Un album su 20 è fatto da una donna: è ora di cambiare

Sei lavoratrici dello spettacolo danno vita a Equaly, per illuminare la drammatica disparità di genere nel music business: una questione ancora enorme e poco affrontata. Se l’Italia è anni luce indietro rispetto ad altri Paesi, bisogna fare rete. A cominciare dall’informazione

Elodie, Joan Thiele, Roshelle, Priestess. Sono "Le Ragazze di Porta Venezia" con Myss Keta nel 2019, al MI AMI Festival - foto Silvia Violante Rouge
Elodie, Joan Thiele, Roshelle, Priestess. Sono "Le Ragazze di Porta Venezia" con Myss Keta nel 2019, al MI AMI Festival - foto Silvia Violante Rouge
23/07/2021 - 16:45 Scritto da Claudia Mazziotta

Secondo lo studio (presentato da NUOVOIMAIE e basato sul repertorio completo delle opere registrate e pubblicate), nel nostro Paese, si segnalano 56.618 incarichi da comprimari per le donne, con una percentuale pari al 9,42%. A fronte dei 544,694 degli uomini, per cui la percentuale sale al 90,58%. Sono, invece, 71,105 (8,32%) i ruoli da primari per le donne e 783,539 (91,68%) per gli uomini. Su un campione di 389,219 registrazioni musicali.

Sono i dati della ricerca analitica sulla presenza e remunerazioni delle interpreti femminili nel music business, dal 1947 a oggi. Che segnalano un divario, ancora enorme, tra musica e donne. Anche in un campo, come quello dell'arte e la cultura, che piuttosto dovrebbe avere un ruolo d'avanguardia nella "battaglia" verso la parità di genere.

Numeri come quelli di NuovoImaie e altre informazioni vengono raccolte quotidianamente da Equaly, la prima community italiana operativa specificatamente nel campo della musica e con un focus diretto sullo stato dei lavori in Italia. Lo scopo è quello di puntare un faro sulla questione della disparità di genere all’interno del music business italiano, così sistemico nel nostro Paese e nella nostra cultura. 

Angelica al MI AMI Festival nel 2019 - foto di Kimmika
Angelica al MI AMI Festival nel 2019 - foto di Kimmika

Il progetto nasce nel luglio 2021 dall’idea e dalla convinzione di sei lavoratrici nel settore: Irene Zamboni (stage manager, project manager e direttrice artistica, ha lavorato per il MI AMI Festival), Francesca Barone (licensing manager in Universal Music Publishing Ricordi), Sara Colantonio (Label Manager Bassa Fedeltà), Federica Pantini (social media manager), Lucia Stacchiotti (executive producer iCompany) e Irene Tiberi (Fondazione Musica per Roma).

Un nucleo che si è già circondato di cantautrici, interpreti, musiciste, producer, foniche, tour manager, direttrici di produzione, addette stampa, promoter, a&r, legal, e studentesse che vogliono unirsi per fare e per far sentire la propria voce. Contro la discriminazione di genere all’interno del settore, Equaly si ispira al movimento femminista intersezionale, e favorisce il confronto, la crescita e lo scambio in uno spazio sicuro, inclusivo e diversificato.

Le sei fondatrici di Equaly provengono dal capitolo italiano del network globale Shesaid.so, del quale sono state direttrici per circa 3 anni: "Assolutamente ben vengano le collaborazioni con reti sorelle, sia italiane sia all’estero", dice Irene, tra le socie del progetto. "I nostri sguardi e le nostre ambizioni sono ampie e siamo certe che gli obiettivi che Equaly si prefigge possano solo crescere e aumentare la propria risonanza se condivisi e resi sempre più visibili anche grazie a collaborazioni esterne alla nostra community", continua.

Irene Zamboni di Equaly
Irene Zamboni di Equaly

All’estero, progetti simili sono più diffusi: "Oltre il già citato Shesaid.so, c'è Women in Music, She Is The Music, Keychange", elenca Francesca, altra socia con cui abbiamo parlato di Equality. "A livello internazionale la consapevolezza su questo tipo di temi è molto sviluppata. Soprattutto nelle culture anglosassoni (USA e UK) e nordiche in generale, ma un po' ovunque esistono realtà più o meno strutturate che operano da anni per aumentare l'awareness e sradicare i problemi che portano disparità di genere all’interno del music business", dice.

