Ylium Empire Of Light 2014 - Sperimentale, Rock, Elettronica

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Mano nella mano metafisiche elucubrazioni elettroniche e pura elettricità rock.

Da una parte la lungimirante spregiudicatezza di mamma chioccia Seahorse Recordings, dall’altra le insopprimibili voglie d’ibridazione di Alessandro Cavazzana & Marco Rodella e voilà, pronta sul piatto la space-elettronica contaminata da tossine indie-rock degli Ylium (perché, in fondo, il primo amore non si scorda mai). Già, perché il duo veneto battezza il proprio debutto sacrificando, in realtà solo apparentemente, il garage-rock delle origini per reintrodurlo surrettiziamente - sotto forma di sonica energia ferrosa - tra le pieghe sintetiche di un’elettronica nervosa e stellare dove nulla, davvero nulla, è lasciato al caso.

Alle diavolerie elettroniche quali keyboards, drum machines e computer programming, l’onore di proiettare nello spazio indefinito le metafisiche elucubrazioni del caso, alle umanissime chitarre, invece, l’onere di salvaguardare quel minimo indispensabile di consapevolezza terrena. Quello che alla fine ne vien fuori è un mutevole quadro sonoro che si alimenta di elettro-minimalismo contemporaneo, cosmic-rock tedesco, new wave irrequieta e storture elettriche a base acida: “House of clouds” e “Skeptical” riverberano le iperboli mentali dei Radiohead più alienati, “The sequence” accarezza le curve soniche di Tying Tiffany, “Mindout/Flux” e “Your Life In Unique Meaning” mandano in saturazione elettronica certe follie psichedeliche ‘90 made in UK, mentre “A Bit bad”, serratamente rock, e “Dressed up”, gelida e ballabile, risultano più sensibili ai richiami della new wave.
Contaminazione tanta, memoria storica idem, sperimentazione il giusto, personalità quanto basta. Come inizio non c’è male.

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La recensione Empire Of Light di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-09-24 00:00:00

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