Bello, dreamy e sensuale. Può diventare un ottimo trampolino di lancio. Stiamo a vedere.
Lavora tanto su quella che è la profondità del beat, anche nel disco precedente (il primo) "The Case of Galastrophy" succedeva, non sempre con questi risultati però. Buona parte della variante credo stia tutta nei vocals dolcissimi portati in dote da Mocca, trascinano il pezzo in una dimensione a metà tra sensualità e sogno, i cori liturgici in sottofondo fanno il resto. Può ricordare per attitudine Abigail Wyles, che in quel pezzo in coppia con Doc Daneeka faceva da interprete a tutto un sostrato di soul che sarebbe altrimenti finito nascosto tra le numerose pieghe e i numerosi bleep.
Earthquake Island appare essere uno, oltre che bravo, anche naturalmente disposto a esplorare nuovi percorsi. Questo nuovo singolo, soprattutto per pulizia e qualità di suoni, è un deciso passo in avanti rispetto all'album d'esordio. Via la sporcizia e tutti quei field recordings che finivano per farlo somigliare a Bibio, dentro una singer e una mentalità più precisa, quadrata, relativa all'idea di canzone. Fuori per Bad Panda, coi remix di Yakamoto Kotzuga e Go Yama ad aggiungere pepe. Può diventare un ottimo trampolino di lancio. Stiamo a vedere.
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La recensione Naked Water (feat. Mocca) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2014-03-17 00:00:00
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