“Blade Runner”, film di Ridley Scott del 1982, è giustamente considerato uno dei capolavori del cinema di fantascienza, e a 35 anni dalla sua uscita conserva ancora una notevole modernità: come spiega il saggista Evan Puschak (meglio noto come Nerdwriter) nel suo video “Blade Runner: The Other Side of Modernity”, “ci troviamo di fronte a una valanga di grandi idee: che cosa significa essere umani, come i nostri ricordi creano ciò che siamo, i temi dell'amore, dello sfruttamento, del post-colonialismo, della gerarchia sociale, e del decadimento sociale”.
Puschak, evidentemente grande fan del film, ha dedicato uno dei suoi video anche alla colonna sonora di “Blade Runner”, considerandola non una guida o un’aggiunta, ma una parte che si fonde "nel DNA del film stesso". Le musiche di Vangelis sono fondamentali per il risultato finale, fondendosi con i dialoghi in modo tale da non capire dove finiscono i suoni e iniziano le parole: applicando la digital reverberation technology sia alla musica che ai dialoghi per unire sorgenti audio separate in un’unica master track, si riesce a creare un “ambiente acustico coesivo” che enfatizza le differenti dimensioni del suono in tempi e modi diversi.
La splendida colonna sonora di Vangelis (che, pur essendo ancora in attività, non si è occupato delle musiche del sequel) è stata inoltre omaggiata da due fan che hanno creato la cosiddetta “Esper Edition”, una versione non ufficiale che raccoglie parti delle varie edizioni del film: “come prendere pezzi da un puzzle, abbiamo deciso di fare un “taglia e incolla” da tutte le edizioni…il film del 1982, il Director’s Cut del 1992…e creare qualcosa di fresco”, dicono i due, e ascoltare il loro lavoro che dura quasi due ore rende ancor più l’idea di quanto la musica abbia giocato un ruolo davvero determinante nel capolavoro di Scott.
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L'articolo Il ruolo fondamentale della musica in “Blade Runner” di margherita g. di fiore è apparso su Rockit.it il 2017-05-30 11:25:00
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