Campidilimoni 1933 2016 - Rap, Hip-Hop, Alternativo

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Secondo ep di una trilogia, il rapper marchigiano usa il rap in un modo più che interessante.

Campidilimoni, dopo il primo "Tra la vita e la morte avrei scelto la metrica", torna con questo "1933", riferimento a un libro di Fante che intende spiegare, in qualche modo preannunciare, il mood cupo dei testi.
L'ep, lento, dai suoni caldi, interamente prodotto dal latinense gimonti, si apre con "1934" e continua con "Dettagli", brano nel quale il rapper marchigiano vorrebbe parlare del lutto del padre ma che, forse per pudicizia, forse per la difficoltà del dover rivelare -appunto- troppi dettagli preferisce nominare la figura paterna una volta sola, rendendola presente negli ascolti successivi proprio tramite l'assenza. È il brano migliore del disco insieme ad "Ero(e)", pezzo che, anche questa volta, utilizza un espediente narrativo (quello del sogno) per parlare del padre scomparso.
Un esperienza breve, intensa dal punto di vista autoriale e che non è di conseguenza un ascolto facile. La rappata non è sempre precisissima, accompagnata da piccoli problemi di pronuncia. Nonostante questo e in virtù di tutto quanto detto sopra il risultato è un lavoro tutt'altro che piatto e che, cosa assai rara in questi tempi, ha personalità e originalità.

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La recensione 1933 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2016-05-13 08:00:00

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