Le vite dei musicisti italiani al cinema: ecco gli attori che secondo noi dovrebbero interpretarle

22/09/2015 - 12:46 Caricato da Redazione
Negli ultimi anni nel cinema americano c'è stato un fiorire di biopic di musicisti, ovvero quel genere di film basati sulla ricostruzione della biografia di un personaggio (in questo caso musicista) realmente esistito. In Italia, se escludiamo qualche ammuffita fiction a puntate su Rai Uno, i biopic sono un genere ancora completamente vergine. Per questo abbiamo pensato a quali biopic di musicisti italiani ci piacerebbe vedere sul grande schermo e chi potrebbe interpretarli, sperando che qualche regista illuminato ci dia ascolto.
Un film su Marco Masini, interpretato da Francesco Pannofino
Siamo forse morbosi e privi di tatto, ma la travagliata storia di Marco Masini ci terrebbe incollati allo schermo più di un episodio di Game of Thrones. Nei primi anni '90 escono due dischi spacca cuore chiamati “Malinconoia” e “T’innamorerai”, cause scatenanti della successiva ondata di polemiche che culminarono con il ritiro di Masini dalle scene nel 2001. Due anni dopo Masini torna attivo, ma per il cinema il materiale migliore sarebbe quello più doloroso, gli anni della sfiga e dell’allontanamento dal mainstream.
Chi lo interpreterebbe? Per interpretare Marco Masini ci vuole un volto un po’ accigliato e la capacità di apparire sinceri oltre ogni convenzione. Per il ruolo abbiamo pensato a Francesco Pannofino, l’amatissimo regista protagonista della serie “Boris”.
Un film su Giovanni Lindo Ferretti, interpretato da Filippo Timi
Il biopic dedicato a Giovanni Lindo Ferretti potrebbe avvalersi del materiale sufficiente per un colossal. Fondatore, insieme a Massimo Zamboni, dei CCCP, Ferretti rivoluziona la musica alternativa italiana: anche se il gruppo si scioglie nel 1990, la sua influenza sulla scena non accenna a diminuire. La personalità di Ferretti è di quelle stratificate e mutevoli, come testimoniano le sue talvolta contraddittorie prese di posizione su politica e religione.
Chi lo interpreterebbe? Istrionismo chiama istrionismo, ecco perché vorremmo Filippo Timi per dare corpo al Giovanni Lindo Ferretti cinematografico. A teatro come davanti alla cinepresa, Timi si rivela sempre attore versatile e intenso, l’ideale per la complessità del protagonista in questione.
Un film su Patty Pravo, interpretata da Tea Falco
Una delle protagoniste più carismatiche e originali della storia della musica italiana è senza dubbio Patty Pravo, nata artisticamente nel leggendario Piper Club di Roma a metà degli anni '60. La scelta del cognome d'arte Pravo viene in riferimento all'Inferno dantesco ("guai a voi anime prave", cioè malvagie), solo la prima di una lunga serie di bizzarrie artistiche che l'hanno resa protagonista di un pezzo di storia italiana. Infatti, in un periodo storico che l’avrebbe voluta come incarnazione dell’innocua bambola bionda, Patty ha sempre rifiutato di perdere il suo temperamento veemente. Sperimentare nel look, nei suoni e nella vita è sempre stato fondamentale per lei. Il “periodo americano” ha inciso particolarmente sulla reputazione della cantate, anche per la sua discinta comparsa sulla copertina di Playboy, ma la storia di questa artista rimane interessantissima anche se seguita fino ai giorni nostri.
Chi la interpreterebbe? La faccia strafottente di Tea Falco sarebbe perfetta per dare corpo a Patty Pravo sul grande schermo. La giovane attrice tanto chiacchierata per l’interpretazione nella serie “1992” sa come far parlare di sé. Lo spirito è quello giusto.
Un film su Giorgio Moroder, interpretato da Claudio Amendola
Incomprensibile come non sia ancora stato ancora realizzato un biopic sull’innovatore Giorgio Moroder. Mossi i primi passi nella musica tra Berlino e Monaco, è con l’arrivo negli Stati Uniti che Moroder inizia a collaborare con personaggi influenti e popolari come Donna Summer. Nel 1978 arriva il primo Oscar per la colonna sonora di “Fuga di Mezzanotte”, seguito dalla realizzazione delle musiche per cult come “Flashdance”, “Top Gun” e “La storia infinita”. Nel 2012 collabora con i Daft Punk al loro nuovo album, e torna di nuovo sulla bocca di tutti. Il perfetto protagonista a cavallo tra cinema e musica.
Chi lo interpreterebbe? Il prescelto sarebbe Claudio Amendola, perché, nonostante negli ultimi anni ce lo ricordiamo solo per i “Cesaroni”, il romanaccio è stato diretto da Sergio Corbucci, Ettore Scola e Luigi Magni. Un veterano, che magari dovrebbe fare una full immersion a Ortisei per dimenticare la Garbatella.
