A Smile for Timbuctù La Trasfigurazione Degli Animali In Bestie 2014 - Elettronica

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Ce ne fossero di libri con soundtrack come questa

Alla voce componenti la biografia dice Simone Brillarelli, boss di Fresh Yo!, Jonathan Calugi, matita ed orizzonte visuale della stessa label, e Cristiano Crisci, già Digi G'Alessio, Clap! Clap! etc. etc. A Smile For Timbuctu è così per DNA congenito creatura difficilmente ascrivibile a qualsiasi tipo di recinto, tanto che questo "La Trasfigurazione Degli Animali In Bestie" nasce come accompagnamento musicale a un libro omonimo, di Alessandro Raveggi, in cui si racconta l'epopea dei conquistadores in terra centroamericana, tra sbudellamenti, redenzioni e resistenza indigena. Niente di quest'ardore ci viene restituito in forma scritta, nella solitudine di quest'operazione di rispolvero di nove files che all'epoca, A.D. 2011, si erano presi il rischio di passare sottotraccia accanto a quel tipo di versi (che risultano sanguigni e ben limati da quello che si riesce a reperire in rete).

Restano le sperimentazioni micromusicali dei nostri a tenere fede al concept. E sono comunque epifanie: tre suite inframezzate da intro, stacchi in jingle e stralci di racconto. La colonna vertebrale sono i suoni caldi e super-analogici di drums e synth, a dar vita a questa sorta di minimalismo tribale da cameretta, tanto nerd nelle intenzioni, quanto efficace nel risultato immaginifico. "Huitzilopochtli" conserva il nome da divinità azteca e si struttura partendo da field recordings e beat a bassa intensità, per poi crescere e raggiungere, nella seconda parte, vette astronomiche che evocano paesaggi desertici e lunari (e non fu secondo il mito lo stesso Huitzilopochtli a lanciare la sorella Coyolxauhqui in cielo e far nascere la luna?). Le successive "Mictalantecuhtli" e "Tlazolteotl" sono decisamente più oscure: la prima in realtà si apre con una take di juke ossificata, virando poi su questo sample rubato a qualche mantra orientale per mostrare un'anima ipnotica; la seconda abbandona i precetti abstract di cui sopra e fa sfoggio di techno radicale (Drexciya e Model 500 a far da numi), con un secondo movimento tutto centrato su questo giro melodico che la fa sembrare una filastrocca inacidita. Ce ne fossero di libri con soundtrack come questa.

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La recensione La Trasfigurazione Degli Animali In Bestie di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-08-28 00:00:00

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