The Delay In The Universal Loop Split Consciousness 2015 - Sperimentale, Hip-Hop, Elettronica

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Dopo una serie di prove promettenti ma immature, un album centrato e convinto dei propri mezzi.

“I am turning in something different/this human form is not enough for me”.
È chiaro come la luce dell'astro più luminoso che in questi due versi di “I'm turning in the wholeness” è racchiusa tutta l'ambizione artistica di Dylan Iuliano. L'ambizione di creare qualcosa di ultraterreno, una fantasia che potremmo definire bowiana e che si dispiega poi nell'arco dell'intero lavoro, il primo, dopo una serie di prove che spesso suonavano appunto come “prove”, in cui la visione dell'artista campano appare finalmente decisa e messa a fuoco. Abbandonato del tutto l'italiano, non solo in senso strettamente linguistico, Dylan si immerge totalmente, e noi con lui, nel suo universo (termine quanto mai appropriato) di visioni cosmiche e sentimenti rarefatti come fossero vissuti in assenza di gravità. Più che un autore, un esploratore del suono alla ricerca della luce e delle pulsazioni più adatte a vestire riflessioni e tormenti di una personalità inquieta. La forma-canzone si dissolve in pulviscoli di elettronica vintage, glitch, tracce wave, la voce è trattata e manipolata al pari degli altri strumenti, e tutto – compresa l'apparizione di Laura Loriga sotto la coltre noise di “Planetary Dance” - è funzionale all'evocazione di un'atmosfera oscura ma punteggiata di tracce di vita, come lo spazio – o la psiche – profondo.
In passato avevamo voluto dare fiducia a questo giovane uomo caduto sulla terra, oggi possiamo dire che avevamo fatto bene. Sono le soddisfazioni del mestiere, speriamo che ne abbia tante anche lui.

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La recensione Split Consciousness di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-09-04 09:00:00

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