Cinque canzoni per conoscere Colapesce

Colapesce è certamente uno dei cantautori principali della nuova scena italiana: conosciamolo meglio attraverso cinque canzoni molto rappresentative.

Colapesce è certamente uno dei cantautori principali della nuova scena italiana: dopo l’esperienza con gli Albanopower, Lorenzo Urciullo debutta come solista nel 2010 con un ep, ispirandosi per il suo pseudonimo a una leggenda della sua terra, la Sicilia. Nel gennaio del 2012 esce il suo primo album “Un meraviglioso declino”, seguito nel 2015 da “Egomostro” e, nello scorso ottobre, dal terzo disco “Infedele”. Colapesce il 26 maggio sarà tra i protagonisti della prossima edizione del MI AMI Festival (consigliate le prevendite qui) e, nell’attesa di vederlo dal vivo, conosciamolo meglio attraverso cinque canzoni che ne raccontano molto bene l’attitudine e lo spirito.

“Oasi”

“Oasi” è un brano tratto dal primo album di Colapesce “Un meraviglioso declino” (42 Records), col quale il cantautore si è aggiudicato nel 2012 la Targa Tenco nella categoria “Migliore Opera Prima”. La canzone rispecchia pienamente il mood del’intero disco, ovvero una sorta di lento galleggiare nelle emozioni, una vista panoramica sui sentimenti e sulle piccole cose. Quasi fosse sospesa nel sole di un primo pomeriggio estivo, “Oasi” racconta il caldo e lo comunica appieno anche con la musica, che si distende senza peso e con semplice fluidità tra le parole: “L'autostrada sputa fuoco sembra un drago/ Il tuo seno lavica la terra trema/ Cerco l'oasi di servizio non la trovo/ Tu che goccioli al mio fianco quasi muoio”.

“Bogotà”

“Bogotà” chiude “Un meraviglioso declino” e lo fa portando la notte nel disco: si continua a galleggiare ma è come se non ci fossero più luci, né cose da fare, e non resta che fermarsi a riflettere con l’amarezza e l’inevitabile presa nostalgica di chi ha visto scorrere persone e luoghi senza riuscirli ad afferrare: “Io la notte ancora sto sveglio a pensare al tempo che ho perso e ne accumulo altro” è una frase bellissima e largamente condivisibile, che si ripete ancora e ancora fino a esplodere nei cori finali che assurgono a catartica liberazione, lasciando entrare, come da una porta socchiusa, sottili lampi luminosi che arrivano a consolare.

“Brezny”

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“Brezny” è un brano di “Egomostro” (42 Records), album in cui le sonorità si fanno più dense e variegate rispetto all’esordio: l’uso dell’elettronica sottolinea ritmi e sfumature, e alle ballate si affiancano canzoni come questa che partono da un beat morbido per raccontare. Accompagnata da un divertente video diretto da Federico Frascherelli dove Colapesce è il leader di una band per matrimoni su una rete privata, “Brezny” si mantiene in equilibrio tra la tradizione cantautorale italiana e la sperimentazione pop. Ovviamente centrale, sia nel brano che nel video, l’oroscopo: “Ormai mi affido solo a Brezsny/ Una scelta non fa primavera/ Mi reputo all'altezza ma so già che mi sbaglio”.

“Pantalica”

“Pantalica” è uno dei brani più sperimentali dell’ultimo album “Infedele” (42 Records), e certamente una sorta di nuova avanguardia rispetto a tutta la produzione precedente. Apertura del disco, questa canzone è quella che più risente del contributo di Iosonouncane, che ha lavorato all'album insieme a Mario Conte, e si muove primitiva e sintetica tra racconti di rovine e natura selvaggia. Lascia a un assolo di sax il compito di scombinare del tutto gli schemi e prepararsi all’ascolto delle altre tracce, che stavolta partono dal pop sofisticato per sorprendere con elettronica da club, fado, rivisitazioni jazz e rimandi al cantautorato anni ’60. Le parole sembrano un antico mantra, e non mancano di sottolineare uno dei temi dell’album, ovvero la complessità delle relazioni umane: “Una ragazza mi ha amato/ Ma in quel momento non c'ero/ Regnavo fra le rovine per appagare il mio ego”.

”Totale”

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Secondo singolo di “Infedele”, “Totale” si pone all’interno dell’album come il momento in cui spegnere tutto e guardarsi allo specchio, fare un bel respiro e ripartire. Pop fresco e orecchiabile dalla presa decisamente catchy, “Totale”, come spiega Colapesce, “è una canzone felicemente pop con un testo profondo, te la canticchi ma è una legnata”: questa unione di accordi leggeri con parole che attraversano le complessità della vita è un tratto distintivo del cantautore, che ci ha abituato a sognare restando con un piede sempre a terra. Scritta in mezza giornata insieme a Dimartino, questa canzone diventa momento liberatorio per eccellenza col suo ritornello: “Mi sento bene con le scarpe nuove/ Mi sento meglio se mi bacia il sole/ Se ho un nuovo disco da poter cantare/ Mi sento totale”.

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L'articolo Cinque canzoni per conoscere Colapesce di margherita g. di fiore è apparso su Rockit.it il 2018-05-10 09:46:00

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