Duty Free Rockets

Duty Free Rockets

Üstmamò

2015 - Rock, Country, Blues

Descrizione

Gli Üstmamò tornano sulle scene con un nuovo disco in studio a distanza di quattordici anni dal precedente “Tutto Bene” (2001).
L’album si intitola “Duty Free Rockets” ed è un distillato tagliente e sognante di rock, country e blues. Undici tracce interamente cantate in lingua inglese in cui la band traccia una nuova fase oltre ad un nuovo linguaggio espressivo rispetto al passato. Del resto il progetto Üstmamò ha da sempre amato scompaginare le carte con l’obiettivo di non essere mai uguale a se stesso. “Duty Free Rockets” nasce dall’urgenza, dalla voglia e dal senso di libertà che caratterizza un’espressione artistica autentica.

Gli Üstmamò sono stati recentemente impegnati al fianco di Giovanni Lindo Ferretti in decine di spettacoli dal vivo oltre che nella registrazione dell’album “A Cuor Contento”.
E anche Giovanni Lindo Ferretti, nelle parole qui a seguire, oltre a quelle imminenti di Luca Alfonso Rossi, ha voluto dare la sua versione dei fatti su questo nuovo disco:

GLI USTMAMO’ OGGI NELLE PAROLE DI LUCA A. ROSSI

Nel 1991 iniziò la storia discografica degli Üstmamò. Quando firmammo il nostro primo contratto con una major, i discografici ci chiesero un paio di foto promozionali. Ci organizzammo con un nostro amico fotografo e orgogliosamente realizzammo il nostro primo servizio fotografico. Black and white , sulla riva di un fiume, camicie a quadri, banjo e violino... Consegnate, le foto furono cestinate all’istante, la motivazione era “sembrate un gruppo Folk Americano”, “Troppo country”, “Venite a Milano!”
Ora, dopo quasi 25 anni, posso dire che probabilmente quelle foto sono state le cose più vere e sincere della nostra storia, eravamo noi. Ci rappresentavano benissimo per quello
che eravamo. Come Duty Free Rockets ora. Dopo dieci anni dallo scioglimento ho deciso di rimettere in piedi gli Üstmamò, perché avevo voglia di suonare, qualche idea e un po’ di tempo da dedicarci. Era la mia Band! Cosi ho parlato a lungo con i miei ex compagni, ma dopo 10 anni e alla soglia dei 50 le nostre vite sono molto cambiate. Ezio Bonicelli e Mara Redeghieri sono diventati insegnanti a tempo pieno, hanno altri progetti e per questo giro hanno preferito passare la mano, mi hanno comunque spinto a continuare anche senza di loro e per questo li ringrazio. Spero che al più presto trovino il tempo che serve e la voglia.
Simone Filippi ha accettato il mio invito, mi ha aiutato nella stesura dei testi e supportato in tutto. Una volta era un grande chitarrista, ora è un batterista intelligente e versatile ed è in grado di far suonare bene qualsiasi corpo vibrante. Avevo le mie idee, le mie mezze songs, ma senza cantante ero perso e ho dovuto lavorare di più, cercare altre strade.
Sono un musicista, negli ultimi anni suono molto la chitarra, non ho la necessità di scrivere parole, non ne sento il bisogno ma senza testo una canzone non è una canzone.

Il guaio di scrivere in italiano è che spesso il significato uccide la musica, se la mangia… nel migliore dei casi. L’italiano è talmente importante e difficile, non sono capace di scrivere una buona canzone in italiano, magari imparerò. Cosi ho preferito scrivere parole in inglese, non che per me sia più facile, ma almeno mi riesce e suona meglio.

Le parole sono sempre venute fuori dopo la musica, abbastanza naturalmente, senza voler essere troppo importanti: lasciano spazi liberi all’interpretazione e alla fine sono soddisfatto. È un Guitar Album, composto e fatto di chitarra, registrato alla svelta, con due microfoni a valvole e un Ribbon su computer, senza editing massiccio, Autotune, ecc.
Dentro c’è tutto ciò che mi piace fare ora, l’approccio è sempre quello degli Üst, ma più libero, visto che da quattro che eravamo siamo rimasti in due e non c’e nessuna record company dietro. Le canzoni sono nate quasi tutte di notte, nella mia legnaia, dove tengo anche chitarre e amplificatori (Si! Sono un montanaro, camicia a quadri ecc… abito a 1200 s.l. del mare, per scaldarmi taglio la legna nei boschi e la brucio nella stufa, non perché fa wild è la mia vita!) Ogni tanto mi tornava in mente qualche brano di altri come “Don’t go to strangers” di J.J.Cale. L’ascoltavo a 12 anni quando cominciavo a strimpellare: l’ho registrata e cantata in tre ore, felice. “Hambone” uguale: un classico R’R un po’ country che suonavo a 14 anni… da registrare è stata più complicata, mi usciva sempre troppo reggae.

E queste erano le due cover. Le mie songs sono venute cosi, senza tanti problemi, ma con tanti errori grammaticali e di pronuncia che Simone mi ha aiutato a correggere. Mi soddisfano tutte e, alla fine, non sono mai stato cosi felice di un lavoro. OK: posso migliorare come singer e come chitarrista, ma chissenefrega, in realtà voglio solo fare ciò che mi piace. Suonare dal vivo con gli altri musicisti, fare canzoni. I riferimenti trovateli voi, io mi auguro che qualcuno si possa fare un bel viaggio, passare una buona serata!

Luca A. Rossi

Credits

Il disco è stato registrato all’Ust Recording Statin & La Bora ed è stato composto e interamente suonato da Luca A. Rossi e Simone Filippi.
Ospiti : Ezio Bonicelli e Ageo

Etichetta: Primigenia+Produzioni/Gutenberg+Music">Primigenia Produzioni/Gutenberg Music" (http://www.primigenia.it)
Distribuzione: IRD/International Records Distribution - http://www.ird.it
Management: Primigenia
Booking: Big Fish Entertainment - http://www.bigfishent.it
Ufficio Stampa: Big Time – pressoff@bigtimeweb.it www.bigtimeweb.it

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