Sembra ieri: 10 dischi italiani che compiono 50 anni nel 2019

10 dischi italiani che compiono mezzo secolo, da Lucio Battisti a Gian Pieretti e Stormy Six.

Lucio Battisti al Festival di Sanremo del 1969
Lucio Battisti al Festival di Sanremo del 1969
22/01/2019 - 10:07 Scritto da Giuseppe Catani

Nel 1969 escono“Abbey Road”, “Tommy”, “Happy/sad”, “A Salty Dog”, “Ummagumma”, “Joy of a Toy”, “Happy Trails”, “Volunteers”, “Space Oddity”. Sempre nel 1969 esordiscono Joe Cocker, Crosby, Stills & Nash, Nick Drake, Genesis, Elton John, King Crimson, Led Zeppelin, MC5, Santana, Stooges, Yes. Un elenco del tutto parziale: potremmo continuare a lungo. Tanto per ribadire che il 1969 è stato un anno formidabile. E in Italia? Eravamo in ritardo, come al solito, ma qualcosa cominciava a muoversi. Tant’è che tra i dischi che in questo 2019 compiono cinquant’anni troviamo due debutti (sulla lunga distanza) che lasceranno il segno e più di un album di grande rilievo. Il tutto condensato in questa playlist.

LUCIO BATTISTI – LUCIO BATTISTI

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A tre anni da “Per una lira”, il singolo di esordio, Lucio Battisti firma il suo primo album. Si tratta, in realtà, di una raccolta di 45 giri, alcuni dei quali prestati precedentemente ad altri cantanti o gruppi, mai suonati e cantati dal musicista di Poggio Bustone fino a quel momento. “Lucio Battisti” contiene vere e proprie pietre miliari della produzione battistiana, come “Un’avventura”, “29 settembre”, “Non è Francesca”, i testi sono quasi tutti firmati da Giulio Rapetti, in arte Mogol. In studio nomi di tutto rispetto quali Demetrio Stratos, Franz Di Cioccio, Maurizio Vandelli, Vince Tempera.

 

GUIDO BOLZONI – HAPPENING

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Componente dei Numi e autore di canzoni poi reinterpretate da Mina (“Rudy”, “La mia carrozza”), Guido Bolzoni firma il suo unico 33 giri da solista per la Luv, l’etichetta di Bruno Lauzi. “Happening” è un album un po’ folle, composto da dodici episodi in bilico tra psichedelia e pulsioni folk, burlesco e disseminato di riferimenti letterari. È ricercatissimo dai collezionisti.

 

I CALIFFI – COSÌ TI AMO

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Il primo album dei Califfi, diviso (quasi) a metà tra cover e pezzi autografi. Nati a Firenze in pieno subbuglio beat, i Califfi passeranno alla storia non solo per qualche singolo di successo ma anche per aver ospitato nella propria line-up Paolo Tofani, futuro chitarrista degli Area.

 

FABRIZIO DE ANDRÉ E GIAN PIERO REVERBERI – GULLIVER

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Reduce dal successo di “Tutti morimmo a stento”, Fabrizio De André, con la complicità di Gian Piero Reverberi e della sua orchestra, si occupa della colonna sonora del programma televisivo Rai “I viaggi di Gulliver”, con testi curati da Enrico Simonetta ed Enrico Vaime. Due dei pezzi presenti nel 33 giri (“Il solito mercoledì” e “Il grandissimo coro dei piccolissimi”) serviranno da base per la costruzione di “S’i fossi foco” e “L’infanzia di Maria”.

 

LE ORME – AD GLORIAM

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Ancora influenzate dal beat e un po’ ubriache di psichedelia, Le Orme debuttano con “Ad gloriam”, album che, in nuce, contiene quei suoni che porteranno la band veneziana a trasformarsi nella meravigliosa macchina da prog del decennio successivo.

 

PIERO PICCIONI – SCACCO ALLA REGINA

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Colonna sonora dell’omonimo film di Pasquale Festa Campanile, caposaldo della lounge music italiana, curata da un Piero Piccioni in splendida forma. A completare il quadro la voce di un’ispirata Edda Dell’Orso. Da brivido.

 

GIAN PIERETTI – IL VIAGGIO CELESTE DI GIAN PIERETTI

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Il secondo disco a 33 giri di un onirico Gian Pieretti, all’anagrafe Dante Luca Pieretti. Testi a cura dello stesso cantante toscano, alle musiche Ricky Gianco, con un paio di incursioni di Franco Mussida e Giovanni Sanjust. L’album è stato ristampato qualche mese fa dalla meritoria On Sale Music, con l’aggiunta di una manciata di bonus track.

 

PAOLO PIETRANGELI – MIO CARO PADRONE DOMANI TI SPARO

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Uscito per i “Dischi del Sole”, raccoglie le canzoni di lotta più note scritte da Paolo Pietrangeli, tra le quali “Contessa”, uno degli inni del ’68 barricadero. Gli arrangiamenti sono scarni e ridotti all’essenzialità, a dispetto di testi a dir poco incendiari.

 

I QUELLI – QUELLI

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Dai Quelli, tra i quali transiterà il cantante Teo Teocoli, nascerà la Premiata Forneria Marconi. Il primo album della band milanese raccoglie, come spesso accadeva all’epoca, i singoli usciti negli anni precedenti. Spiccano parecchie cover, un solo brano è firmato da un futuro PFM, si tratta di “Marilù”, la cui musica è curata da Franco Mussida.

 

STORMY SIX – LE IDEE DI OGGI PER LA MUSICA DI DOMANI

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Il 1969 è l’anno di debutto anche per gli Stormy Six. Per la band milanese i tempi della politica sono ancora all’orizzonte e la loro musica è un misto di beat, rock, cantautorato e qualche accenno di psichedelia. Nella line-up della formazione milanese compare il diciottenne Claudio Rocchi.

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L'articolo Sembra ieri: 10 dischi italiani che compiono 50 anni nel 2019 di Giuseppe Catani è apparso su Rockit.it il 2019-01-22 10:07:00

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