' ben strapagati)

  • sklero10 13 anni fa Rispondi

    senza nulla togliere gli anziani... anzi..togliamo qualcosa a questi anziani e mettiamo qualcuno con meno primavere :( .. queste scelte rispecchiano benissimo le scelte di questo Governo e del loro approccio con giovani/cultura .. ci voglion mettere nelle condizioni di odiarci tra di noi.. Cane mangia Cane!

  • faustiko 13 anni fa Rispondi

    :[

  • acty 13 anni fa Rispondi

    con le modalità di riscossione attuali, al momento non prendi denaro dalle creative commons se ti passano in radio (non che con la siae ci sia la garanzia di riscossione per piccoli artisti)
    c'era comunque un tavolo di discussione aperto tra siae e CC... adesso col nuovo commissario, che certamente le conoscerà, vedremo come andrà a finire.


  • thepott 13 anni fa Rispondi

    Una domanda, per pura curiosità: come si comportano queste licenze Creative Commons in casi tipo royalties (che so, magari il pezzo passa in radio)? L'artista viene retribuito oppure questa eventualità non è coperta legalmente dalle suddette licenze?

    Grazie in anticipo a chiunque sappia rispondere a questa domanda.

  • radioballaro 13 anni fa Rispondi

    L'Associazione Radio Ballarò (radioballaro.com) ha deciso di non trasmettere musica registrata dalla S.I.A.E. per non sottostare all'abuso sulla L.633/1941 (legge italiana sul diritto d'autore) protratto in questi anni.

    Radio Ballarò sostiene il Copyleft, cioé la libera condivisione di arte, cultura e informazioni. Per questo motivo consiglia di rilasciare le proprie opere d'ingegno sotto licenze Creative Commons (creativecommons.it).

    Tali licenze si adattano ad una libera utilizzazione delle proprie opere d'ingegno, e si articolano in sei diverse licenze specifiche, che l'auore sceglie per far si che altri utilizzano le sue opere.

    radioballaro.com

  • subcavasonora 13 anni fa Rispondi

    Ci siamo costituiti come Etichetta ed Agenzia di management esclusivamente in Copyleft proprio perchè riteniamo che l'attuale gestione S.I.A.E. sia anacronistica e poco legata alla tutela reale dei suoi artisti.
    Tutte le nostre band vengono tutelate attraverso la marcatura temporale per permettere una distribuzione sicura delle opere attraverso licenze in Creative Commons.
    Raccogliamo quindi l'invito della redazione di Rockit: "Cari musicisti, se proprio volete far parte di tutto questo, almeno riflettete sui motivi che vi spingono ad iscrivervi alla SIAE. Non è un obbligo. Rifletteteci, seriamente."

  • francescolocane 13 anni fa Rispondi

    adayinthelife.splinder.com/…

  • quid 13 anni fa Rispondi

    Un novantenne ultraimpegnato, visto che è anche presidente dell'organizzazione dei David di Donatello e di quella della Festa del Cinema di Roma.

    A breve parteciperà alle primarie per il cda della bocciofila.