Diaframma Il futuro sorride a quelli come noi 2001 - Rock, Punk, New-Wave

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1981: “Altrove”. 2001; “Il futuro sorride a quelli come noi”. 20 anni di carriera per uno dei più grandi fuoriclasse della nostra canzone d'autore. La copertina nuovamente affidata ad un’opera di Tranquillo Cremona, e gli evidenti riferimenti al tempo che fu, rendono quest'auto-celebrazione tenera e fascinosa. Non poteva perciò esserci un “ritorno al futuro” migliore, visto che il nuovo lavoro di Federico & co. Ci sembra uno dei suoi migliori in assoluto (senz'altro superiore ai 3 o 4 predecessori).

Nel caso specifico, poi, ci piace accostare il Nostro a Bob Dylan; quest'ultimo, esattamente nel 1983, dopo 20 anni dal suo debutto, pubblicò “Infidels”, considerato come il grande ritorno dopo alcuni album sotto tono. Circa dieci anni prima aveva realizzato “Blood on the tracks” e “Desire”, che nella discografia della band fiorentina equivalgono ad “Anni luce” e “Il ritorno dei desideri”.

Fatta questa piccola parentesi dico che “Il futuro sorride a quelli come noi” mi ricorda moltissimo “Boxe” e “In perfetta solitudine” per vari motivi: costruzione ritmica, scelte sonore, qualità di scrittura e poi, opinione personalissima, ha in comune con i due dischi sopra citati, quell'atmosfera (passatemi il termine) ‘siamese’ - due facce della stessa medaglia -, speranza e deriva che ha reso unica alle mie orecchie la musica di Fiumani.

Ma in questi solchi c'è molto di più: c'è rabbia, ironia e un graditissimo ritorno al cantato/urlato; si parte con “Donna guru”, che potrebbe essere la nuova “Irriconoscente”, e si termina con “Un giorno balordo”… che è la nuova “In cerca di un balordo”. In mezzo c'è punk a 200 km/h (“L'intensità della vita” e la title-track), perfette pop song come “Siberia n°2” e “Il telefono”, che ha una variazione strumentale da brividi, e grandi ballate ora amare (“I figli sopravvivono) ora dolcissime (“Canzone brutta”, “La mia tenera amica”). Completano l'album “L rivolta”, “Telonevela”, che sembra dedicata alla madre di una qualche sua fidanzata, e “Movimento”, pezzo che mi fa venire in mente - non so perché - i Pixies.

Si può parlare, senza dubbio, di capolavoro, anche in considerazione di una dignitosissima resa sonora. Grandi complimenti, perciò, anche al resto del gruppo, ovvero Gerby, Ghera e Foggy.

Infine, ascoltando le canzoni del cd, mi sono divertito ad accostarle ad un’altra che mi balzava subito in mente. Ecco quindi la lista e il relativo ‘accoppiamento:
“Donna guru”: “Penthatlon” (Francesco De Gregori, soprattutto per il testo);
“L'intensita della vita”: “In perfetta solitudine” (Diaframma);
“Il futuro sorride a quelli come noi”: “Janie Jones” (The Clash);
“Il telefono”: “Don't cry no tears” (Neil Young);
“La mia tenera amica”: “Tangled up in blue” (Bob Dylan);
“Siberia n°2”: “Rio” (Duran Duran, flagellatemi ma ho pensato subito a Simon Le Bon);
“La rivolta”: “Un balordo che ti cerca” (Diaframma);
“Canzone brutta”: “L'impiccato” ( Francesco De Gregori);
“I figli sopravvivono”: “Make up” (Lou Reed);
“Telenovela”: “Il nostro caro angelo” (Lucio Battisti);
“Movimento”: “I’m dig for fire” (Pixies);
“Un giorno balordo”: indovinate...

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La recensione Il futuro sorride a quelli come noi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2001-09-30 00:00:00

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