Colpisci il passato al cuore: la new wave italiana in 10 band fondamentali

27/10/2016 - 14:25 Caricato da Redazione
Quando un’epoca si chiude, le spore sparse negli anni prendono forma in qualcosa di nuovo. Sul finire degli anni '70, ciò che il punk aveva seminato diventò un’onda, sfaccettata e multiforme, che abbracciava vari generi e attraversava mode, con l’unica regola di rompere le tradizionali regole melodiche. Forse facile definire la new wave come periodo storico, molto meno come genere musicale: post-punk, synthpop, influenze elettroniche e scenari dark si intrecciano come un’unica urgenza comunicativa, e in comune l’umore, la pancia, le spore. E il concetto di underground.

In Italia, i primi anni '80 sono stati un fermento di idee e progettualità: si diffondeva il DIY, le etichette indipendenti, le fanzine, nascevano le radio libere dopo la liberalizzazione dell’etere nel 1976, si incrociavano destini in un mondo che, forse consapevolmente, sarebbe rimasto di nicchia. Il fenomeno, come sempre accade, negli anni mutò forma, colore e sostanza, lasciando la sua scia che è ancora ben evidente, per arrivare agli anni 2000 a vivere di nuovo non più come risposta a qualcosa, ma come l’omaggio dei figli a un padre amorevole. La scena musicale italiana attuale è ricca di proposte che si ispirano a quell’epoca, e nell’ultimo decennio si è assistito a una vera e propria rinascita. Così, dagli anni '80 a oggi, dieci band che vengono subito in mente pensando alla New Wave.

A cura di Margherita G. Di Fiore
Litfiba
Band padrona della scena fiorentina: i Litfiba trovarono la chiave di lettura della new wave in una potente miscela sonora capace, con la voce profonda e tagliente di Pelù, di creare atmosfere dove la rabbia punk si intrecciava a sfumature dark, riuscendo a produrre tra l’85 e l’88 tre dischi (“Desaparecido”, “17 re” e “Litfiba 3”, la cosiddetta ‘Trilogia del potere’) rimasti nell’immaginario collettivo come vere pietre miliari.
Moda
Anch’essi fiorentini, i Moda, capitanati da Andrea Chimenti, coniugarono la new wave in modo new romantic, strizzando spesso l’occhio a David Bowie. Compaiono, insieme a Litfiba, Diaframma e Underground Life (band monzese guidata da Giancarlo Onorato), in “Catalogue Issue”, la prima compilation di new wave italiana uscita nel 1984 per la I.R.A. Records di Alberto Pirelli.
Diaframma
Divenuti sinonimo di new wave italiana, i Diaframma sono stati protagonisti della scena fiorentina dei primi anni ottanta. Il loro album “Siberia” del 1984 resta un caposaldo del genere e un punto di riferimento per tutte le band a venire. Il sound introspettivo e oscuro di Fiumani e compagni unisce il freddo di suoni asciutti al calore improvviso di testi poeticamente intrisi di spleen.
Neon
Per completare la scena fiorentina, non potevano mancare i Neon: nati come duo (voce e synth) ispirato alla sperimentazione elettronica, nel corso degli anni vari membri girano intorno alla figura di Marcello Michelotti, creando un sound dai toni cupi che non disdegna pezzi dance ( vedi ad esempio “My Blues is You”, basata su un’ossessiva drum-machine).
Altro
Band che apre la strada alla Pesaro oscura, gli Altro pubblicano il loro primo ep nel 1999, impostando il proprio stile su un equilibrio tra ossuti tappeti new wave e una voce figlia del felice matrimonio tra punk e hardcore. Il cantante Alessandro Baronciani dà vita nel 2014, insieme a Thomas Koppen, ai Tante Anna, interessante progetto dall’anima decisamente nera.
Be Forest
Sempre da Pesaro, i Be Forest esordiscono nel 2011 (dopo un demo autoprodotto nell’anno precedente) con “Cold”, album dalle raffinate tinte new wave che guarda ai Cure come ai Cocteau Twins. I tre confermano negli anni seguenti la loro attitudine fatta di cupezze e introspezione, riuscendo a ritagliarsi uno spazio sempre maggiore nella scena italiana.
Soviet Soviet
Per chiudere la panoramica su Pesaro (anche se ci sono altre band che andrebbero citate, come Versailles e Young Wrists) è impossibile non parlare dei Soviet Soviet: dopo demo, ep e split, arrivano nel 2011 al primo album, “Summer, Jesus”, un concentrato di post-punk e new wave ricchissimo di tensione emotiva, nervoso e seducente, confermato dallo splendido “Fate” due anni dopo. A dicembre uscirà il loro terzo album, “Endless”.
We Are Waves
Da Torino arrivano i We Are Waves, band che mescola la new wave di matrice dark con l’elettronica, dando vita a uno stile personale e ad effetto, grazie anche a un cantante dal timbro estremamente interessante. Dopo un ep nel 2012, danno alla luce il loro primo album, “Labile”, nel 2014, confermando le aspettative nell’anno successivo con “Promises”.
Spiral 69
Band romana che gira intorno a Riccardo Sabetti: fondatore del progetto Spiral 69 nel 2009, esordisce con un album, “A Filthy Lesson for Lovers”, dove fa tutto da solo. Nel corso degli anni diventano un gruppo vero e proprio, affinando il sound che prende il lato più raffinato ed estetico della new wave, con una cura nei dettagli e nelle soluzioni davvero impeccabile.
Kirlian Camera
Nati nel 1980, i Kirlian Camera sono stati tra i padrini del synthpop in Italia, sperimentando darkwave con una forte spinta elettronica. Grazie a una collaborazione del cantante Angelo Bergamini con Vangelis, furono la prima band italiana a ottenere un contratto con la Virgin Records.

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La gallery Colpisci il passato al cuore: la new wave italiana in 10 band fondamentali è apparsa su Rockit.it il 2016-10-27 14:25:46