Il settore rispecchia la cultura del Paese in cui viviamo, che ha una considerazione delle donne e del loro ruolo all’interno del mondo del lavoro ancora marginale e poco influente. "Nonostante il genere femminile sia più del 50% della popolazione, si laurei di più, prima e con voti più alti", commenta Francesca. E tutti i dati sono preoccupanti.

Quando mettiamo piede in "territori artistici", le cose si fanno ancora più complicate: "Se, ad esempio, nel settore scientifico ci possono essere delle evidenze empiriche del valore di una ricercatrice, per il valore artistico non valgono le stesse regole. Ed è proprio qui che i pregiudizi sessisti attecchiscono. Basti pensare che nella top 20 degli album più venduti nel 1° semestre 2021 ci sia una sola presenza femminile (dati FIMI)", dice.

Il bacino di Equaly funge da osservatorio per tenere sotto controllo e rimanere aggiornate su dati e ricerche che vengono pubblicati in questo settore: "Per ora è più facile raccogliere dati a livello internazionale, ma negli ultimi due anni sono stati fatti passi avanti anche a livello nazionale", spiega Irene. "In un post sul nostro feed Instagram si può analizzare un esempio di dati che abbiamo raccolto e pubblicato, ma ve ne saranno altri", continua: "Abbiamo anche in programma di raccogliere dati internamente alla nostra community per offrire una visione sempre più mirata sul music business italiano e sulle condizioni lavorative delle professioniste".

 
 
 
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Per raggiungere la parità di genere nell’industria musicale serve, in tre parole: "Consapevolezza, consapevolezza, consapevolezza", come suggerisce Francesca. Che significa informare, contare, divulgare, creare connessioni, unirsi. "Siamo convinte che il lavoro per aumentare la consapevolezza sul tema della disparità di genere, ad esempio smascherando i pregiudizi o spiegando perché un ragionamento o una parola sia sessista, sia un lavoro costante che non debba avere mai fine", dice.

"Quando le persone capiscono i meccanismi di un sistema (che molto probabilmente hanno contribuito ad alimentare fino a quel momento, spesso anche inconsapevolmente, ndr), diventano loro stesse il motore del cambiamento", aggiunge. E informare sull’argomento del gender gap e del gender pay gap, fornire gli strumenti per comprenderlo e superarlo, è uno degli obiettivi principali del progetto nato nel luglio 2021.

Il manifesto parla chiaro: Equaly vuole fornire formazione qualificata sul music business; aumentare la consapevolezza sul significato e le implicazioni del femminismo intersezionale e della parità di genere; smontare gli stereotipi specifici legati all’industria e incoraggiare la creazione di modelli positivi per le future generazioni.

Lucia Stacchiotti di Equaly
Lucia Stacchiotti di Equaly

Creare connessioni sempre nuove tra le persone della community; rompere il soffitto di cristallo per aumentare il numero di donne con un ruolo decisionale in tutti i campi dell’industria musicale; sensibilizzare ed educare il nostro settore all’uso di un linguaggio grammaticalmente corretto e antisessista; promuovere attività e condivisione tra genitori dell’industria musicale; combattere la violenza di genere all’interno del settore, e arricchire la narrazione del settore musicale che racconta il solo genio maschile, e dare più risalto alle professioniste e alle artiste.

Attraverso anche tutta una serie di attività che si organizzeranno nei prossimi mesi. Dalle consulenze, all’attività di formazione, ai programmi di mentoring, a tutto quello che può essere utile alla community e alle persone che gravitano attorno ad essa: "Prossimamente, man mano che la community crescerà, organizzeremo incontri informali in varie città e meeting ufficiali. Sarà un momento importante di condivisione e dialogo", anticipa Irene. "In queste situazioni aggiorneremo sul lavoro di Equaly, sulle azioni in programma e daremo spazio a condivisioni, domande e consigli". È solo l'inizio.

Per entrare a far parte di Equaly basta iscriversi al gruppo privato su Facebook.

FRANCESCA BARONE

Francesca Barone è licensing manager di Universal Music Publishing Ricordi con più di tredici anni di esperienza nel music business italiano. Si occupa di sincronizzazioni pubblicitarie audio e video gestendo i diritti editoriali e discografici del repertorio di Universal. In precedenza ha lavorato per Emi Music Publishing, dove si è occupata dei cataloghi di production music. E per Sony Music Publishing, dove ha sviluppato la sua esperienza come sync manager di Extreme Music, come A&R (lavorando a stretto contatto con autori, compositori e musicisti) e come produttrice di composizioni musicali ad hoc per produzioni pubblicitarie e televisive.

