Michele Bombatomica The Michele Bombatomica's home tapes 2005-2011 2011 - Lo-Fi, Folk, Acustico

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un disco folk che sembra arrivare da lontano

Non scherziamo. Per quanto il nome susciti ilarità e poca convinzione, il prodotto si presenta come un suono dall’umore instabile che crea intorno a sé un’intrigante aria di folk invecchiato e sporco. Un senso di appartenenza alla tradizione del songwriting americano nel country più puro e militante, quando la contestazione era partecipazione in musica e parole, si spinge fin qui; tra le pareti di una stanza intima e accogliente. Perché questo disco nasce in casa, raccogliendo musiche nel tempo, arrivate da lontano, senza orpelli. Nude e vive, senza artifici. Così un album in bassa fedeltà suona meglio di tanti trucchi tecnologici.

Le tracce approdano ad un folk-blues acustico che ha il suo punto di forza nel non usare percussioni; un po’ di polvere sui brani e un randagio senso di libertà su strada, tracciano dei disegni con la chitarra che sanno di coscienza ribelle, mentre la voce si impiglia tra le maglie di una calda coperta di lana. Woody Guthrie, folklorista da cui attingere in chiave domestica, occhieggia da un pugno di canzoni dove Bombatomica parla di sé nell’intimità di una stanza da letto. Pesca dal sogno "Burning", fa la voce roca in "Bottle of brew", scurisce l’umore in "Feelin’ like a piece of shit", torna solare in "I’m all right". È la resa senza condizioni all’essenza della vita, soli o insieme, dimenticati o no, purché travolti da qualcosa di forte.

 Così nudo e privato che si compiace solo di se stesso; e il giudizio degli altri non sembra preoccuparlo. 

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La recensione The Michele Bombatomica's home tapes 2005-2011 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-10-08 00:00:00

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