Flac

Flac

FLAC

2013 - Rock, Pop rock

Descrizione

Il disco è il frutto di un lungo lavoro in studio, durato quasi un anno, con la collaborazione del nostro produttore artistico, Fabio Rizzo. La scelta dei tre singoli (“Dogma#2”, “Labirinto” e “Conto alla rovescia”), dettata più da una volontà di dimostrare il cuore più pop rock della band, ha tuttavia sacrificato il vero lato innovativo dei FLAC e l’estro di Fabio al mix. Infatti brani come “Babilonia”, “Dylan”, “Tortura cinese” e “Perso” sono l’essenza stessa del rock-dance contemporaneo il tutto in lingua italiana. Citando Gigi Razete de La Repubblica “i Flac hanno il merito di saper coniugare un sound tipicamente anglosassone con testi in italiano non banali ma raffinati, ricchi di temi, metafore e riferimenti mitologici che però non ne appesantiscono la forza espressiva." (La Repubblica di Palermo, 13 ottobre).

TESTI:
-------
Tutte le parole e le musiche scritte da // All words and music written by:
Ross Maya – Daniele Vitellaro – Francesco Biondo – Bartolo Costanzo.
-------

DOGMA # 2
Vicoli ciechi sempre più bui, autostrade deserte.
Sono stato via a lungo, forse anche troppo a lungo, per avere risposte.
Non importa, adesso sono qui. Sono appena tornato.
Ho alzato gli occhi al cielo e tutto sembra più chiaro.
Soli sotto un cielo che non parla più con noi,
lascia il peso alle tue spalle e urla più che puoi.
Credi o non credi? Pensaci bene.
ma se credi, credici.
Se credi o non credi tu salva te stesso,
e tira fuori la tua volontà.
Mille preghiere senza risposta, solo per spiritualità.
Guardarsi dentro nel ricercare, urla il silenzio intorno a noi.
«Scagli la pietra chi non ha peccato», ma chi ha peccato ha peccato.
E allora segui il dogma a te più adatto e fallo senza fiatare.
Soli sotto un cielo, noi, che urla più che mai,
lucida le scarpe buone e balla finché puoi.
Se credi o non credi a noi non importa,
ma se credi, credici.
Sogni appesi a un filo
invisibile per me.
Scegli bene adesso perché
non potrai cambiare.
Non puoi più cambiare.
Non puoi più cambiare.
Non puoi più cambiare.
Non puoi più cambiare.
Soli sotto un cielo, noi, che brilla più che mai,
lascia tutto alle tue spalle e prega finché vuoi.

TORTURA CINESE
Sai usare la lama per spingerla affondo al petto con l’inganno. Mmm.
Sai versare la cera sulla pelle fredda, il corpo sussulta.
Hai in mano il fuoco. Mmm.
Sì, sì, tentami.
Affondano i ghiacciai, cadono gli imperi,
emergono dal nulla Yeti delle nevi.
Ebbrezza fulminante, Mozart conturbante,
visione irriverente, tortura d’oriente.
Stai mutandomi torturandomi.
Stai mutandomi torturandomi.
Non confonderti adesso che hai preso il ritmo giusto,
costante ed invasivo.
Non avere rimpianti e sentimentalismi,
il corpo rifiuta ripensamenti. Inginocchiati.
Sì, sì, svuotami.
Affondano i ghiacciai, cadono gli imperi,
emergono dal nulla Yeti delle nevi.
Ebbrezza fulminante, Mozart conturbante,
visione irriverente, tortura d’oriente.
Stai mutandomi torturandomi.
Stai mutandomi torturandomi.
Affondano i ghiacciai, cadono gli imperi,
emergono dal nulla Yeti delle nevi.
Ebbrezza fulminante, Mozart conturbante,
visione irriverente, tortura…
Stai mutandomi torturandomi.
Stai mutandomi torturandomi.
Stai usandomi to, toccandoti.
Stai mutandomi torturandomi.

CONTO ALLA ROVESCIA
Conto alla rovescia.
Tempo di risposta,
tieni pure ciò che sai per te.
Schiaffo in pieno volto.
Rivoli di sangue,
cerchi una risposta che non c’è.
Prendo tempo. Mi giro intorno.
Implicazioni senza soluzione.
Sensazioni prive di uno sfogo.
So come uscirne.
Contraddizioni senza soluzione.
Emozioni in preda ad uno sfogo, ma sono vivo.
Fammi sanguinare,
dammi da mangiare,
offrimi da bere del sakè.
Scivolo distratto sotto la corrente,
cerchi una risposta che non c’è.
Prendo tempo. Respiro affondo.
Complicazioni senza un rimorso.
Sensazioni senza alcuno sforzo.
Ma sopravvivo.
Umiliazioni senza un rimborso.
Suonatori senza uno strumento.
No. Non respiro.
Complicazioni senza un rimorso.
Sensazioni senza alcuno sforzo.
No. Non respiro.
Umiliazioni senza un rimborso.
Crolla il tempo di ogni compromesso.
No. Non respiro.