Un film su Loredana Berté, interpretato da Jasmine Trinca
La carriera della Berté parte all’insegna della provocazione e prosegue, senza smentirsi, fino a oggi: ballerina spigliata al Piper (dove fa coppia fissa con Renato Zero) e poi per Rita Pavone, decide di buttarsi nella musica nel 1974 con l’album “Streaking”, un concept interamente dedicato al sesso (il brano "Il tuo palcoscenico" si conclude con l'urlo della parola "cazzo") accompagnato dagli scatti di nudo realizzati per Playboy. Ma Loredana si fregia anche del merito di aver educato gli italiani al funky e al reggae, importato direttamente dalla Giamaica, dove partecipò per caso a un concerto di Bob Marley. Un'esperienza dalla quale poi nacque il ritmo in levare de "E la luna bussò". Nel '73 inizia la love story con il campione di tennis Björn Borg, presentatole la prima volta dall'altro suo ex, Adriano Panatta: una storia d'amore tormentatissima (Borg tenterà anche il suicidio), che porterà la Berté ad essere ospite, assieme al marito, delle sedi rappresentative di alcune delle più importanti nazioni al mondo, prima fra tutte la Casa Bianca a Washington, dove in seguito racconterà di aver incontrato per due volte proprio Osama bin Laden, insieme ai fratelli ospite dei Bush. E la storia incredibile della sua vita andrebbe avanti per molto, ma ci fermiamo qui.
Chi la interpreterebbe? Per vestire i panni di Loredana Berté sarebbe perfetta Jasmine Trinca, attrice molto apprezzata da alcuni fra i più noti registi italiani, perfetta per interpretare ruoli "tormentati" come quello in “La meglio gioventù” di Marco Tullio Giordana.
Un film su Franco Battiato, interpretato da Fabrizio Bentivoglio
Eclettismo è la prima parola che viene in mente pensando a Franco Battiato: cantante, musicista, performer, pittore, pensatore di raro acume. Un biopic sulla sua vita sarebbe una carrellata continua sui cambiamenti nel suo modo di vedere il mondo, dai canti di protesta degli esordi all’avanguardia colta degli anni ’70, passando per il successivo decennio che l’ha catapultato sull’Olimpo della musica italiana grazie al suo personale mix di pop e intellettualismo.
Chi lo interpreterebbe? Il ruolo di Battiato potrebbe essere assegnato a Fabrizio Bentivoglio, attore d’esperienza diventato fedele collaboratore di Gabriele Salvatores e recentemente applaudito per la sua interpretazione in “Il capitale umano” di Paolo Virzì.
Un film su Cristina D'Avena, interpretata da Cristiana Capotondi
Per sbancare senza sforzo al botteghino il biopic più indicato sarebbe quello su Cristina D’Avena. Nerd, patiti di animazione e chiunque abbia mai guardato un cartone animato da bambino riempirebbero al volo le sale per assistere alla messa in scena della carriera di una delle voci più familiari subito dopo quella di nostra madre. Tra un “Sailor Moon” e un “My Little Pony” sarebbe subito karaoke e del film chi se ne ricorda più?
Chi la interpreterebbe? Per interpretare Cristina D’Avena ci vuole un viso dolce e un sorriso che incanta, e un nome solo è quello giusto: Cristiana Capotondi, un'attrice che per anni ha avuto la fama di “fidanzatina d’Italia”.
Un film sul TruceKlan, interpretato dai The Pills
Nato nel 2004 dalla volontà di raccontare la quotidianità del disagio romano delle periferie, il TruceKlan è un collettivo di rapper la cui vita non può certo dirsi monotona, costellata com’è da dissing con colleghi, film porno e onnipresenti problemi che nascono da un contesto sociale lontano anni luce dal rap mainstream che riempie gli stadi.
Chi li interpreterebbe? La risposta è solo una: The Pills. Oltre ad essere dei mega fan del TruceKlan, i The Pills partirebbero già con un certo swag romano libero e sboccato che nessun altro attore potrà mai sperare di imparare dietro la macchina da presa.
Un film su Edda, interpretato da Luca Zingaretti
Edda non ha niente da invidiare ai più celebrati nomi del rock internazionale in quanto a vita sregolata e colpi di scena. Dopo aver raggiunto un discreto successo con i Ritmo Tribale, Edda si ritira improvvisamente dalle scene e rimane nell’oblio per ben 12 anni. In questo periodo di inattività affronta la dipendenza da eroina e nel 2009 torna a fare musica alternando la carriera artistica a quella da muratore.
Chi lo interpreterebbe? Forse Luca Zingaretti, ma principalmente per la pelata e lo sguardo accigliato.

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