In attesa di poter ascoltare il suo safari notturno spiccare il volo dall'alto del Palco Pertini, abbiamo chiesto a Populous di raccontarci una delle sue tracce più suggestive, "Brasilia", un vero carnevale psichedelico.
L'idea di "Brasilia" è nata a Parigi, durante il Pitchfork Music Festival di un paio d'anni fa. Gli Animal Collective presentavano l'ultimo disco (quello brutto del quale non ricordo il nome) e il nuovo coloratissimo spettacolo. Dopo essere stato tipo 40 minuti in catalessi hanno cominciato a suonare i pezzi di "Merriweather Post Pavillon" e, quando hanno fatto "Brother Sport" tutta la gente è impazzita, trasformando l'enorme padiglione de La Villette in una favela immersa nell'acido lisergico. Ballavano tutti contenti. Davanti a me c'era Emiliano Colasanti (fondatore di 42 Records, nrd). Ballava anche lui. Credo che qualcuno abbia anche fatto partire il trenino.
Insomma, quel pezzo, con quelle percussioni e quel suono confuso e psichedelico sono state la scintilla che mi ha portato a comporre "Brasilia". Non a caso tutta la linea vocale è stata affidata a Giorgio Tuma, che oltre ad essere un grande fan di Panda Bear era lì con me a quel concerto parigino. È stato divertente poi vedere la sua faccia quando si è ritrovato la voce vocoderizzata. Ci abbiamo messo veramente di tutto: percussioni brasiliane, synth alla Boards Of Canada, la cassa in 4 e le voci stratificate alla Beach Boys, ma col vocoder. Insomma, doveva essere un po' un carnevale sonoro e forse ci siamo anche riusciti.
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L'articolo Populous racconta come ha scritto una delle sue tracce più suggestive, "Brasilia" di Redazione è apparso su Rockit.it il 2015-05-28 13:45:00
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