KNK Wings to fly 2015 - Pop, Elettronica, Alternativo

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I KNK esordiscono con un album dalle buone potenzialità ma a cui manca qualcosa per convincere a pieno

Quello dei KNK è un rock che parte essenzialmente dagli Evanescence (le cui cantanti condividono un timbro simile) e dai Lacuna Coil. Oltre alla frontwoman, il duo milanese condivide coi due gruppi citati l’uso della voce così come l’impostazione di base delle melodie. D’altro canto non è possibile riscontrare in nessuna sfumatura di “Wings to Fly” il lato dark e gothic delle band. Altra differenza sta nella presenza di un filo di elettronica presente in gran parte dell’lp. Un inserimento però che, per quanto percebile, è usato con parsimonia e rimane marginale per tutto il lavoro, limitandosi a farsi notare con qualche effetto (è il caso di “Walking Home”) o di una cassa dritta (“Crazy”). Non è quindi un album elettrorock, dato che la sua struttura è ancora retta da chitarra più batteria, e ovviamente dal cantato.
Il lato che si fa sentire e diverte di più è quello più duro e tendente quasi al pop punk: la traccia iniziale “I can feel”, il beat di “Crazy” e soprattutto il coinvolgente ritmo di “Something really Happens”; dal groove sporco al riff alla melodia in sé, un perfetto amalgamo tra rock, pop, punk e elettronica. Un brano che convince senza rinunciare all’immediatezza. Stanca invece maggiormente il lato gentile delle ballad, forse fin troppo presente lungo l’album: “Dreamers”, “Playing Softly”, “Downfall”, buona parte della conclusiva “Kiting Infinitely Above”. Tracce che sarebbe scorretto identificare come mal riuscite, ma che interrompono la fulmineità del resto della produzione senza aggiungere nulla imprescindibile.

“Wings to Fly” è un disco che senza dubbio sa cosa vuole raggiungere e lo fa anche con una certa disinvoltura. Di contro sembra fermarsi in quel suo mondo senza mai andare avanti, rischiando di essere a solo appannaggio di chi quel genere lo mastica quotidianamente. Certo contiene le sue buone tracce, ma nel complesso non riesce ad approfondire l’universo esplorato più di quanto altri non abbiano fatto. Rimane un ascolto piacevole ma che delude per il mancato sviluppo delle proprie potenzialità.
La sensazione è anche che i KNK siano a loro agio più sul palco di fronte al pubblico che dentro un disco. Si spera però di trovare l’energia mancante anche su nastro al prossimo giro.

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La recensione Wings to fly di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-25 00:00:00

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