10 dischi italiani prodotti bene secondo Matilde Davoli

25/09/2015 - 08:54 Foto di Matilde Davoli 30
[b][l="www.rockit.it/matildedavoli"]Matilde Davoli[/l][/b] è una songwriter di grande talento, il suo ultimo "I'm Calling You From my Dreams" si è aggiudicato il nostro [i]Primascelta[/i]. Ha un ottimo gusto per quanto riguarda i suoni, gli arrangiamenti e tutti quei dettagli che rendono grande un disco. Gli abbiamo chiesto di scegliere 10 album italiani prodotti bene.
LUIGI TENCO - s/t (1962)
Non è mai facile stilare una lista, persino quella della spesa è sempre problematica. Premetto che ho cercato di non inserire dischi già citati da altri prima di me in questa stessa rubrica, cercando così di dare spazio ad altri stili e ad altre realtà. Questi 10 dischi rappresentano quella che per me è la bella Italia, quella di cui ci si può vantare, quella che ha scritto la nostra storia musicale in alcuni casi. Dieci bellissime produzioni dal passato fino ai giorni nostri, dischi bellissimi, suonati registrati, scritti e prodotti bene. Questa è l’Italia che mi piace Volendo partire dal passato, non ho potuto non pensare a [b]Tenco[/b] e alle meravigliose canzoni che ci ha regalato. Parlare di produzione in questo caso è anche riduttivo, voglio dire, abbiamo le orchestre sognanti, abbiamo le chitarre classiche spacca cuore, abbiamo canzoni meravigliose, cosa si può desiderare di più da un disco?
PIERO PICCIONI - Fumo Di Londra (1966)
Compositore italiano di colonne sonore per eccellenza (unico italiano ad aver suonato con [b]Charlie Parker[/b]), [b]Piero Piccioni[/b] è stato un eclettico creatore di suoni che insieme a pochi altri è riuscito ad esportare il sound italiano all’estero. Con una discografia immensa come la sua, è difficile scegliere un lavoro rappresentativo. Non dico che ho chiuso gli occhi è ho puntato un dito alla cieca, ma quasi. La scelta è caduta su “Fumo Di Londra” anche e sopratutto per alcune stupende canzoni come “You Never Told Me” e “Mr Dante Fontana”.
PIERO UMILIANI - To-day’s sound (1972)
Parliamo adesso di Piero Umiliani o anche detto [i]Mr Mah Na Mah Na[/i] (famosissimo pezzo che conoscono anche i muri) per me il genio della musica italiana. Stiamo parlando di un grandissimo sperimentatore che dagli anni 50 fino alla fine degli anni 70 ha portato l’Italia in alto nel cielo. Anche qui difficilissimo scegliere qualcosa di rappresentativo viste le meraviglie sonore create dal grande maestro. “To-Day’s Sound” è però un disco veramente eccezionale sopratutto per la contemporaneità dei suoni e degli arrangiamenti. Se ascoltate la traccia “Lady Magnolia” noterete come i primi [b]Air[/b] di “Moon Safari” hanno proprio copiato di brutto.
ORNELLA VANONI - La voglia La Pazzia L’incoscienza L’allegria (1976)
[b]Ornella Vanoni[/b] sì, avete letto bene. Scelta strana in effetti, ma questo disco merita veramente di essere citato. L’album è una rivisitazione di diverse musiche brasiliane e infatti troviamo insieme a lei un dolcissimo [b]Vinicius De Moraes[/b] ed il chitarrista [b]Toquinho[/b]. Album dove lo stile italiano si fonde alla perfezione con il Brasile creando questo puro gioiellino di musica leggera. Ascoltate la traccia numero 6 “La voglia la pazzia” e stupitevi.
LUCIO BATTISTI - Anima Latina (1974)
[b]Battisti[/b] è in ognuno di noi! Sempre! Questo disco è considerato (non a torto) il suo capolavoro. Sicuramente un lavoro ambizioso e complesso. Tutti conoscono Lucio, ma quanti effettivamente capiscono che è stato uno dei cantautori più influenti e innovativi della musica italiana? Quest’album è un lavoro di rottura rispetto al passato e marca un originale tentativo di fusione con sonorità e ritmi latini. Stranamente nessuno dei brani di questo disco è riuscito a radicarsi nella memoria del grande pubblico italiano, ma resta per quanto mi riguarda il suo capolavoro.
BLONDE REDHEAD - Melody Of Certain Damaged Lemons (2000)
Parliamo di un gruppo per due terzi italiano. I fratelli Pace (siciliani trasferitisi a NY) incontrano la giapponese Kazu Makino e danno vita a questa stupenda band. Il loro quinto lavoro in studio è una bomba ed ha il bizzarro titolo di “Melody Of Certain Damaged Lemons”. Una produzione bellissima dove il pop si incontra con il noise rock ed elementi di shogaze. Ho letteralmente consumato questo disco.
JENNIFER GENTLE - Valende (2005)
I [b]Jennifer Gentle[/b] sono una grandissima band italiana uscita tra le altre con la famosissima etichetta [i]SubPop[/i]. Marco Fasolo è sicuramente un grande produttore e un grande ricercatore di suoni. Questo disco è bellissimo, punto. Pezzo tormentone “I Do Dream You”.
CALIBRO 35 - Traditori Di Tutti (2013)
Grandi citazioni dai maestri elencati finora, ma fatte a dovere con tanto gusto e tanto stile. Produzioni sempre impeccabili grazie alle sapienti orecchie di Tommaso Colliva. Quest’album è il primo ad avere solo composizioni originali e suona cazzutissimo.
DUMBO GETS MAD - Elephant At The Door (2013)
Mi sembra evidente che ho un debole per questo tipo di sound. È che a me sonorità del genere mi fanno proprio impazzire. Per questo non posso non citare questa band che è stata un fulmine a ciel sereno qualche anno fa. Quando ho capito che erano italiani ho pianto di gioia.
POPULOUS - Night Safari (2014)
Per una volta voglio giocare in casa. Che nessuno mi accusi di favoritismo, vi prego, Andrea è un mio grande amico, ma credo che non si possa mettere in dubbio la bellezza di questo disco. “Night Safari”, per me, entra a pieno titolo in una classifica di produzioni italiane da ricordare.

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