Clementino I.E.N.A 2011 - Rap

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I.E.N.A. ha un solo difetto: uscendo a fine dicembre, non si capisce se vale come uno dei migliori album del 2011 o del 2012.

Un solo dubbio: uscendo a fine a dicembre, “I.E.N.A.” è da considerarsi come uno dei migliori album rap del 2011 o del 2012? No perché questo disco è come il pugno che caricavi da anni, e che ora esplode in faccia al tuo capo. È come un panino di Mc Donald's che, sorprendentemente, sa davvero di panino, e non di Mc Donald's. È come quella tipa che la mattina dopo non ti dispiace avere ancora al tuo fianco. È funk dell'Anno dei Maya, grasso come Bruno Sacchi e ruvido come Jena Plissken.

“I.E.N.A.” è un disco cento per cento hip hop, fresco nei suoni senza però mai svendersi alle tendenze del momento. Non ci sono incontenibili scorregge dubstep e nemmeno cafoni rigurgiti dance, ma solo beat dritti e pesanti, fra sample funk e synth, con un costante sapore underground che delizia le orecchie. E non era così scontato che Clementino facesse un album del genere: eccellente in freestyle, meno in studio, il nostro è sempre stato fin troppo eclettico, tanto che ultimamente – soprattutto con il progetto Videomind – ci aveva abituati a conoscere una moltitudine di facce che, a volte, rischiavano di apparire poco sincere, in qualche modo posticce o quanto meno solcate da un sorriso forzato.

“Io e Nessun Altro” – questo il significato esteso che nasconde l'acronimo nel titolo – è invece un album lineare, coerente, potente sin dall'artwork in copertina, semplice ma efficace. E le tracce non son da meno: già da “Rovine”, l'ottima apertura in levare con una Mama Marjas ruff quanto basta, Clementino gioca con le rime come pochi in Italia sanno fare; è un eccellente paroliere, abile tanto con l'italiano quanto con il dialetto partenopeo, capace di fluttuare fra differenti stili e intonazioni con un flow che non rischia mai di risultare monotono o ripetitivo. Perfetta anche la scelta degli ospiti, che evita di passare per i soliti noti del momento e opta invece per super liricisti internazionali come Ill Bill (“Hannibal Rapper) e R.A. The Rugged Man (“Animals”). E Napoli e New York si collegano ancora una volta attraverso il Quarantunesimo Parallelo, che identifica la latitudine delle due città.

Il meglio, l'Mc partenopeo lo da nei momenti più funk, perché alla fine – ipse dixit - “Questo sound è la mia musica, nasce da James Brown, continua con Clementino” (“La Mia Musica”). La forza di Clementino è la sua enorme creatività, che sembra affondare le radici non solo nella musica, ma anche nell'arte dello spettacolo in generale e nella grande tradizione della recitazione partenopea. I suoi interventi sono vere e proprie interpretazioni, sempre sincere e magistrali. A coronare il tutto ci sono i beat affidati ad alcuni dei top producer dello Stivale: Shablo, Bioshi (grandiosa la sua “Rovine”), Night Skinny, Deleterio, Tayone e molti altri, ognuno con basi personali e sempre di livello altissimo.

E in attesa di sentire l'Mc campano nell'album di debutto di Rapstar, il duo formato insieme a Fabri Fibra, “I.E.N.A.” è il miglior accompagnamento per iniziare con un ghigno l'Anno dell'Apocalisse.

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La recensione I.E.N.A di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2012-01-04 00:00:00

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