Berardi CHI SI ACCONTENTA MUORE 2011 - Cantautoriale, Pop, Folk

CHI SI ACCONTENTA MUORE precedente precedente

Dieci brani lenti e troppo ancorati alla tradizione meridionale del cantautore. Io non mi accontento.

Il sound di "Chi si accontenta muore" di Davide Berardi è quello della tradizione popolare meridionale del cantautore, un folk percorso da trame pop e tante, tantissime ballad che si susseguono (troppo) lente una dopo l’altra, intervallate da (pochi) episodi più concitati.

In questo lavoro c’è l’amore e l’odio per la propria terra natale di “Mia terra”, batteria cavalcante e sound circolare (che finisce col risultare ben presto ripetitivo), l’invito a lasciarsi sempre il vento alle spalle e ad intraprendere nuovi percorsi di “Cento e mille”, arpeggi delicati e sommessi come un sospiro, la toccante storia ispirata al giornalista Beppe Alfano di “Senza dire niente”, aperture pop dolci e ariose, e l’arrivederci fra due amici che si separano al binario della stazione per andare a cercare fortuna altrove di “Cinque minuti”, struttura musicale semplice ed orecchiabile, fin troppo lineare. La lunga esperienza teatrale di Davide si riflette in brani come “Lu brigante” o nella più sfrontata e simpatica “Addio al celibe”, mentre ahimè non trovo alcuna progressione nella parabola del sound di questi brani, statici e troppo ancorati ad una tradizione che penalizza l’artista. Un’altra cosa che mi lascia perplessa è la tendenza (incredibilmente diffusa) di inserire qua e là ritornelli o versi in dialetto (vedi "Copo e cristal” e "L'amore di Lunetta"), cosa che complica nettamente la comprensione della storia che l’artista sta cercando di raccontare.

Insomma per me questo disco non raggiunge la sufficienza, lo trovo scialbo e con poco piglio, complice anche un andamento davvero troppo delicato che mi fa presto cadere la testa sulla scrivania. Caro Davide, per raccontare le tue storie e colpirmi devi trovare un modo alternativo, ché così non ci siamo affatto e io non mi accontento proprio.

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La recensione CHI SI ACCONTENTA MUORE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-07-10 00:00:00

COMMENTI (4)

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  • utente88747 10 anni fa Rispondi

    ho avuto la fortuna di vedere davide berardi live un sacco di volte, e posso assicurarti che ogni tua parola è veramente fuoriluogo, perchè non descrive per nulla quello che davide trasmette nei suoi live! forse il cd sembrerà un po' lento, ma ti assicuro che dal vivo è tutto fuorchè lento e monotono! poi vorrei precisare alcune cose: dici che il sound è circolare e ripetitivo, ma ti ricordo che davide è un cantautore e in quanto tale, la musica fa da accompagnamento a dei racconti e non viceversa (hai mai studiato gli accordi di dè andrè? ti sembrano virtuosi? non ti pare che il giro di 4 accordi sia sempre lo stesso? forse non suoni, quindi non puoi saperlo, ti suggerisco di farti un giro tra i cantautori e soffermarti sulla musica..). ancora, il dialetto lo penalizza? ah sì, anche pino daniele è un poveraccio che canta in dialetto e non è mai stato calcolato da nessuno, d'altronde a che serve il dialetto se non a portare avanti la propria cultura e tradizione e farla conoscere al resto del mondo? dovrebbero abolirli sì..! vorrei concludere dicendo che non credo proprio che il signor davide berardi abbia bisogno di colpire te, perchè a quanto vedo hai fatto una "recensione" personale e non obiettiva (non sei un critico musicale, non dovresti nemmeno farle le recensioni), non deve colpire te, deve colpire chi è aperto ad ascoltare e ad accogliere le bellezze delle musica, a prescindere dai tuoi gusti personali che in questo caso non dovrebbero esserci in una recensione. cari saluti, ti auguro di poterlo apprezzare live un giorno :)

  • HarleyDavid81 10 anni fa Rispondi

    Le solite canzonette soporifere in poche parole... Secondo me questi prodotti sbagliate anche a recensirli,io li lascerei nell'anonimato più assoluto

  • utente100035 10 anni fa Rispondi

    Insomma,giusto per nn dire "una cagata" và...

  • Doryamos 10 anni fa Rispondi

    Alla luce di ciò che avevo ascoltato anche in passato,direi d'accordissimo con la recensione