Italian Nightclubbing: la storia delle discoteche italiane dagli anni ’30 ad oggi

29/07/2016 - 10:18 Caricato da Redazione
È uscito per Arcana “Italian Nightclubbing. Deliri, follie e rock’n’roll negli storici club del Bel Paese”. Scritto a quatto mani da Alessandra Izzo e Tiziano Tarli, il libro descrive i locali e gli avvenimenti più importanti che hanno caratterizzato la vita notturna del nostro paese dagli anni ’30 ad oggi. Tra foto e ricordi di chi ha frequentato quei luoghi all'epoca, ne esce un lungo racconto che tocca i club e le tendenze che sono state significative per tutti quelli che andavano a ballare.

Ecco breve selezione di alcune tra le foto più belle.

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via)
Cosmic (Lazise del Garda)
Inaugurato nel 1979, era il punto di riferimento per chi cercava “la novità giusta, il sound più innovativo, l’architettura più futuribile e la location migliore
Lo Slego (Viserba)
Le Scimmie (Milano)
Inaugurato negli anni ’80, è stato uno dei punti di riferimento dell’intrattenimento milanese. Nel locale hanno suonato nomi come Pat Metheny, Laurie Anderson e tanti artisti italiani tra cui Eugenio Finardi, Malika Ayane, Morgan, Elio e le storie tese e molti altri ancora. È stato chiuso ad aprile del 2015.
Un invito del Piper Club (1965)
Inaugurato 1965, il Piper è stato uno dei locali di Roma più importanti per il beat italiano. Ha ospitato tutti i più grandi nomi nostrani, oltre a gruppi stranieri del calibro dei Pink Floyd, Lionel Hampton, Duke Ellington e molti altri.
"Clubbing fiorentino negli anni Ottanta"
La Bussola (Le Focette – Marina di Pietrasanta)
Inaugurato nel 1955, è stato uno dei locali più famosi degli anni ’60. Ha ospitato nomi come Fabrizio De André, Adriano Celentano, Patty Pravo, Loretta Goggi, Milva, Mia Martini, Peppino di Capri, Domenico Modugno ma anche artisti stranieri come Ray Charles, Juliette Greco, Ella Fitzgerald, Miles Davis, Ginger Rogers, Louis Armstrong e Joséphine Baker.
Una locandina di una serata a La Bussola (1961)
La Capannina (Forte dei Marmi, Versilia)
Inaugurato nel 1929, era uno dei punti riferimento di nobili e di intellettuali.
Il Covo di Nord-Est (Santa Margherita Ligure),
Come La Capannina, anche Il Covo era uno punto di ritrovo di nobili e intellettuali. Veniva frequentato delle fasce più privilegiate della società ligure: ai suoi tavoli si potevano trovare facilmente ambasciatori, ricchi imprenditori e industriali.
Una locandina del Folk Studio di Roma,
Inaugurato negli anni ’60, è stato un altro punto di riferimento importante per la scena musicale romana. Ha ospitato tutti i cantatori italiani più famosi e molti nomi stranieri, uno su tutti Bob Dylan.
Una locandina del Ritz di Novellara
Nasce verso la fine degli anni ’70 con l’obiettivo di portare la musica alternativa anche in provincia.
Un concerto allo Space Electronic di Firenze
Fu un locale storico a cavallo tra gli anni anni ’60 e i ’70. Principalmente frequentato da gruppi artistici radicali e movimenti intellettuali.
1973 - Giama Club (Firenze)
Banana Moon (Firenze)
Altro locale fondamentale per gli alternativi fiorentini degli anni ’70. Citando il libro: “fu un locale storico di Firenze, definito da molti il club freak- hippy-rock per eccellenza. Già dalla fine degli anni Settanta fino ai primi Ottanta lanciò le nuove tendenze, sia musicali che di costume, nonché artisti del pop e del rock nati o esplosi negli Ottanta, quali Franco Battiato e Alberto Camerini"
Una locandina del Banana Moon (Firenze)

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La gallery Italian Nightclubbing: la storia delle discoteche italiane dagli anni ’30 ad oggi è apparsa su Rockit.it il 2016-07-29 10:18:47