Virginiana Miller Venga il regno 2013 - Cantautoriale, Pop

Disco della settimana Venga il regno precedente precedente

“Venga il tuo regno” è l’ennesima dimostrazione dell’abilità dei Virginiana Miller nel masticare ansie e ossessioni di questo paese, per poi risputarle sotto forma di canzone pop dai mille livelli e riferimenti.

"Muta dorma la bellezza / e per sempre la ragazza / ricoverata in coma / le porga la chioma / nell'eternità di Roma".

Si chiude così "Venga il regno", sesto album in studio dei Virginiana Miller. Si chiude con parole che sono un'analisi fin troppo precisa di ciò che ci circonda. Il pezzo è "L'eternità di Roma" ed è una sorta di riassunto in forma di canzone de "La grande bellezza" di Sorrentino (senza la parte sulla santa, per fortuna), ovviamente filtrata dai modi di Simone Lenzi. E quindi: alliterazioni estreme, elementi grotteschi, attenzione ai dettagli.

“L’eternità di Roma” è uno dei tre pilastri di questo disco. Gli altri due, posti non a caso all’inizio e a metà, sono “Anni di piombo” e “Lettera di San Paolo agli operai”. La prima, tutta giocata su un basso in primo piano, è un racconto in cui il terrorismo rosso fa da sfondo - lontano, ma presente - a un rapporto a due che passa per gesti comuni e telefonate. “Lettera di San Paolo” è ancora più complessa e stratificata (con rimandi ad Aristotele, Gramsci e Hobbes dichiarati da Lenzi) e si chiude con quello che è in fondo un assist al pezzo conclusivo, un definitivo “credo nel cemento disarmato / credo che tutto sia compiuto / e che tutto sia ormai / passato”.

Tre pilastri a sostenere l’album, otto altri pezzi di livello a completare il tutto. Con i Virginiana Miller viene spontaneo concentrarsi sui testi, ma, mai come questa volta, anche le musiche meritano attenzione. “Venga il regno” è il disco più pop dei Virginiana, con alcune canzoni che si aprono come mai accaduto in precedenza: “Una bella giornata” e “Pupilla” sono esemplari in questo senso, così come “Tutti i santi giorni”, già nella colonna sonora del film omonimo di Paolo Virzì (tratto da un romanzo di Simone Lenzi) e David di Donatello 2013 come miglior canzone originale.

Il bello di questo album, però, è anche l’aver mantenuto un legame netto con i vecchi lavori, soprattutto a livello tematico. “Chic” potrebbe essere la risposta upper class alle vacanze nazionalpopolari di “Tutti al mare” (dal primo album “Gelaterie sconsacrate”, 1997), “Nel recinto dei cani” sarebbe perfetta nei gironi danteschi di “Italiamobile” (1999) e versi come "La felicità / è una cosa di molti / è una cosa degli altri" (“Due") rimandano a quella felicità che "passava vicina e si arrendeva al panorama" ("Placenta", di nuovo da "Italiamobile").

Contatti con il passato, proiezioni in avanti, sguardo sul presente: “Venga il regno” è l’ennesima dimostrazione dell’abilità dei Virginiana Miller nel masticare ansie e ossessioni di questo paese, per poi risputarle sotto forma di canzoni pop piene di livelli e riferimenti. Lo fanno da quindici anni e - così bene - in Italia lo fanno solo loro.

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La recensione Venga il regno di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2013-09-23 00:00:00

COMMENTI (9)

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  • maxonthebeach 9 anni fa Rispondi

    Capolavoro Pop.

  • SraffaTax 10 anni fa Rispondi

    Una piccola operta d'arte, con 11 perle. Impossibile non ascoltarlo.

  • nur 11 anni fa Rispondi

    cuoricini

  • emilianocalori 11 anni fa Rispondi

    E poi di album che contengano testi con uno zeugma qua e là, non è che se ne sentano spesso!

  • emilianocalori 11 anni fa Rispondi

    anzi come un cosmonauta

  • emilianocalori 11 anni fa Rispondi

    Amo i Virginiana, mi piace l'ultima fatica, ma non condivido maxavo... Anche io sono fan dai tempi delle Gelaterie dell'Altrove e di Dotlingen... anche io adoro l'attimo unico e lieve, che tristi sarete voi...anche io ho verità intime che nessuno immagina, e mi ricordo anche di Uri Gheller, come potrebbe non essere cosi'... oggi la mia pupilla registra immagini di anni di piombo in cui san paolo augura buon natale agli operai... Ma quando ho chiuso la porta alle spalle e sono sceso consapevole che anche un calcio in culo fa bene... Beh... sono restato come uno orizzontale!

  • maxavo 11 anni fa Rispondi

    dopo "il primo lunedi del mondo" temevo il peggio, che i virginiana miller per come li ho amati non potessero piu tornare."Gelaterie sconsacrate" e "italiamobile" avevano creato un posto speciale nel mio modo di ascoltare musica, e "la verità sul tennis" lo aveva riscaldato.Poi due album che, pur di alto livello, si allontanavano da quello che mi aspettavo e che avevo amato.Ora, ascoltata l'ultima loro fatica, mi sento come ad aver rincontrato un vecchio e carissimo amico:la delicatezza delle linee melodiche si amalgamano perfettamente con i testi poetici tipici di Lenzi ma, per la prima volta, capaci di lasciarti l'illusione di averli capiti per come lui li ha scritti, e non per come chiunque li ascoltasse potesse percepirli.Un album che, nonostante la solita trasversalità, ariva diretto al cuore di chi lo ascolta facendolo rallentare quanto basta.E allora ben "venga il regno" delle meraviglie, delle atmosfere sospese e delle frasi indimenticabili(ogni brano ne nasconde almeno una).
    Venga il regno,siamo pronti!

  • quid 11 anni fa Rispondi

    Corretto. Maledetto catechismo.

  • mx 11 anni fa Rispondi

    Refuso sulla quart'ultima riga "Venga il regno" non "Venga il tuo regno".