Broke One Reminiscence 2015 - Elettronica, House

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Cosa sono le reminiscenze? E dove stanno? Quelle di Broke One provengono dagli anni '90 e sono gli stessi spettri che hanno accompagnato l'infanzia dei 30enni di oggi.

Talentuoso lo è sempre stato Broke One, se vogliamo anche elegante. Quel tipo di eleganza propria dell'uomo che non si fa notare, coi suoi tempi creativi, i suoi ritmi biologici. Nessuna fretta di stupire quindi. Forse per questo alle sirene di Milano preferisce ancora la quiete della provincia: proprio a Lecco, sulle rive del lago dove volgono rami e catene di monti, è nato questo "Reminiscence", battezzato primo lp dopo anni di militanza e attenzioni.

Cosa sono le reminiscenze? E dove stanno? Quelle di Broke One provengono dagli anni '90 e sono gli stessi spettri che hanno accompagnato l'infanzia dei 30enni di oggi. Potrebbero suonarvi altamente familiari se nella vostra discografia conservano un posto speciale i dischi di Goldie o quelli di Kerri Chandler. Il punto di partenza è lì: beat che si portano dietro un'idea di profondità ben definita, ambienti dai contorni sfumati eppure per questo così affascinanti. Un disco profondamente notturno, come notturni sono i sogni e i viaggi che stanno al centro di queste composizioni. E, in contraddizione con la geografia di provenienza, decisamente metropolitano. Provate a fare un viaggio con questi pezzi in cuffia, mentre fuori scorrono buio e luci a intermittenza, lasciandovi trasportare verso un non meglio precisato altrove, che tante volte, quasi sempre, coincide col passato.

House music intensa che si accompagna a breaks di jungle liquida, avvolta da arpeggi digitali e onnipresenti note di piano, che rappresentano il vero termometro emotivo di tutto il disco. Note sulle quali poggiano claps, vocals in pitch down, sample cristallini che aprono a fughe funk sci-fi. Casse in quarti e hat aperti come scheletro ritmico, dal quale muoversi e spostarsi verso le stanze della memoria in cui l'anima conduce. Ci sono anche i numeri da pista, gli scatti detroitiani, com'era lecito aspettarsi, mediati sempre da una cura certosina dei dettagli che li lascia risplendere.

C'è della classe qui dentro e del gran gusto, che non farà che catturarvi se siete predisposti a questo suono. Per tutti gli altri il consiglio è di concedere del tempo a questo disco, potrebbe smussare gli angoli della vostra sensibilità, e, statene certi, non sarebbe che un bene.

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La recensione Reminiscence di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-11-06 09:53:00

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