Il Primo Maggio di Roma, il concertone dei sindacati

La seconda parte della nostra intervista agli organizzatori dei concerti del Primo Maggio di Taranto e Roma

06/05/2015 - 15:00 Scritto da Marco Villa

Dopo aver intervistato gli organizzatori del Concerto del Primo Maggio di Taranto, abbiamo rivolto le stesse domande a Carlo Gavaudan e Massimo Bonelli, che, su mandato dei tre sindacati, hanno organizzato il Concerto del Primo Maggio 2015 di Roma con le loro società.

 

Chi organizza il concerto?
L’evento quest’anno e per la prima volta è organizzato da iCompany e Ruvido Produzioni, le aziende per l’occasione sono legate da un’associazione d'impresa ed è stata proprio una gran bella impresa quella a cui siamo stati chiamati, speriamo di aver saputo rispondere nel modo giusto, ma non sta a noi giudicare.

Quante persone lavorano al concerto, contando ogni tipo di servizio e di ruolo?
Determinare il numero preciso delle persone che hanno lavorato alla realizzazione del Concerto non è facile, perché sono state necessariamente coinvolte, a cascata, una serie di aziende specializzate nella fornitura di servizi (Palco, Service, Luci, Sicurezza, Catering, ecc) ed ognuna di esse ha impiegato direttamente i suoi lavoratori. Il numero dei lavoratori impiegati (compresa la parte artistica) supera le 700 unità.

Quanti sono pagati e quanti sono volontari?
I lavoratori sono tutti pagati salvo quanti aderiscono, tra gli artisti e i musicisti, a titolo gratuito, e anche in quel caso sono tutti assicurati e con gli oneri contributivi pagati. Le maestranze sono sempre remunerate.

Chi segue la programmazione? C’è un direttore artistico?
Carlo Gavaudan & Massimo Bonelli per l'Associazione temporanea d'impresa tra iCompany e Ruvido Produzioni.

È il concerto del Primo maggio: in che modo le caratteristiche dell’evento incidono sulla scelta di chi chiamare/non chiamare?
In generale la tipologia di manifestazione vincola in qualche modo alcune scelte. Si parla di lavoro, c’è un tema di riferimento e quindi, pur trattandosi sempre e comunque di una festa, le tematiche vanno tenute in debita considerazione. Quella del 2015 è un’edizione particolare, abbiamo ricevuto l’incarico di organizzare il Concerto solo due mesi prima dell’evento.

Le band sono pagate a cachet pieno, “calmierato” o vengono a rimborso spese?
Non ci sono band pagate a prezzo pieno, le band vengono a titolo gratuito salvo il pagamento delle spese, più onerose per alcune che arrivano dall'estero con strumenti, carnet doganali, etc.

A livello economico, chi sono gli organizzatori del concerto?
L'Associazione d’impresa risponde della manifestazione da tutti i punti di vista, le due società sono le organizzatrici del concerto. Rischiano in proprio.

Qual è il ruolo dei tre sindacati?
Sono titolari del marchio ed i promotori dell’evento. Di fatto sta a loro decidere chi incaricare per l'organizzazione e la gestione complessiva della manifestazione.

Ci sono sponsor? Il loro investimento che percentuale delle spese copre?
Sì, ci sono ed è anche grazie a loro che oggi è ancora possibile organizzare un evento gratuito di tale portata a Roma. Se in passato ci viene raccontato che intervenivano a copertura del 50% del budget complessivo ora molto meno, sarà per il poco tempo avuto per la raccolta delle risorse o per la concomitanza dell'Expo a Milano, ma le risorse sono fortemente diminuite e oggi coprono circa un venti per cento del totale. Speriamo che prossimamente le condizioni migliorino sostanzialmente.

Negli scorsi anni ci sono state polemiche da parte di artisti che non sono stati pagati dalla società che organizzava il concertone, e che non hanno ricevuto risposte di alcun tipo dal sindacato: un concerto dedicato al lavoro non dovrebbe essere più rigoroso da questo punto di vista?
Non siamo al corrente delle condizioni economico-finanziarie di chi ci ha preceduto, ma di certo abbiamo visto i servizi televisivi de Le Iene, letto molti commenti sul web e ci siamo sentiti rispondere da molti personaggi invitati che non sarebbero venuti a causa di un passato non proprio trasparente. Per parte nostra possiamo assicurare il nostro rigore, non per la natura sindacale della manifestazione, ma per policy aziendale e speriamo di potercene vantare sempre.

Come vengono affrontati i temi del lavoro durante la giornata?
In particolare quest'anno, nonostante la leggerezza suggerita dalla ricorrenza del 25° anno del Concerto in Piazza San Giovanni in Laterano, riferimenti ai temi del lavoro ce ne sono stati. Fin dalla partenza con i Bottari a suon di musica sono saliti sul palco 30 musicisti in tuta da operai a rivendicare il diritto al lavoro cantando “Bella ciao”, la vecchia canzone delle mondine poi passata ai partigiani, quei partigiani che hanno poi contribuito a dar vita ai movimenti politici di centro e di sinistra nel nostro paese.
Non va dimenticato che il Primo Maggio di CGIL, CISL e UIL ha una sua parte politica che si svolge nel corso della mattinata, i segretari generali hanno dato voce alle loro organizzazioni a Pozzallo, con un forte messaggio di solidarietà e necessità d'integrazione tra i popoli, ripreso durante la festa rappresentata dal Concertone.

Non c’è il rischio che sia ormai un rito a cui la gente partecipa nello stesso modo in cui va a fare la grigliata a Pasquetta?
Un rito può essere vissuto come lo si vuole. Se si sceglie di partecipare ad una giornata di festa con tanta bella musica senza ascoltarne le parole va bene lo stesso, se viceversa si è disposti anche ad un momento di riflessione, il Concerto di Piazza San Giovanni offre questa possibilità.

Come giudicate l’edizione del 2015: siete soddisfatti di come sono andate le cose?
Siamo molto soddisfatti. In pochissimo tempo siamo riusciti per prima cosa a conoscerci - le due società non avevano mai lavorato insieme - e a trovare una modalità condivisa di interazione senza troppe difficoltà. Siamo riusciti a trovare tutte le professionalità e le maestranze necessarie alla realizzazione della manifestazione, nonostante la concomitanza dell'inaugurazione dell'Expo e degli allestimenti ancora in corso per quella manifestazione. Abbiamo trovato figure straordinarie, persone che si sono adoperate con grande entusiasmo, lo hanno trasmesso a tutte le squadre coinvolte e hanno garantito la buona riuscita di tutti i preparativi in tempi record. Alcune figure le avevamo al nostro interno, Lucia Stacchiotti, Marco Miana, altre le abbiamo trovate tra i tanti fornitori coinvolti. Gli artisti con la loro generosità hanno fatto il resto e non è stato poco. Ottimi gli autori, la regia, il disegno luci, la scenografia e la conduzione. La Rai ci è stata molto vicina e ha condiviso con noi l'emozione della serata. Le organizzazioni sindacali ci hanno supportato in tanti modi diversi, anche illustrandoci le esperienze passate ed impedendoci, quasi sempre, di commettere errori legati all'inesperienza essendo per noi il primo anno da organizzatori del Concertone. Scriviamo “quasi” perché qualche errore ovviamente lo abbiamo commesso, ma se non l'avete notato non saremo certo noi a sottolinearlo, l'augurio che ci possiamo fare è, senza dubbio, di migliorare ancora in futuro.

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L'articolo Il Primo Maggio di Roma, il concertone dei sindacati di Marco Villa è apparso su Rockit.it il 2015-05-06 15:00:00

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