Simone Franchi & All His Friends A Noi Piace Giocare 2015 - Rock'n'roll, Indie, Folk

A Noi Piace Giocare precedente precedente

Di sicuro, prima o poi, riuscirà a ritagliarsi un piccolo paragrafetto nel manuale della storia della musica italiana

Sarebbe bastato scegliere qualche canzone in meno per partorire un ep carinissimo. Con 12 tracce, il risultato sa un po’ di buon vino annacquato. Ma se tutto l’album perpetra l’inno della sbronza continua anoichecefregachecimportasedentroarvinocihamessolacqua allora occupiamoci del bicchiere mezzo pieno. Si, è vero, forse il titolo della prima canzone "Tanqueray" è mutuato dal grande successo riscosso dalla "Grey goose" di Cremonini, ma, insieme ai "Jacquerie" costituisce il tentativo ad oggi meglio riuscito di imitazione dei Babyshambles, dei Libertines o di qualsiasivoglia gruppo di Pete Doherty.
L’atmosfera decadente, le citazioni letterarie e, non ultimi, i titoli delle canzoni, uno un termine francese che indica l’insurrezione popolare e l’altro il nome del liquore più bevuto del Northumberland, non possono essere del tutto casuali. Prendiamo le debite distanze, Pete Doherty è certamente un modello irraggiungibile, ma il ragazzo dimostra ottimi gusti riguardo la musica. Ed in quanto a gin.
In "Freud", se il titolo omonimo non fosse abbastanza per richiamarci alla mente i Baustelle, ci viene in soccorso la melodia tipicamente ye-ye del gruppo toscano, "Bukowski" invece racconta di una storia d’amore semi-seria ormai svanita con tono allegro e dissacrante: è il pezzo più radiofonico dell’album.
La cover di Fred Buscaglione è deliziosa e perfettamente riuscita. Certo, è vero, "A noi piace giocare" rischia d’incagliarsi in quella grave fora di menomazione che affligge la gran parte dei lavori dei nuovi cantautori indie: la ricerca forzata del termine raffinato. L’intellettualismo a tutti i costi, lungi dall’essere un pregio, conduce la musica verso lidi ad essa innaturali, la trasforma, la modifica, ciò che più di ogni fattore la dovrebbe distinguere finisce inevitabilmente col banalizzarla. Il rischio è quello d’incappare in un’artificiosità sterile e ammuffita tipicamente scapigliata in cui l’unica ragion d’essere rimane il bere. Ma non è abbastanza, Simone Franchi si distingue certamente dalla marmaglia hipster di cui fa parte, forse è solo questione di applicarsi di più, forse solamente il caso di diversificare un po’ le letture ma, di sicuro, prima o poi, riuscirà a ritagliarsi un piccolo paragrafetto nel manuale della storia della musica italiana.

---
La recensione A Noi Piace Giocare di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-02-26 00:00:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia