Elasi, i suoni del mondo e la fuga dalla rabbia

Il nuovo brano di Elisa Massara si intitola "Si Salvi Chi Può" ed è una riflessione sull'odio, i social e le battaglie sbagliate. Con la solita cura per gli arrangiamenti e per le influenze più strane ed esotiche

Foto via Sugar Music
Foto via Sugar Music

“A volte lottiamo per una causa o per qualcosa di ingiusto attraverso i social, senza poi compiere un’azione concreta per salvarci dal disagio". Questa convinzione è anche il motivo per cui Elasi ha deciso di dare vita a quell'esplosione di suoni che è Si salvi chi può, il singolo in uscita venerdì 22 novembre, esordio per lei e per il suo elettro-pop – già apprezzato sul palco dell'ultimo MI AMI – con Sugar.

Elasi è il nome d'arta di Elisa Massara, classe 1993, nata ad Alessandria e di base a Milano. Vanta studi in conservatorio, un suono coinvolgente e vario – dall'afrobeat al funk, fino alla dance o quasi – e un'estetica parecchio efficace. Nel 2019 sono usciti i suoi due singoli Benessere e Vivo di Vividi Dubbi.

Ora questo nuovo capitolo, che parla dell'importanza di riprenderci la nostra libertà e di vivere un po' più la vita vera e meno quella digitale. Le abbiamo fatto qualche domanda, le trovate qua sotto.

Ci spieghi da cosa ci dovremmo salvare (e perché lo stiamo facendo nel modo sbagliato)?

A volte capita che ci sbattiamo per una causa in cui crediamo tramite i social, ci arrabbiamo e ci scontriamo tra di noi attraverso lo “specchio nero”, perdendo tempo ed energie che avremmo potuto usare meglio facendo qualcosa di concreto per salvarci dal disagio. È una riflessione che ho sfogato in questa canzone nel momento in cui si è toccato l’apice della lotta di opinioni sull’apertura/chiusura dei porti. C’è stata tanta rabbia, tanto odio e tanta difficoltà nel trovare canali accessibili per agire in modo efficace. Io voglio salvarmi, voglio che ci salviamo da questa condizione. Non c’è un modo giusto o sbagliato per farlo, secondo me l’importante è andare dritti e concreti verso ciò in cui crediamo forte, con curiosità, apertura e perseveranza. 

Come sta procedendo la tua sperimentazione sui suoni del mondo? Con cosa sei in fissa ora?

Ultimamente mi sto studiando e me la sto viaggiando tra un po’ di cose tipo i canti tradizionali sardi, le sperimentazioni dei giapponesi, la highlife nigeriana, il gospel, le ritmiche mistiche Sufi, eccetera. Ad esempio per l’arrangiamento di Si Salvi Chi Può abbiamo preso l’ispirazione per alcuni suoni da un disco di balli peruviani e un ragazzo di Lima (Marco Falcon) ha suonato il cajon.

 

Elasi live al MI AMI 2019 - Foto Kimberly Ross
Elasi live al MI AMI 2019 - Foto Kimberly Ross

Hai terminato da poco il tour CHI, che definisci una performance crossmediale di musica elettroacustica e videoarte. Raccontaci meglio di che si tratta.

CHI è una specie di “band a distanza”. Ho arrangiato i miei brani via web con musicisti di paesi e culture lontane tipo: Arya e il suo gruppo di gamelan rituali balinesi; Kamod che ha fatto un super assolo sufi e ha groovato con la tabla; Zam, cantastorie malese, che ha suonato il Balaphon; Mekhak con il Duduk russo; le percussioniste brasiliane Bela+Bela; Sulwyn, compositore fighissimo di Singapore, e altri che scoprirete con il disco. Questi pezzi li ho portati dal vivo con i visuals pazzi di Ocular (slime colorati, uova, pappagalli, svarioni virtuali, animazioni strane) in quattro luoghi pieni di graffi e di magie. Insomma, mi son divertita a far incontrare e far dialogare diverse discipline artistiche e background culturali per viaggiare e far viaggiare chi c’è stato.

Per il disco, quando?

Per il disco dobbiamo aspettare ancora un po’, ci sto lavorando assai :)

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L'articolo Elasi, i suoni del mondo e la fuga dalla rabbia di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2019-11-22 11:46:00

Tag: singolo

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