Estra Signor Jones ep 2000 - Rock

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Non è passato nemmeno un anno dall'uscita di Nordest cowboys che il gruppo trevigiano decide di tornare nuovamente sul mercato, adottando un'ottima politica, ovvero quella di pubblicare un ep contenente solo 7 pezzi e in vendita a prezzo speciale.

Il loro terzo disco è stato accolto positivamente da tutta la critica, ma continuo a pensare che buona parte del pubblico rock italiano non sia riuscito ad apprezzare appieno l'arte dei quattro, capitanati da un frontman di grandissima personalità che risponde al nome di Giulio Casale. In questo lavoro i nostri si riconfermano ai livelli a cui ci hanno abituati fin dal lontano 1996, anno in cui esordivano con Metamorfosi. E proprio da quell'album viene ripresa la canzone (L'uomo coi tagli) che forse più di ogni altra li rappresenta fra i fans dello zoccolo duro, in una versione struggente, assolutamente acustica e registrata negli studi di Radio Popolare nella trasmissione "Patchanka": oltre 6' in cui la chitarra di Abe ricama un singolare arrangiamento per l'immensa prova vocale di Estremo. Insomma, una chicca che da sola vale il prezzo del cd.

Ma naturalmente non si esauriscono qui le succose novità di questo extended playing: la title-track viene ripresa sia nella versione originale che in una intitolata Il vino e la notte, spogliata, questa, degli archi (se escludiamo l'intervento di un violino) e in odor di suoni acidi al confine col 'post-rock' (!!!). Fra gli altri brani anche Vieni, non molto diversa dall'originale, forse solo un po' più rallentata, e Diversa e perversa in chiave 'distortion mix', che subisce un trattamento decisamente più 'pesante', tanto che nel (re)mixaggio la batteria sembra essere lo strumento principale e verrebbe da dire che questa è più che altro una 'drum & bass version' - nel senso letterale del termine e non in riferimento al genere.

Gli inediti, invece, sono altre due perle della discografia della band: il primo intitolato Madeleine è una splendida ballata elettro-acustica che ricorda atmosfere care ai Mogwai (!!!), anche se qui non c'è solo la bellezza della parte strumentale, ma anche il pathos 'vocale' di Giulio che con la sua voce impreziosisce non poco il pezzo. L'altro inedito si intitola Dai recinti e potrebbe fare il paio con La parte: chitarre cattive e rabbia punk, quasi a ricordare certi passaggi dei primi Estra - quelli de L'assedio n°2 per intenderci.

A completare l'ep dovrebbe giungere fra qualche mese un documentario rock, ma per adesso gustiamoci questi 7 pezzi che in meno di mezz'ora riconfermano la formazione veneta ai vertici della musica rock italiana.

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La recensione Signor Jones ep di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-02-24 00:00:00

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