Zoas MEXINA 2015 - Rock, Alternativo, Pop rock

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Critica sociale surreale

Volta all'accertamento e alla denuncia sociale, "Mexina", secondo album degli Zoas, documenta l'evoluzione del nostro Paese sino alla sua dissoluzione.

Lo stato di angoscia e di paralisi in cui si dibatte l'uomo moderno viene cantato dal gruppo messinese con ariosità, umorismo mordace e corrosivo tra riff spinti e ritmiche serrate.
"Mexina" è un gioco di parole, un luogo geografico, un album che raccoglie undici brani tra un sali e scendi di tensioni che raccontano la modernità senza risparmiare parole, su uno sfondo musicale volutamente muscoloso agitato in un corpo pop. Ad aprire e chiudere il disco infatti, rispettivamente l'"Intro" e l'"Outro" sono caratterizzati dalla predominanza di synth e tastiere. In "Sicilia Mon Amour", così come in "Bullish Cyborg", invece, le tinte sonore si fanno più aggressive, un equilibrio perfetto tra basi elettroniche e potenti chitarre.

A riportare un momento di quiete ci pensa "Mexina", dal sound più calmo e disteso. Mentre avanza lo spleen decadente e malinconico di "Come un piuma" e "Quello che vuoi", dal suono new wave tipico degli Interpol e degli Editors, si fa sentire l'ironia di "Web star", brano testimone di una società che si arrocca nella solitudine dell'io e della fama. "Mexina" diventa così uno strumento di delazione, ma anche di espressione di sé. Un album degno di attenzione che conferma l'abilità degli Zoas di combinare stili diversi tra loro e di mantenere, nonostante questo, un eminente vena critica.

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La recensione MEXINA di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-05-30 00:00:00

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