BABILONIA
La Luce è stata spenta ed ora nessuno sa dov’è.
In fondo ai Sette Mari, forse, sepolta oltre il confine.
La gente ne parla per le strade:
“È giunta la fine”.
Qualcuno tra gli eroi dei Due Mondi ha deciso di riprenderla.
Babilonia è caduta ora.
Nessuno sa il perché di tanta fame e paura
per la Luce del grande Re di Babilonia.
Oh, Babilonia.
La gente urla per le strade:
“È morto un altro eroe”.
Ha visto i vizi degli umani, ha perso solo per noi.
Babilonia è caduta ora.
Nessuno sa il perché di tanta fame e paura
per la Luce del grande Re di Babilonia.
Falsi predicatori orgogliosi blaterano.
Voci d’oltretomba risuonano i loro corni.
Babilonia è caduta ora.
Nessuno sa il perché di tanta fame e paura
per la Luce del grande Re di Babilonia.
Oh, Babilonia.

GIOCO D’OMBRA
Mille sguardi dietro che portano menzogne,
sotto lucide empatie.
Scelte inutili tra noi
è come un domino inarrestabile.
Come fumo bianco che riempie i miei polmoni
soffochi ciò che hai creato.
Guardo oltre ciò che hai dentro.
Riflesso distorto.
Sto imparando a ricominciare.
Gioco d’ombre intorno a noi
mantengo le distanze,
ma sei più abile di me.
Guardo oltre ciò che hai dentro,
niente è perso con te.
Sto imparando a ricominciare.
Guardo oltre ciò che hai dentro,
uccido il tuo disprezzo.
Sto imparando ad ascoltare.
Ma adesso, sì adesso…
Non posso perdere in questa arena.
Non sbaglierò fidandomi.
Non mentirò al mio istinto puro.
Se questa è cenere,
pagherò il mio tributo.
Due linee di sangue nel gioco d’ombra.
Due soli fratelli nella stessa tomba.
Respiro a fatica,
mollo la presa, sono la preda.
Guardo oltre ciò che hai dentro,
niente è perso con te.
Sto imparando a ricominciare.
Guardo oltre ciò che hai dentro,
uccido il tuo disprezzo.
Sto imparando ad ascoltare.

LABIRINTO
Ho chiuso gli occhi e ascolto il silenzio,
nelle mie mani stringo ciò che era tuo.
Dinanzi a te sorrido fingendo, ma poi in disparte lo rimpiangerò.
Rileggo Eliot per alleviare il forte dubbio che mi brucia lento.
Sono disperso in questo labirinto di miei pensieri colmi di domande.
Soffia ancora un vento instabile
che piano piano mi trascinerà,
lentamente in un vortice di pura e folle frenesia.
Spero la notte mi concederà
il grande lusso di false promesse.
Pensieri pigri che scivolano in questo labirinto senza uscita.
Soffia ancora un vento instabile
che piano piano mi trascinerà,
lentamente in un vortice di pura e sana frenesia.
Soffia ancora un vento instabile
che piano piano mi trascinerà
lentamente in un vortice di pura e sana fantasia.
Soffia ancora un vento instabile
che piano piano mi trascinerà
lentamente in un vortice di pura e sana fantasia.
Mi hai dato più di quel che volevi darmi,
lasciandomi soltanto lividi.
Lividi.

DYLAN
Vuota il sacco,
vomita pure tutto ciò che hai dentro.
Gira le spalle ai guai se credi che ti farà stare tranquillo.
Ti dà fastidio chi ti sta intorno senza un motivo.
Giuda ballerino! Dammi la tua anima.
Soffocando il cielo,
voglio stare al suo gioco.
Seppellito dentro,
Dylan ha bisogno del tuo aiuto.
Lei sì, lo sa. Sì, che lo sa.
Sotterrami,
prenditi pure il mio midollo.
Quanta linfa tieni dentro che cederai?
Resta in piedi,
goditi il momento prima dell’inevitabile.
Giuda ballerino! Dammi la tua anima.
Soffocando il cielo,
voglio stare al suo gioco.
Seppellito dentro,
Dylan ha bisogno del tuo aiuto.
Lei sì, lo sa. Sì, che lo sa.
Sciogli quel legame…
Ascolta il tuo respiro…
Sciogli il tuo legame…
Ascolta il suo respiro…
Lei lo sa, lei lo sa. Sì, lei lo sa. Lei lo sa, lei lo sa…
Soffocando il cielo,
voglio stare al suo gioco.
Seppellito dentro,
Dylan ha bisogno del tuo aiuto.
Lei sì, lo sa. Sì, mieterà.

