Blanka Blanka 2013 - Rock, Progressive, Post-Rock

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Da Vicenza un ep di alt-metal che sperimenta e approccia il genere con coraggio, cercando la propria strada.

Trial and error, prove ed errori. Chi l'avrebbe mai detto che un approccio così prettamente scientifico potesse essere applicato anche in un contesto musicale? Volontariamente o no, ecco che i Blanka in questo ep mettono insieme soluzioni diverse, talvolta anche molto diverse tra loro, dettate con ogni probabilità dalla voglia di sperimentare e di avere subito un primo feedback discografico, del quale poi prendere atto e compiere delle scelte.

“Il Mondo Brucia”, la prima canzone, è un continuo alternarsi di chitarre tra il pulito e il distorto con un riff potentissimo e una voce (in italiano) bella decisa, cattiva quando e quanto serve. La seconda traccia “Pages Through The Years”, lunga ben sei minuti e mezzo, è un lungo viaggio strumentale, coinvolgente, per nulla scontato e che rivela un buon bagaglio di creatività e tecnica. Siamo in quella grande e ramificata famiglia dell'alternative metal, dai forti legami con l'indie rock contemporaneo. È con la terza traccia, “Blood And Tears” che il gruppo svolta e la componente metal si fa predominante: musicalmente ritornano un po' indietro nel tempo, tra i Metallica e i Judas Priest, mentre la voce, ora in lingua inglese, assomiglia molto a quella di Ben Burley dei Breaking Benjamin, melodica ma senza esagerare. Con “Fantasy” il tentativo è quello di contrapporre atmosfere sognanti e heavy metal, ma sostanzialmente viene portato avanti il filone cominciato con la precedente, che procederà anche nell'ultima “The Distance”.

Che sia questa la direzione dei Blanka? Se così fosse sarebbe un peccato. Perché convincono quando cantano in italiano e quando lasciano spazio ai soli strumenti (le prime due tracce) mentre nelle altre si perdono su schemi già sentiti e che suonano quasi nostalgici. Non è un dramma, sia ben chiaro, ma è una schizofrenia che non permette alla band di spiccare il volo. Se il trial and error era voluto, il mio consiglio è quello di proseguire con l'italiano, non tanto per la questione linguistica in sé (della quale non sono certo un fondamentalista), quanto perché è lì che in questo ep emerge il lato più interessante dei quattro, e “Il Mondo Brucia” ne è la prova: non sarà solo questione idiomatica, ma la differenza si sente eccome.

 

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La recensione Blanka di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-03-31 00:00:00

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