Un demo ben eseguito ed interpretato
"Drifting In Nowhere" viaggia perennemente tra lo sporco della Route 66 americana e le storie di periferia del grande ovest, quello colmo di polverosi orizzonti e dei bar perduti nel deserto che si palesano all'osservatore dopo miglia e miglia sulla strada. Partire in questo turbine significa abbandonarsi al sapore incerto di un cammino ignoto e allo stesso tempo così familiare nei suoi ritmi e mutamenti di atmosfera, tendendo ad accompagnare l'ascolto senza scadere nel tedioso ma senza neanche particolari sussulti. "
So High" inaugura la via mostrandosi come un pezzo carico e viscerale di stoner rock che palesa in termini di resa ed esecuzione il timbro della band e che ben si presta ad infondere all'album quel primo guizzo di energia che serve ad ogni partenza. Si avverte, in ogni brano, la voglia di variare registri pur restando in confini ben delimitati, che passano così da duri e disturbati ad armonie tipiche dei cantanti blues, in particolare in brani come Burning Feeling dove si aggiungono anche distorsioni nella voce. In conclusione, un demo ben eseguito ed interpretato che necessita solo della futura evoluzione necessaria a far sì che la deriva decantata nel titolo non sia più "in nessun luogo", ma verso un progetto ancor più personale e definito.
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La recensione Drifting in nowhere (demo) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-04-14 00:00:00
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