Magazzino Tecnologico italiano: torna la rubrica sulla tech house italiana

Ormai puntualissima con cadenza bimestrale, torna la nostra rubrica dedicata alla tech house italiana

Grafiche di Cosimo Nesca per Rockit.it
Grafiche di Cosimo Nesca per Rockit.it
31/01/2018 - 10:49 Scritto da Danilo Giordano

Terza uscita della rubrica di Rockit “Magazzino Tecnologico Italiano”, appuntamento tutto dedicato alla musica italiana techno ed house.
Ricordiamo come sempre le regole della rubrica: nessuna classifica, ordine sparso nella scelta dei cinque artisti proposti e tanti sottogeneri musicali, cento per cento italiani, a questi collegati. Ricominciamo dunque con:

Silvie Loto

La prima donna presentata all’interno di “Magazzino Tecnologico Italiano” è già conosciuta nei club di tutta Europa, toccando anche Usa ed Israele, con il nome di Silvie Loto. La giovane produttrice italiana ha iniziato a farsi strada già ben nove anni fa diventando uno dei resident del Tenax di Firenze per poi continuare in ascesa verso l’Amnesia di Ibiza e, soprattutto, sino alla serata “Ultrabeat” del Goa Club di Roma. Le sue produzioni, ancora non numerosissime come uscite forse indice di una ponderata e voluta cura in fase di nuove registrazioni, associano la tech house all’elettronica più morbida per proseguire verso una slowdance atmosferica. In stretto connubio artistico con il fratello Lorenzo Loto, considerando comunque la giovane età della sorella Silvie tutto porterebbe a pensare che in un futuro non molto lontano, la già consolidata carriera artistica della fiorentina possa allargare l’attuale numero delle tre principali uscite discografiche collegate al suo nome: "Night Train" EP, “Solstice" e “Crying Love”.

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Boston 168

Alta qualità e space music applicata giorno dopo giorno alla musica techno. Questo è il mestiere di Sergio Pace e Vincenzo Ferramosca. La scena industrial di Torino ha dato alla luce non moltissimi anni fa a questo due artistico denominato poi Boston 168. Era infatti il non lontano 2015 quando, dopo la pubblicazione dell’EP “Acid Morning”, veniva definito, anche in Italia, un nuovo riferimento al genere, ormai generalmente accettato e delimitato, dell’acid techno. I Boston 168 ci riescono con le armi del campionamento ponderato: drum machine diversificate e su più livelli, combinate tutte insieme per dar voce ad un suono ad ampio diaframma che va dagli alti verso i bassi anche utilizzando l’escamotage della musica ambient, a volte cosmica ed ipnotica. La conferma della loro raggiunta consapevolezza di stile è data dalle uscite in ordine successivo di “Black Hole”, “Oblivion” e “Revelation”. I Boston 168 sono, a tutti gli effetti, un largo patrimonio da salvaguardare per la musica techno d’avanguardia italiana.

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Oisel

Alessio Politano, denominatosi artisticamente Oisel, è da un paio di anni impegnato nella didattica e nell’apprendimento costante della musica techno. Con ancora poche sedute live all’attivo ma molta dedizione applicata alla strumentazione, i risultati di questa attività si sono via via condensati in quattro principali uscite: “Proiezioni”, “Multiverso (Part 1 e 2)”, “Antimateria” e “Residuo Organico”. Elencate in ordine cronologico, la musica prodotta da Oisel è figlia della techno più pura e di struttura semplice sfiorando accenni acid solo in “Multiverso (Part 2)”. L’evoluzione concreta della musica prodotta da Politano è destinata però un po’ di più all’ascolto degli ultimi due album. In “Antimateria” e “Residuo Organico” la techno si affianca, come sempre più spesso accade di recente, al misticismo delle campionature ambient. La discografia di Oisel, insomma, è ad oggi un amalgama mixata tra la più naturale musica da club techno ed il genere post-rave. Roba per chi non ama il superfluo ed il di più nel campionamento; roba per integerrimi ascoltatori.

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Deep88

Tra electro, synth e melodie da culto anni’80 continuiamo questo terzo appuntamento con “Magazzino Tecnologico Italiano” spostandoci con decisone sul fronte house. Alessandro Pasini, ormai da anni conosciuto con la dicitura Deep88, è ad oggi uno di quei produttori house trasparenti e nostalgici. La spiegazione è all’interno della sua discografia dove la totale assenza dell’odierna e diffusissima contaminazione industrial style porta a tenere alti i vecchi fardelli della fusione storica stilistica funk-soul-disco. Deep88, da anni infiltrato nei piccoli ma autentici club di mezza Europa, viene costantemente ripagato dall’affetto genuino degli storici appassionati di questa trittico stilistico. E quale sarebbe la sua risposta a tutti questi gruppetti di quarantenni e cinquantenni da ore piccole? House cristallina più un beat composto ed elegante con il risultato di saper ricreare un’atmosfera da club di musica da ballo elettronica che, forse, nessuno di noi credeva ormai potesse sopravvivere ancora.

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Joseph Capriati

Suonare al seguito di Jamie JonesDenny Tenaglia e Dubfire, essere tra i prediletti di Adam Beyer nell’eliseo della Drumcode, suonare per quasi ventisei ore di fila all’Heat di Miami; divenire ospite fisso al “Music On” di Marco Carola per finire col girare le Americhe e vedere aumentare il suo seguito di conoscitori. Ormai tra gli esponenti principali del movimento techno-Campania, Joseph Capriati, dal suo debutto del 2007 ha oltrepassato dieci anni fatti di collaborazioni, produzioni techno e lievissimi apparizioni elettro house e downtempo, il tutto per poter vantare, ad oggi, un curriculum artistico da primo della classe. Ascolti dalla sua discografia consigliati da “Magazzino Tecnologico Italiano”? La prima raccolta pressoché minimal andante “Microbiotik” sotto l’etichetta Globox, il suo primo album dal titolo “Save My Soul” del luglio 2010 sotto Analytic Trail, dove la tech house riesce ad affiancarsi alla breakbeat, ed il blocco techno a marchio teutonico di “Self Portrait” del 2013 contenente le ultra remixate tracce “Fratello” e “Awake”, pezzi divenuti distintivi di Capriati all’interno del planisfero-beat mondiale. E per il futuro prossimo della sua discografia? Ci rifacciamo per esempio a questo tweet di Capriati stesso: “Lost in the studio since 18 hours already and few more to go. 137 bpm for this track and there we go! Something very special is coming soon on Redimension...”

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onclusa la terza puntata di “Magazzino Tecnologico Italiano” non resta che prepararsi alla prossima uscita, tra due mesi come prassi: la techno extra beat di Luca Agnelli sarà tra le protagoniste per l’occasione.

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L'articolo Magazzino Tecnologico italiano: torna la rubrica sulla tech house italiana di Danilo Giordano è apparso su Rockit.it il 2018-01-31 10:49:00

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