Baci dalla provincia: Dardust ci racconta Ascoli Piceno

La nostra nuova guida turistica è Dardust, che ci porta ad assaggiare le classiche olive ascolane

Come sono le piccole realtà di provincia o le città italiane poco famose, viste dagli occhi dei musicisti che ci abitano o che ci sono cresciuti? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro, che per una volta, invece di suonare diventano guide turistiche piuttosto particolari. Oggi Dardust ci porta ad Ascoli Piceno.

Qual è il luogo della tua città da visitare assolutamente?
Sarebbe troppo scontato dire Piazza del Popolo...ma cosa posso farci, è un colpo d’occhio che non stanca mai. In tutte e quattro le stagioni l’ingresso in piazza, soprattutto dalla parte di Piazza Roma, ti sorprende sempre e in maniera nuova. Poi in piazza, c’è il mitico Caffè Meletti, uno dei 150 caffè storici d’Italia dove Mascagni, Hemingway, Guttuso e Sartre prendevano il thè e l’Anisetta.

In quale posto si mangia meglio?
Questa è una domanda troppo difficile, ad Ascoli si mangia bene ovunque, tra ristoranti tipici ed osterie. Da non perdere, comunque, l'aperitivo con i vini Rosso Piceno o Passerina accompagnati dai fritti locali, in primis le imperdibili olive.

Qual è la storia o leggenda metropolitana più assurda che si racconta nella tua zona?
Mi viene in mente la storia di Cecco d'Ascoli, poeta, astronomo, filosofo, per molti un mago, contemporaneo di Dante con cui ebbe anche a disputare. Leggenda narra che costruì il ponte che oggi porta il suo nome in una sola notte e con l'aiuto del diavolo, fatto tramandato per secoli e ancora oggi vivo più che mai. 



Descrivi in tre parole la gente del posto.
Ascolani, piceni, marchigiani. 

In quale negozio di dischi ti sei fatto una cultura musicale?
Due storici negozi di dischi che ormai non esistono più e che hanno colorato il nostro immaginario musicale nell’adolescenza. “Immagini Musicali”, dove si potevano prendere in affitto i vhs dei concerti live con cui ho consumato interi pomeriggi liceali tra Bowie, U2, Depeche Mode e via dicendo. Ma anche "Franco Dischi e Musica" con i mitici gettoni che davano diritto a sconti sugli acquisti.  

Cosa fai il sabato sera?
Si parte con il thè al Caffè Meletti, poi l’aperitivo in Piazza del Popolo e per finire un giro in centro per i vari pub sparsi qua e là tra le rue della città. Essendo diventata universitaria negli ultimi dieci anni finalmente c’è un po’ di movimento. 

Dove si ascolta / ascoltava la musica dal vivo?
La musica ha fatto sempre gran fatica ad Ascoli Piceno, anche se adesso ci sono diversi locali, tra cui un attivissimo Cotton Club (tra i più longevi d'Italia con 25 anni di storia). Negli anni '90, mi piace ricordare le tante edizioni del Festivalbar ospitate in Piazza del Popolo, che nel tempo ha visto esibirsi anche gente come Paolo Conte, De Gregori, Dalla, Battiato, Europe, Venditti, Pat Metheny, Dream Theater. Se parliamo poi di formazione classica ed opera  siamo apposto tra l'Istituto Musicale Spontini e il teatro Ventidio Basso.  

Dove hanno la sala prove le band della città?
Ce ne sono diverse, cito lo studio Super Suono. Ma ci sono tanti garage nel sottosuolo che nascondono tanti piccoli progetti in fase di lancio.

Quale band è diventata punto di riferimento per gruppi locali?
Attualmente i La Rua, nu folk piceno doc.

video frame placeholder

---
L'articolo Baci dalla provincia: Dardust ci racconta Ascoli Piceno di Chiara Longo è apparso su Rockit.it il 2015-07-02 10:48:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia