Barely AwakeBarely Awake2015 - Sperimentale, Progressive, Alternativo

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Poliedrici puledri per cavalcate nervose e math-ematicamente perfette

Ci sono giorni in cui sono particolarmente nervoso, senza alcun motivo, solo per essere sceso dal letto con il piede sbagliato. In questi giorni l’unica attività di ordinaria furia che riesce a stemperare la situazione è quella di farmi scorrere furente e nervoso infinite playlist create con un certo lume di raziocinio, lasciando a ogni brano pochi secondi per esprimere il proprio potenziale per poi passare al successivo.

L’ascolto di questo primo lavoro sulla lunga distanza dei Barely Awake ha per me lo stesso potere salvifico, raccogliendo non in un flusso interminabile ma in ogni singola canzone un concentrato di stimoli sonori e testuali che sono di continuo pungolo all’attenzione. Nonostante la pluralità di variazioni, il tutto risulta perfettamente congegnato e organizzato, adamantina coerenza sia interna che nello scorrere dell’intero disco. Ma andiamo con ordine.
I riferimenti principali del quartetto pesarese si possono ri-trovare tra fine anni '90 e i primi 2000, in band come Incubus ("S.C.I.E.N.C.E." su tutti), The Mars Volta e Faith no more, combo sonori accomunati tanto dall’essere poliedrici quanto dalla capacità di sintesi di vari stimoli sonori. I Barely Awake rileggono questa esperienza attraverso una decisa matrice math-rock e math-core, portando in dote sia un’ulteriore grado di libertà alla struttura dei brani sia un distillato di tecnica strumentale sopraffina. Questo virtuosismo però non sacrifica e soffoca la canzone ma anzi ne impreziosisce la lettura utilizzando proprio la tecnica strumentale come ulteriore elemento di entertainment.
Nel suo essere sia fuori dal tempo che magari fuori dal tempo massimo (per i riferimenti di cui sopra, troppo ravvicinati nella memoria, almeno di chi scrive) il disco nella sua interezza affascina come un magico dispensatore di caramelle gommose da affrontare a occhi chiusi, fidandosi della mano sapiente che lo ha confezionato, donandogli anche suoni precisi e sempre freschi. Per adesso invero manca ancora la visione chiara di un collante forte della proposta musicale ma per un primo disco così strabiliante di una band di nemmeno venticinquenni sarebbe forse chiedere troppo.

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La recensione Barely Awake di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2015-06-29 09:00:00

COMMENTI (1)

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  • Fiordaligi9 anni faRispondi

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