Ecco perché uno stereo vintage suonerà sempre meglio di uno nuovo

Non c'è gara: un impianto stereo di trent'anni fa suona molto meglio di uno nuovo

Stereo vintage
Stereo vintage
14/03/2016 - 16:52 Scritto da Sandro Giorello

Se avete in casa l’impianto hi-fi dei vostri genitori tenetevelo stretto, vi fornirà una qualità d’ascolto che difficilmente riuscirete ad ottenere con un modello nuovo. Steve Guttenberg dell’autorevole sito di tecnologia cnet.com ha pubblicato qualche anno fa un articolo ancora molto attuale, nel quale afferma che uno stereo costruito negli anni '80 suona molto meglio di qualsiasi altro costruito oggi, nonostante la tecnologia si sia evoluta enormemente.

A prescindere dal tono provocatorio, l’articolo si basa su un ragionamento molto semplice: negli anni ’80 un’azienda che vendeva impianti audio gestiva autonomamente ogni parte dei suoi prodotti, a partire dalla costruzione dei vari componenti interni fino alla cura del design, spesso decisamente minimale. Si trattava di prodotti, a loro modo, semplici, con poche ed essenziali funzioni: collegare la radio, la piastra cassette o il giradischi all’amplificatore, e quest’ultimo alle casse.

(il Sony STR-V6)

Oggi, invece, uno stereo digitale ha moltissime funzioni aggiuntive: dalla più basilare possibilità di collegare chiavette USB, iPod, iPad fino al dialogo con i sistemi wireless o bluetooth e moltissimi altri tipi di applicazioni. Tutte queste feature non sono più costruite dall’azienda stessa ma appaltate a strutture esterne aumentando così il costo produttivo. Per non parlare degli studi necessari per offrire un design sempre innovativo e accattivante.

Guttenberg è consapevole che brand importanti come Denon, Harman Kardon, Marantz, Onkyo, Pioneer o Sony si siano dovuti adeguare alle richieste e ai gusti del pubblico ma, a suo avviso, il gioco non vale la candela: un impianto che oggi rientra in una fascia compresa tra i 200 e i 500 dollari deve far rientrare in quel prezzo tutta una serie di costi che venti o trent'anni fa non c’erano. La conseguenza più immediata? Le aziende hanno meno risorse da dedicare alla qualità del suono.

(il Pioneer SX-1980)

A sostegno della sua tesi Guttenberg cita un articolo dove il suo collega Brent Butterwort mette a confronto il suono di uno stereo Yamaha RX-V1800 del 2009 con un Pioneer SX-1980 ed e un Sony STR-V6 del 1979. Pur sfruttando al massimo tutti i parametri e le nuove applicazioni del modello più recente, il Pioneer SX-1980 si dimostra ancora imbattibile.

In più il giornalista fa anche una piccola constatazione sul fatto che il wattaggio proposto dai nuovi modelli si sia gradualmente abbassato durente gli anni: oggi con una spesa intorno ai 500 dollari arriviamo in media intorno ai 90 watt e per andare oltre ai 100W è necessario spendere migliaia di dollari. Un modello di trent'anni fa superava tranquillamente i 270 watt.

 

(via)

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L'articolo Ecco perché uno stereo vintage suonerà sempre meglio di uno nuovo di Sandro Giorello è apparso su Rockit.it il 2016-03-14 16:52:00

COMMENTI (39)

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  • Marco8 2 anni fa Rispondi

    Non sono d'accordo con quanto asserito. Un impianto hi-fi vintage non suonerà mai meglio di un impianto moderno. L'ho provato moltissime volte con le mie orecchie. La differenza in termini di qualità sonora è imbarazzante. Al giorno d'oggi esistono prodotti molto ben suonanti e dal costo abbordabile. Mi riferisco in particolar modo agli amplificatori t-amp, a diversi diffusori sotto le 100 euro la coppia, a lettori cd anch'essi intorno ai 150-200 euro. Per non parlare poi dei giradischi intorno ai 200 euro che danno la paga soprattutto a tutti quelli costruiti nel periodo anni 70-80 made in Japan. C'è anche il problema che molte elettroniche d'epoca hanno bisogno di essere ricondizionate con la sostituzione di transistor, condensatori, resistenze ecc. L'impianto vintage ha il suo fascino ma a mio avviso niente di più. Certamente ci sono le eccezioni ma andiamo a parlare di componenti hi-fi vintage molto ma molto costosi (ed anche lì qualche volta sono rimasto sorpreso dalla qualità sonora dell'impianto moderno). Oggi, con una spesa modesta si riesce a metter in piedi un impianto hi-fi che mette a disagio quello vintage.