PERSO
Penso mentre esplodo, immune agli ostacoli.
Penso mentre scoppia la fame di terra.
Rido come i santi, che freddo all’Inferno
e piango come i santi che si chiedono un senso…
Guardo foglie gialle prede della corrente
mentre i colletti bianchi giocano a scacchi.
Grido in silenzio, immune al pericolo.
Grido in disparte tra i presepi di cartapesta.
Oh… oh…
Perso per la sete.
Oh… oh…
Senso del dovere.
Tutto sbagliato. Tutto sbagliato. Tutto sbagliato. Tutto sbagliato.
Tutto sbagliato. Tutto sbagliato. Tutto sbagliato. Tutto sbagliato.
Metto ancora in discussione argomenti solidi,
trasparenze opache ed elementi instabili.
Grido in silenzio, immune al pericolo.
Grido in disparte tra i presepi di cartapesta.
Oh… oh…
Perso per la sete.
Oh… oh…
Senso del dovere.
Tutto sbagliato. Tutto sbagliato. Tutto sbagliato. Tutto sbagliato.
Tutto sbagliato. Tutto sbagliato. Tutto sbagliato. Tutto sbagliato.
La gravità è un’illusione scelta per farci inginocchiare.
La gravità è pura astrazione per i nostri comodi.
Oh… oh…
Perso per la sete.
Oh… oh…
Senso del dovere.
Tutto sbagliato. Tutto sbagliato.
Tutto sbagliato. Tutto sbagliato.
Tutto sbagliato. Tutto sbagliato.
Tutto sbagliato. Tutto sbagliato.
Tutto sbagliato. Tutto sbagliato.

FUORI CONTROLLO
Sei fuori controllo, fuori controllo.
È la solita storia, non ti ascolterai.
Ti sento ruggire, continui a mentire.
Ti vedo ad un passo dal limite.
Sei pronta a sentire la tua coscienza?
Rimbomba una voce nella tua testa:
Chi sei tu?
Hai perso il controllo.
Chi vuoi essere tu?
Sei fuori controllo.
Scivoli sul ghiaccio che brucia, sai.
È forse il rimorso?
Non credo che lo ascolterai, ti fidi troppo delle tue bugie.
Riemergi dal fiume dell’incoscienza.
Ascolta la voce nella tua testa:
Chi sei tu che hai perso il controllo?
Di’ chi vuoi essere tu.
Riprendi il controllo.
Ogni tuo respiro, tuo ricordo, spezzerà gli aghi del dolore
e il tuo segreto cesserà.

TEATRO DELLE PROMESSE
Siamo soli nel teatro delle promesse.
Sopra un palco siamo messi alle strette.
Siamo vuoti come tante marionette,
oltre il muro dell’ipocrisia.
Non è facile stare fermi al proprio posto
con la bocca chiusa, senza dir parola.
Non è facile tener fede alle promesse
vuoti a perdere tutto il rispetto.
Ma se provi a pensare, provi a vedere,
forse tu vedrai questa magia.
Siamo soli nel teatro delle promesse.
Come farse siamo messi alle strette.
Siamo vuoti come tante marionette,
come premio c’è ipocrisia.
Luci e ombre intorno a noi
tengono lontani spettri e scheletri.
Commedianti del successo nell’eccesso
briandiam follemente e in allegria.
Basterebbe pensare, provare a vedere
che oltre il muro c’è ipocrisia.
Siamo soli nel teatro delle promesse.
Sopra un palco siamo messi alle strette.
Siamo vuoti come tante marionette,
crolla il muro dell’ipocrisia.

Credits

Released October 29, 2013 - Collaborazione extra: Fabio Rizzo chitarra solista in "Gioco d'ombra", Gabriele Giambertone chitarra solista in "Babilonia".
Tutti i suoni presenti nel disco sono stati registrati con strumenti musicali dalla band!

Special Thanks to: Gabriele Lo Piccolo (Press) Fabio Rizzo (Produttore artistico e ospite nel disco), Gabriele Giambertone (ospite nel disco) , Maurizio Mazzullo (web Designer) e tutti i nostri fan più accaniti!

FLAC: Ross Maya (voce e cori), Devvo (Chitarre), Francesco Biondo (Basso, Synth), Bartolo Costanzo (Batteria, percussioni, cori).

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia