Baci dalla provincia: Alberto dei Verdena racconta Bergamo

I Verdena ci raccontano Bergamo e la sua provincia

Come sono le piccole realtà di provinia o le città italiane poco famose, viste dagli occhi dei musicisti che ci abitano o ci sono cresciuti? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro, che per una volta, invece di suonare diventano guide turistiche piuttosto particolari. Oggi Alberto dei Verdena ci racconta Bergamo.

Qual è il luogo della tua città da visitare assolutamente?

Città Alta.

In quale posto si mangia meglio?
Ce ne sono un po'. Da Gigianca per esempio.

Qual è la storia o leggenda metropolitana più assurda che si racconta nella tua zona?
Di assurde non ne conosco ma una c'è ed è anche piuttosto vicina al vero. C'è questo tizio che si chiama Stefano Caglioni che per anni è andato in giro per la città vestito di nero, capello lungo e unto, barba sfatta, denti di un colore indefinibile tra il marrone, il giallo e il verde e un tatuaggio fatto a mano raffigurante una croce sulla fronte. Estate e inverno non cambiava nulla. Chiodo, pantaloni in pelle e anfibi. Pittore, religiosissimo, diceva di aver visto e parlato con la Madonna in più occasioni. Sostanzialmente marpione, chiedeva favori sessuali in cambio dei suoi quadri che tra l'altro erano e sono abbastanza quotati. Capitava che a volte si denudasse in pubblico, non spesso ma è capitato. Si metteva seduto ai lati delle strade a vendere le sue opere ma essendo irrequieto e poco incline alla staticità era sempre in movimento, quindi lo si vedeva un po' ovunque. Era conosciuto da tutti e anche se verbalmente a volte era aggressivo era comunque molto benvoluto. Agitatore di vari ritrovi studenteschi, feste, concerti ecc... Stefano era molto amato da noi giovani di allora. Si dice che, nato in una famiglia particolarmente abbiente, fosse professore d'arte al Liceo Artistico. Nonostante sia sempre stato un po' sopra le righe le cose prendono una svolta psichedelica quando riceve la notizia che il fratello è disperso in India. Si dice che Stefano abbia preso il primo volo alla sua ricerca e la leggenda vuole che lo ritrovi strafatto in qualche tempio e che lo convinca a prendere droghe pesanti tanto da perdere anche lui il senso della realtà.
Il resto della storia è nebuloso ma i due fratelli pare siano tornati a Bergamo con un tot di neuroni in meno.

Descrivi in tre parole la gente del posto.
Aspettano il futuro.

In quale negozio di dischi ti sei fatto una cultura musicale?
In un negozio di cui non ricordo il nome in città alta. Il proprietario, Daniele, aveva molta musica d'avanguardia moderna e vecchia e ci ha introdotti a molte band quali BlueCheer, Aneckdoten, Slut, Motorpsycho e tutto lo stoner.

Cosa fai il sabato sera?
Di solito sto a casa o sono in studio, ma se succede qualcosa di interessante esco e a volte ci do dentro...

Dove si ascolta / ascoltava la musica dal vivo?
Si ascolta al TaSì ad Albino, oppure in Città Alta c'è il Maite, oppure l'Edonè o il Druso, oppure al Keller di Curno.

Dove hanno la sala prove le band del paese?
In città c'è una zona piena di sala prove, zona Daminelli! Daminelli stesso è una sala prove! In provincia a volte i parroci amanti della musica danno uno spazio oppure in autorimesse o fienili o pollai...

Quale band è diventata punto di riferimento per gruppi locali?
Penso che gli Zeppelin siano la band che mette tutti d'accordo.

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L'articolo Baci dalla provincia: Alberto dei Verdena racconta Bergamo di Alice Tiezzi è apparso su Rockit.it il 2015-04-13 12:42:00

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