Tre classici del folklore irlandese rivisitati in acustico e in un'atmosfera raccolta e delicata dal duo laziale
Antonello D’Ippolito ed Eleonora Bove suonano insieme dal 2013, cantano in inglese e nelle loro esibizioni in acustico portano in giro, tra pezzi autografi e alcune cover, un pugno di brani inediti scritti da un certo Johnny Bemolle, personaggio misterioso a cui tributano omaggio già a partire dal nome del progetto. Ma chi è, o chi era, Johnny Bemolle? Non lo sanno nemmeno loro che, come raccontano, sono entrati in contatto con la sua figura attraverso alcuni spartiti musicali da lui composti, rinvenuti per caso in una valigia capitata nelle loro mani a seguito di un acquisto errato online. E dato che Johnny Bemolle sembra avesse viaggiato molto, scrivendo di notti parigine, di nebbie scozzesi, di prati d’Irlanda, di campagne inglesi e di colline italiane, lo story-telling del duo ne risulta, a partire dalla delicatezza e pacatezza dell’atmosfera, necessariamente influenzato.
E proprio in un pub irlandese sembra essere ambientato il loro secondo ep, che ripropone nel loro stile tre tra i più grandi classici della tradizione dell'isola, che parlano di alcol ("Whiskey in the Jar"), di vagabondi redenti ("The Wild Rover") e di galera ("The Fields of Athenry"): in questo lavoro, il duo, per l’occasione estesosi in un trio con l’ingresso di Luca Tommasini, non smentisce il proprio tocco, giocato tra la ruvidezza della prima voce maschile e la dolcezza del controcanto femminile, il flauto, la chitarra acustica e, inconsueto, l’ukulele.
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La recensione The Irishuke EP di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-07-31 00:00:00
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