Da'namaste Amore, tosse. 2015 - Rock, Progressive

Amore, tosse. precedente precedente

Un disco interessante e poco allineato agli arrangiamenti in voga oggi.

Il corpo umano prende la parola in “Organetti”, bel brano con cui i Danamaste sembrano imbastire una serie di microdialoghi fulminei e sfuggenti tra i vari organi come cuore, fegato, polmoni. La band campana riprende un concetto che in passato avevano già sviscerato gli Albedo con “Lezioni di anatomia”, anche se stilisticamente i due gruppi sono molto diversi e l’approccio alla materia trattata è differente. I Danamaste puntano a un discorso che sottolinei gli aspetti più estremi e contraddittori della vita. Lo spiega il titolo dell’album, “Amore, tosse”: in un colpo solo si unisce due idee opposte e non si capisce quale sia il polo positivo e quello negativo. L’amore, per esempio, è qualcosa di meraviglioso - lo sappiamo tutti, no? - che però può diventare ossessione, dolore, sconfitta. La tossa invece ha solo all’apparenza un significato vagamente ributtante, infetto e sgradevole: in realtà espelle i germi e in qualche modo aiuta il corpo a stare meglio. Insomma, sicuri di saper distinguere il bene dal male (sembrano dire i Danamaste)?

“Cecina” ha chitarre arzigogolate, dure, violente, che si alternano ad arpeggi d’atmosfera e stacchi repentini. È un rock cantautorale fatto con gusto e criterio, che trova una ulteriore e migliore conferma in “Laszo Varga”, una specie di Scisma incattiviti ma non spietati. “Halo” ha una struttura duale: inizio calmo e proseguimento serrato, uno stile decisamente anni Novanta che ha una sua ragione d’essere e che si inserisce con naturalezza all’interno di un disco interessante e poco allineato alle sonorità in voga nel tempo corrente. Il che è anche una dichiarazione d’intenti mica male, a pensarci bene.

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La recensione Amore, tosse. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-02-10 09:45:00

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