Francesca Barone di Equaly
Francesca Barone di Equaly

Partecipa in qualità di docente a diversi corsi sul music business in scuole di formazione e università italiane. Con il nome di Franca Barone, ha pubblicato due album in qualità di cantautrice.

IRENE ZAMBONI

Irene Zamboni è stage manager, project manager e direttrice artistica. Il suo primo approccio con la musica è stato come pianista. Ha iniziato la sua carriera nell'industria musicale, dopo studi universitari linguistici in Germania, come tecnica del suono. Decisa a unire competenze tecniche e organizzative, ha poi maturato esperienza nella direzione artistica e nella gestione del palco.

È entrata a far parte della produzione del MI AMI Festival di Milano come stage manager e artist liaison, MusicalZOO Festival di Brescia come co-direttrice artistica, per Sofar Sounds come direttrice artistica e local team leader, e lavora come direttrice artistica e in produzione in live club ed eventi musicali. È stata mentoring manager del primo progetto italiano di mentoring dedicato alle donne e minoranze di genere nell’industria musicale realizzato da Shesaid.so.

Ha fatto parte del board di Shesaid.so Italy dalla sua nascita, per oltre tre anni. Quando non lavora nella musica canta in alcuni cori ed è una project manager nel campo delle traduzioni professionali dove si occupa di testi di comunicazione, marketing e tecnici per aziende internazionali.

SARA COLANTONIO

Sara Colantonio ha iniziato la sua carriera nell’industria musicale nel 2004 come speaker radiofonica e DJ. Nel 2010 ha fondato Bassa Fedeltà, agenzia di organizzazione concerti, che nel 2015 è diventata etichetta discografica e agenzia di management. Dal 2020 Bassa Fedeltà è anche una società di edizioni musicali.

Sara Colantonio di Equaly
Sara Colantonio di Equaly

Ha lavorato come responsabile di produzione per live club e festival. Ha fatto parte del board di Shesaid.so Italy dalla sua nascita. Nel 2020 è stata mentoring manager del progetto di mentoring dedicato alle donne e minoranze di genere nell’industria musicale, promosso da Shesaid.so. Ora è community coordinator di Equaly e responsabile del tavolo ricerca del Music Managers Forum Italia.

IRENE TIBERI

Irene Tiberi lavora da tredici anni presso Fondazione Musica per Roma, ente che gestisce l'Auditorium Parco della Musica di Roma, prima in area produzione e recentemente in promozione e vendita. Dal 2019 al 2021 è stata projects coordinator per Shesaid.so Italy. Ha scritto diverse recensioni e articoli, per diverse webzine, su danza e musica e ha vissuto qualche mese al Cairo, collaborando con l'ANSA, dove si è occupata di ingiustizie sociali come la mutilazione genitale femminile e la persecuzione della comunità LGBTQ+. Nata a Roma, cresciuta tra gli USA, Svizzera e Italia, ha conseguito una laurea magistrale in Teatro Musica e Danza e un master in Gender Equality and Diversity Management presso la Fondazione Giacomo Brodolini.

Irene Tiberi di Equaly
Irene Tiberi di Equaly

FEDERICA PANTINI

Dopo la laurea in Lettere, Federica Pantini ha collaborato, dapprima come civilista, poi come membro del team social, all’organizzazione dell’edizione 2020 del festival Sotto il Cielo di Fred a Torino, che unisce musica ed enogastronomia. Nel 2020 ha contribuito alla gestione dei profili social della community italiana di Shesaid.so. È la social media manager di Equaly.

Federica Pantini di Equaly
Federica Pantini di Equaly

LUCIA STACCHIOTTI

Laureata in Psicologia della Comunicazione e del Marketing, Lucia Stacchiotti inizia il suo percorso nell’industria musicale nel 2008 come project manager e responsabile di produzione del festival multiartistico MArteLive. Nel 2014 contribuisce alla fondazione di iCompany, dove ricopre il ruolo di produttrice esecutiva di molti eventi e, in seguito, di alcuni programmi televisivi, come Tenco2020, Magazzini Musicali, La Nottataccia. In iCompany è anche label manager de luovo. Dal 2015 è la produttrice esecutiva del Concerto del Primo Maggio di Roma.

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L'articolo Un album su 20 è fatto da una donna: è ora di cambiare di Claudia Mazziotta è apparso su Rockit.it il 2021-07-23 16:45:00

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