Giovani, appassionati. Colmi di speranze e tormenti. Prendono in mano gli strumenti e sognano. Si divertono, si emozionano. Beati loro. Poi però arriva anche il momento di mettersi in gioco e lanciare la propria musica negli ascolti altrui. E qui iniziano seri problemi. Perchè gli Wide hanno davvero grosse lacune compositive. Scrivono canzoni poprock di stampo nazionalpopolare lievemente Vasco-oriented, con forte retrogusto da musica leggera anni novanta e frequenti spunti brit pop stile Daniele Groff. Strutture strofa-ritornello-strofa molto prevedibili. Melodie lagnose e scontate. Ritmica e chitarre scolastiche. Totale assenza di ispirazione nei testi, con decine di frasi fatte, slogan qualunquisti e rime baciate da mettere i brividi. Canzoni banali, nate già vecchie per immaginario, stile e riferimenti. Originalità zero, personalità artistica quasi assente. Per divertirsi va bene così, per lasciare un segno c'è da rivedere quasi tutto, assumendo una posizione di feroce autocritica ed ampliando gli orizzonti stilistici. Dalla loro parte hanno certamente la giovane età e l'entusiasmo, ma la strada per arrivare a qualcosa di presentabile è ancora molto lunga, l'importante è prendere consapevolezza del percorso.
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La recensione Vuota tentazione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-08-30 00:00:00
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