Deathface - Fratelli d'Italia (a Brooklyn), 25-02-2011

"Gift of fury" è una bomba di pezzo, al punto che abbiamo contattato Deathface chiedendogli: "just one question: somebody from you is italian?". Risposta di Johnny Love: "Yeah, I'm Italian, i like Rockit!". Apposto, andiamo con l'intevista (domande in italiano a cui lui risponde in inglese). Ora fate le facce ospitali che magari un giorno i figli degli italiani all'estero tornano sulle tracce dei loro genitori, a salvarci.



Partiamo dall'Italia: quanto di Deathface è made in Italy?
Al 50 %, mio padre è Veneto, di vicino Vicenza.

Lì a Brooklyn qualcuno ti identifica come italo-americano o per niente?
Generalmente vengo identificato come un bianco, qualche volta capita di sentire di gente che in un modo o nell'altro pensa che io sia italiano...

Ma a NYC come ci sei finito?
Ero a Los Angeles, la capitale americana dell'electro, ma il problema è che nel tempo è diventata la patria dei sedicenni che cominciano a fare i dj comprandosi un laptop e scaricando il Seratò. Una cosa molto diversa da produrre musica, infatti molti miei amici che sono producer si sono trasferiti a New York, e io stesso ho pensato che spostarmi sarebbe stata la soluzione migliore per fare musica e collaborazioni.

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(Deathface, "The Horror")

Pensi che in Italia un progetto come Deathface possa avere lo stesso seguito che stai avendo negli States?
L'ultima volta che ho suonato in Italia fu a Bassano al party Trash Dance ed era la prima volta che mi capitava di inondare di sangue tutti i party people. Fu figo, bellissimo, tutti si divertivano, per cui si, penso che l'Italia è una nazione tradizionale e cattolica ma penso anche che molti ragazzi hanno bisogno di cadere in certi immaginari "dark" per prepararsi ad una sorta di ribellione.

Dicci un po' di Deathface, come è nato e con quali intenzioni...
Ero stanco dell'electro quando capii che il periodo di innovazione per quel genere era finito. L'electro era over. Quando l'electro house cominciò a muoversi su Beatport ai party finiva sempre che ogni dj suonava le stesse 10 tracce, qualche volta nello stesso ordine. Ecco perchè mi sono avvicinato ad una musica più orientata al basso, e quando il progetto Guns'n'Bombs, di cui facevo parte, finì di esistere mi catapultai nel dubstep.

Come ci sei arrivato?
Grazie a Drew, un mio amico che gestisce Smog in LA. Mi invitò a vedere Breakage suonare e io impazzii, oltre che per la qualità del suo dj set anche per il fatto che non conoscevo nemmeno la metà delle canzoni. Ecco perchè subito dopo la dissoluzione di GNB ho voluto ovviamente continuare a produrre musica, ma senza rischiare di essere associato alla caricatura che l'electro stava prendendo fino all'opposto del neon "nu rave". In generale faccio musica che non suona come la stessa merda che sono stanco di ascoltare in giro.

Perchè, nonostante la potenza delle canzoni, il mood è sempre molto cupo e buio?
E' una rivolta, la musica che ha più risonanza su di me è dark e gloomy. Non voglio suonare per ragazze vestite anonime, ma voglio suonare per ragazze che vestono in pelle, capisci?

Fammi qualche nome di gruppo, riferimenti musicali che hai, dischi che ascolti tantissimo?
Amo molto Twin Shadow, odio il movimento metalcore dove suppongono che tutto sia talmente legittimato dal metal che poi finisce per essere uno stupido taglio di capelli o una tshirt nonsense. Poi mi piacciono i Sepultura, i Ministry, Sisters of Mercy, NIN, The Smiths, Nitzer Ebb, Killing Joke, ATR, la scena di Chicago e l'influenza che Wax Trax ha avuto nella cultura musicale. Mentirei se non facessi anche il nome di Marilyn Manson, che, nonostante gli sforzi di mia madre, io continuo ad ascoltare (ride, NdA).

Tecnicamente come lavori ai pezzi: più computer in casa o sala prove con band?
Faccio tutto con il mio computer, come per esempio "Gift of fury" che è nata sull'autobus. In generale comincio abbozzando al mio laptop, poi vado in qualche studio di amici, riascoltiamo nelle casse e lo finiamo.

Quando uno finisce per remixare progetti come Buraka Som Sistema a quale background vorrebbe essere associato?
Spero che Deathface si incastri in qualche buco della popular music, non ci rimarrei male se suonassero i miei pezzi alla radio.

Alec Empire degli Atari Teenage Riot ha detto "Deathface transports hardcore rave into the next decade"..
Sto avendo parecchi supporter che non mi aspettavo nemmeno. Diplo mi ha scritto su myspace dicendo che adora "Gift of Fury", Brodinski è un mio supporter da tanto tempo, Congorock uguale e pure l'altro fratello italiano Drop The Lime. E poi persino Igor Cavalera dei Mixhell/Sepultura.

Più che Prodigy non ti senti un po' Bloody Beetroots, un pò più dubstep magari?
Se la mia musica somiglia a quella dei Bloody Beetroots è un solamente un incidente, un caso. Nonostante io e Bob Rifo abbiamo filosofie simili.

C'è qualcosa di sexy in Deathface, sbaglio?
Hai assolutamente ragione, per essere aggressivo nella musica devi avere sexiness, essere serio ok, ma se non parli almeno un po' alle donne la tua musica non andrà da nessuna parte.

Quale scena musicale si sta sviluppando particolarmente nell'ultimo periodo da quelle parti?
Sono triste di vedere come il dubstep stia facendo la stessa fine che ha fatto l'electro tre anni fa, diversi producer fanno la stessa musica con le stesse formule, quello che da queste parti si chiama "brostep" movement. Poi ovviamente c'è molta altra gente che produce musica interessante, "future music" con tanti produttori ottimi e la consapevolezza che la dance music è ciclica, e come sempre quando c'è un movimento che conquista gli adolescenti emerge chi fa un uso "intelligente" della musica. E' matematico.

A livello di live come va? Ne fai tanti?
A fine marzo parto con un club tour di tre mesi, nelle maggiori città degli USA.

Di venire a suonare in Italia?
Amo l'Italia e dico spesso che "the deathface bloodbath was born in Bassano, so I can't wait to come back".

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L'articolo Deathface - Fratelli d'Italia (a Brooklyn), 25-02-2011 di Michele Wad Caporosso è apparso su Rockit.it il 2011-02-28 00:00:00

COMMENTI (2)

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  • rainn 13 anni fa Rispondi

    posso dire che trovo questa cosa di intervistare gruppi esteri che hanno componenti con "dna italiano" veramente ridicola???
    mah.

  • cesareparmiggiani 13 anni fa Rispondi

    Sarà anche di moda, ma che due balle!