L'atteso ritorno di una band capace di muovere anche gli animi più glaciali
Dopo quattro anni di attesa, i forlivesi Raein tornano presentando "Perpetuum", un ep di sei tracce anticipato improvvisamente da un countdown partito qualche tempo prima tramite il sito ufficiale della band. Era il 2011 infatti, quando i Raein pubblicavano "Sulla linea dell'orizzonte tra questa mia vita e quella di tutti", un capitolo importante della loro carriera musicale, che li ha eletti tra i gruppi più influenti della musica indipendente italiana, specie per quanto riguarda la scena hardcore nostrana. Tanto hanno dovuto aspettare i fan per regalarsi questa nuova chicca, se escludiamo lo split del 2011 con i californiani Loma Prieta.
"Perpetuum" possiede tutte le caratteristiche a cui la band ci aveva abituati: il disco come al solito si presenta breve e intensissimo, come si conviene; la costanza dell'impatto emotivo trasmesso gioca sempre a favore in pezzi come "Salvia" e nei testi profondi e coinvolgenti capaci di raggiungere l'apice in "Drvenik" e "Tutte parole d'amore". Atmosfere tese e malinconiche, cori al solito strazianti, parole che entrano nella carne viva dei ricordi e colpiscono dritto al cuore. Quando il disco termina il senso di vuoto e incompiutezza lasciano un po' con l'amaro in bocca, come se la velocità con cui scorre via in realtà sia il segnale che manchi qualcosa: l'unica nota stonata in un vortice di suono capace di inghiottire.
Certamente non abbiamo a che fare con la miglior prova della band, che in passato era stata capace di esprimere il disagio emotivo davvero deliziando anche gli animi glaciali, ma resta tuttavia un'altra perla importante nel cuore dei più affezionati.
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La recensione Perpetuum di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-08-28 09:00:00
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