  • andreaplacidi 2 anni fa Rispondi

    @destermanno Carissimo condivido in parte il Nad 3020 che suona benissimo e' stato ai vertici delle vendite perche' costava poco e offriva un buon suono non certo per la qualita' costruttiva faccio un esempio ho un jvc ax 9 del 79 non lo cambierei mai qualita' e potenza ovvio che stava 1milione vecchio conio .Pero' e' vero che negli anni 70 80 e' stato raggiunto l'apice dell'hi-fi come suono e apparecchi ovviamente nei vari segmenti di prezzo 100w anni 70 non sono equiparabili a 100watt di oggi ormai nella maggior parte dei casi non esiste piu RMS ognuno dichiara la potenza ma difficilmente arrivi a tale potenza ovviamente questo e' il mio punto di vista

  • AreaDemetrio 3 anni fa Rispondi

    @okness
    Se funziona non incendi casa.

  • AreaDemetrio 3 anni fa Rispondi

    @daniloct78
    Molti Subwoofer accettano il collegamento in potenza. Puoi collegarlo in questo modo.

  • AreaDemetrio 3 anni fa Rispondi

    @LAMBERT
    Da quel che scrivi mi sembra che ti occorra più uno streamer o un DAC che a un preamplificatore.
    Fra l'altro, per collegare un preamplificatore al Luxman, quest'ultimo dovrebbe aver un ingresso AMP In, che credo non abbia. Per cui, a maggior ragione, cerca uno Streamer o un DAC e collegalo come sorgente al Luxman. Se dotato di regolazione del volume, disabilitala. Altrimenti ti troveresti con doppia regolazione del volume.

  • LAMBERT 3 anni fa Rispondi

    io penso che un vecchio amplificatore puo essere abinato ad un preamplificatore moderno ma come non conosco bene i buoni preampli senza spendere una fortuna io ho un cecchio luxman lv112 pensavo trovare un preanpli moderno con wifi e ou blutut 192 khz ma quale ???

  • okness 4 anni fa Rispondi

    e comunque aggiungo che il mio amplificatore di 30 watt non riesco a sentirlo oltra un quarto della potenza, anche solo per provarlo non sono riuscito ad andare oltre la metà, ovviamente per non disturbare i vicini, mai provato alla massima potenza, per cui che me ne faccio di un amplificatore da 200 watt? (si lo so tutta la teoria che c'è sugli amplificatori e vabbè, ma in pratica io non ho un cinema o una discoteca e ascolto benissimo ad un volume "civile" e allla peggio mi metto una cuffia e sento anche i minimi particolari)

  • okness 4 anni fa Rispondi

    io ho un altro problema, ho uno stereo Akai di 45 anni fa, che ho usato molto all'inizio, poi da una trentina di anni quasi per nulla, ho deciso di riesumarlo e funziona ancora, ovviamente devo cambiare la cinghia del giradischi, poi alcuni componenti meno anziani, ma sempre di almeno 25 anni fa non so se posso usarli, tipo la piastra a cassette, che ho paura che se la uso si mangia la cassetta e addio, il lettore di CD ancora sembra funzionare, ora la domanda è, possibile che i componenti dell'amplificatore siano perfettamente funzionanti dopo 45 anni, noto che già 25 anni fa gli feci fare un controllo per dei falsi contatti ad una manopola, cosa risolta, ma mi preoccupa il trasformadore, possibile che funziona ancora bene dopo 45 anni, (in realtà neanche surriscanda molto), ma non è che incendio casa?

  • daniloct78 5 anni fa Rispondi

    Salve a tutti possiedo un amp ROTEL RA 870a dual mono 60watt. Cortesemente qualcuno potrebbe dirmi se è possibile farlo funzionare come 2.1 con sub attivo con ingresdi rca , ho provato più volte ma credo non abbia uscite pre out . Premetto che non sono un esperto in materia . Si può utilizzare l'uscita cuffia per mandare il segnale anche al sub con un cavo Jack -rca? Grazie

  • daniloct78 5 anni fa Rispondi

    Buon giorno a tutti, piacere di far parte a rockit.it .