rigolò Gigantic 2015 - Cantautoriale, Sperimentale, Folk

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Una formidabile prova, fatta di folk, pop, tramonti e di tutti gli abbracci di cui hai bisogno.

Tutti gli abbracci di cui hai bisogno ora girano intorno a un violoncello, e il violoncello disegna brani dove ogni tratto è così leggero da perdersi in quegli abbracci. Leggero ma col suo peso, sobrio e deciso, in una dimensione dove i sogni si mangiano e la realtà ti ingoia, e ogni sentimento pulsa fortissimo nelle tempie, in fondo alla gola, e come è ovvio che sia nel cuore. E intorno girano linee di basso pulite e profondissime, piccoli inserti elettronici, chitarre come strade al tramonto, come le strade che portano a te e che sembrano non finire mai, e quella voce dal profilo basso e l’intensità di un bacio.

Nell’istante esatto in cui parte “Voiceless”, con la sua lama pacata di nostalgie notturne e di pensieri incostanti, con la batteria che sembra l’unico sostegno a cui appigliarsi per non annegare, capisco che questo disco mi prenderà con poche, incantevoli mosse, e non potrò fare altro che lasciarlo fare. E così “In the Wake of Kites” e “On the Radio”, col loro muoversi dolcissimo tra folk americano e certi accenni pop che restano però sempre una sorta di promessa, una specie di attesa, continuano a portarmi altrove, a spingermi alla resa, ad abbracciarmi proprio come sapevo già.

“Before It Gets Dark” e i suoi morbidi intarsi sintetici dove colorare le paure con tinte migliori, “Another Good Chance” che è il pezzo più suonato, che accenna al rock senza perdere di vista l’umore principale che sa di pioggia, di luoghi apertissimi e noi chiusi dentro un’emozione che ruba tutta l’aria, dei chilometri fatti che non bastano ad arrivare, mai; e “Better Soul” che chiude bellissima, come uno spicchio di luna che in qualche modo fa sperare ancora.

“Gigantic” è una formidabile prova, tanto ben scritta e strutturata da creare, per il tempo in cui si ascolta, un immaginario preciso e personale in cui incredibilmente ritrovarsi, qualunque sia il nostro nome, ovunque sia il nostro traguardo, e perdersi negli abbracci è inevitabile, e meraviglioso: e mentre i sogni si infrangono, e la realtà è crudele, questa notte il cielo sarà, comunque, un luminoso tappeto di stelle.

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La recensione Gigantic di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-06-18 09:00:00

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